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"Focus" ricorda "La guerra degli italiani" con il docufilm "Lili Marlene"

Con le testimonianze di Giorgio Napolitano, Eugenio Scalfari, Gianni Letta, Dacia Maraini, Renzo Arbore, Pippo Baudo, le Gemelle Kessler, Pupi Avati.

80 anni fa, il 10 giugno 1940, l'Italia entrava ufficialmente nel Secondo conflitto mondiale. “Focus”, rete tematica diretta da Marco Costa (canale 35), dedica due serate, il 10 e l'11 giugno alle 21.15, all'anniversario di questo evento scolpito nella nostra Storia e propone la prima visione assoluta del docufilm "Lili Marlene - La guerra degli italiani", firmato da Pietro Suber. 

 

160 minuti intensi e dirompenti, di un prodotto originale VideoNews , con la collaborazione di Amedeo Osti Guerrazzi, storico del fascismo, collaboratore della Fondazione Museo della Shoah di Roma, e Donatella Scuderi, autrice di soggetti e sceneggiature.

 

Storie poco conosciute, eventi drammatici, quelli di "Lili Marlene"», composti in un racconto che parte dal basso, attraverso vicende straordinarie di cittadini comuni, e le testimonianze di figure autorevoli come Giorgio Napolitano, Eugenio Scalfari, Gianni Letta, Dacia Maraini, Renzo Arbore, Pippo Baudo, le Gemelle Kessler, Pupi Avati.

 

Canzone molto popolare durante la guerra, anche se antimilitarista, "Lili Marlene" ebbe un enorme successo tra gli eserciti delle opposte fazioni. Ancora oggi evoca ricordi, sentimenti e passioni in chiunque abbia vissuto quel periodo. Marlene Dietrich l’ha cantata in tedesco, inglese e francese, in italiano e in russo. Ne esistono innumerevoli versioni, anche moderne, con vari interpreti tra cui Milva, Amanda Lear e i Matia Bazar.

 

Il docufilm proposto da Focus si distingue per rigore storiografico e intensità dei fatti narrati. Tre gli aspetti fondamentali che ne fanno un prodotto esemplare:

- la rievocazione di molti e poco noti casi, eppure estremamente significativi per capire la guerra degli italiani in tutta la sua varietà e complessità; 
- l’aver realizzato un racconto privo di retorica, crudo e, proprio per questo, struggente della guerra civile, con la carica d’odio inestinguibile che ha generato;
- l’aver provato a documentare le ragioni di tutti, vittime e carnefici, vincitori e vinti, ma con un effetto finale che non è quello dell’elisione, bensì il senso del tragico e la consapevolezza della complessità della storia, che non permette di girare pagina e andare avanti, ma obbliga a coltivare tenacemente la Memoria.

 "Lili Marlene - La guerra degli italiani" è inoltre anche un nuovo e originale tentativo di tenere aperto un dialogo su eventi che ancora oggi dividono, stando alla larga da facili scorciatoie, da frasi fatte e slogan, usati da chi strumentalizza la storia per fare propaganda.

 

Sviluppo narrativo - Attraverso la scansione cronologica di date significative (dallo scoppio della guerra, all’entrata nel conflitto dell’Italia, all’armistizio, ecc.), vengono narrate cinque storie a puntata. Il tutto supportato da immagini di repertorio dell’Istituto Luce, brani di discorsi dei principali leader mondiali (da Mussolini a Hitler, da Churchill a Stalin), manifesti della propaganda fascista (come Tacete. Il nemico vi ascolta!), stralci di verbali di polizia relativi agli interrogatori dei delatori e di altri personaggi legati al regime fascista, stacchi musicali di commento alle immagini (come Marlene Dietrich che canta Lili Marlene o Sag Mir Wo Die Blumen Sind, con versione in inglese Where all the flowers gone, Lou Reed con Perfect Day, David Bowie con Heroes, Faccetta Nera e altre canzoni fasciste). Per quanto riguarda le storie principali, le interviste ai vari testimoni sono ambientate nei luoghi più significativi degli eventi raccontati. Ad esempio negli stabilimenti delle ex colonie estive fasciste, oppure nei paesi e nei luoghi teatro delle stragi, o in quello che rimane dei vari campi di concentramento e prigionia.
Le varie storie vengono collegate tra loro da alcuni cameo, costituiti da brevi interviste a personaggi celebri della storia del nostro Paese.

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