Esce “Átta” con dieci nuove tracce del trio islandese. In contemporanea parte il tour europeo che li porterà per 4 date in Italia
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I Sigur Ros hanno sorpreso tutti pubblicando il loro nuovo lavoro, il primo album in studio in dieci anni. Il disco si intitola "Átta", contiene dieci brani ed è il loro lavoro più intimo ed emotivamente diretto fino a oggi. E' disponibile in digitale dal 16 giugno e su supporto fisico dall'1 settembre per BMG.
A rompere il silenzio intorno a loro e per iniziare a scoprire le carte, pochi giorni prima dell'uscita i Sigur Ros hanno pubblicato il primo brano estratto dall'album. Accolto e sognante, "Blóðberg" è arrivato a distanza di sette anni dall’ultimo brano uscito.
Come si sente nell'album c'è un nuovo impulso e spinta nei Sigur Rós grazie a una nuova line up. Anzi a un ritorno fisico che ne evidenza anche un ritorno alle sonorità dei dischi passati. Il polistrumentista Kjartan Sveinsson (unitosi alla band nel 1998, e da allora responsabile degli arrangiamenti orchestrali) è tornato all'ovile, dopo aver lasciato la band nel 2012, per riunirsi al frontman Jónsi e al bassista Georg Holm. Come tre amici in una stanza, lasciando che le sensazioni parlassero da sole, si sono ritrovati a "voler avere solo una batteria minima e che la musica fosse davvero scarna, fluttuante e bella", spiega Jónsi. "Stiamo invecchiando e diventando più cinici, quindi volevo solo che ci commuovessimo in modo che provassimo qualcosa!". Sveinsson concorda: “Volevamo permetterci di essere un po' drammatici e andare lontano con questi arrangiamenti. Il mondo ne ha bisogno in questo momento. È difficile da descrivere, ma per me tutto è sempre aperto a interpretazione. Le persone possono pensare e sentire come vogliono".
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Registrato in più continenti, nello studio della band di Sundlaugin in Islanda, nei leggendari Abbey Road Studios nel Regno Unito e in numerosi studi negli Stati Uniti, "Átta" si appoggia all'orchestra e tocca tutto ciò che ha reso i Sigur Rós uno dei più ambiziosi e acclamati gruppi degli ultimi tempi, con quasi dieci milioni di album venduti, segnalando al contempo una possibilità entusiasmante ed espansiva per il loro futuro. Il disco presenta in primo piano la London Contemporary Orchestra diretta da Robert Ames, insieme agli ottoni suonati dai collaboratori islandesi di lunga data Brassgat í bala. È mixato e coprodotto da un altro collaboratore con cui han lavorato in passato, Paul Corley.
In un mondo post-pandemia dilaniato da guerre, turbolenze economiche, guerre culturali e discorsi brutalmente divisivi, "Átta" unisce portando benessere, "è quello che la musica chiedeva e diceva da sé", rivela Hólm. “Questo disco suona come un album dei Sigur Rós, ma è più introverso di prima. È molto espansivo con questo suono di archi, ma guarda più dentro che fuori". "Quando ci rimettiamo al lavoro, parliamo sempre di ogni album come se fosse l'ultimo", spiega Jonsi. "Pensiamo sempre al cambiamento climatico, allo scorrimento del destino e all'inferno. Il mondo si è sentito un po' desolato nel realizzare questo album, ma forse c'è speranza. Quando c'è oscurità, c'è luce”.
I Sigur Rós celebrano "Átta" con una serie limitata di date speciali accompagnati da un'orchestra di 41 elementi in Europa e Nord America. Il tour prende il via al Meltdown Festival nel Regno Unito il giorno dell'uscita dell'album, dove la band si esibisce con la London Contemporary Orchestra, che li accompagnerà anche nelle successive date del tour europeo. Saranno accompagnati dalla Wordless Music Orchestra in Nord America. Tutte le date orchestrali saranno dirette da Rob Ames. La band arriverà in italia a luglio per quattro date, il 9 a Roma, l'11 a Bari, il 12 a Lucca, il 13 a Mantova.