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A "Verissimo" Rosalinda Cannavò: "Pesavo 32 chili e desideravo morire"

L'ex gieffina, ospite di Silvia Toffanin, presenta il libro autobiografico "Il riflesso di me"

A "Verissimo" Rosalinda Cannavò: "Pesavo 32 chili e desideravo morire" - foto 1
Verissimo

"Quella che facevo non era vita, ho pensato che fosse meglio morire".

Così Rosalinda Cannavò - ospite sabato 24 settembre a "Verissimo" - ha raccontato alcuni dei momenti più drammatici della sua vita, raccolti nel libro autobiografico "Il riflesso di me". "Quando ho raggiunto i 32 chili ho abusato anche di medicine. Consideravo la morte quasi come una liberazione", ha confessato l'ex gieffina a Silvia Toffanin.

 

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"Avevo affidato la mia vita ad altre persone. Mi era stato detto che per la televisione dovevo perdere dei chili. Per questo per tantissimi anni sono sprofondata nell'anoressia, ma non mi rendevo conto. Non avevo la percezione di come fossi. Credevo a tutto quello che mi dicevano e mi lasciavo condizionare", ha ammesso Rosalinda che per sfondare come attrice aveva cambiato il suo nome in 'Adua'. 

 

Una trasformazione che è andata ben oltre il nome: "Sono cambiata interiormente: ho iniziato a comportarmi diversamente da come ero io, questo mi logorava dentro. Quando ho raggiunto i 32 chili ho abusato anche di medicine: sapevo che quello poteva portarmi a stare molto male, ma la cosa non mi spaventava. Consideravo la morte quasi come una liberazione. Non sopportavo più di essere un'altra persona: la parte vera di me voleva essere liberata il prima possibile".

 

Tra le persone con cui Rosalinda si è interfacciata in questo tortuoso percorso c’è stato lo sceneggiatore Teodosio Losito scomparso quattro anni fa e sulla cui morte è in corso un processo. "È stato un evento molto duro che mi ha svegliato da un incubo. Ho capito che dovevo allontanarmi da quel mondo che mi stava distruggendo come ha fatto con lui", ha confessato. "Dopo la sua morte ho fatto un viaggio a Lourdes per ritrovare la fede che avevo perso nel corso degli anni. Oggi sento Teodosio molto vicino. Ovunque sia, lo penso ogni giorno e spero che la giustizia faccia il suo corso".

 

Adesso, Rosalinda si è lasciata alle spalle la vecchia e tormentata identità: "Adua non esiste più, è solo un ricordo. Finalmente è finto quest'incubo. Oggi non permetto più a nessuno di approfittarsi di me".

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