Le varie anime di Salmo nel suo ultimo album "Ranch"
© Bogdan 'Chilldays' Plakov
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E annuncia anche il 'Salmo World Tour' che da ottobre a dicembre toccherà le città di Miami, New York, Los Angeles, Berlino, Londra, Stoccolma, Parigi e molte altre
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Salmo apre le porte del suo "Ranch" immaginario, la sua "isola felice" e confessa: "A 40 anni ho sentito il bisogno di isolarmi, fare il punto, guardarmi dentro e fare una sorta di autonalisi. Ho scoperto di essere una brava persona... un bravo ragazzo". Il rapper presenta il suo nuovo album e annuncia un tour mondiale, che lo porterà in tutta Europa, in Canada, America e forse anche in Giappone: "Lo aspettavo dai tempi del Covid, e adesso è finalmente giunto il momento".
© Bogdan 'Chilldays' Plakov
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"Ranch è nato in un momento particolare della mia vita... ho cercato un posto tranquillo, un luogo mentale dove mettere tutto in pausa e ritrovare la creatività, che avevo perso. Ho lasciato i social, che ho usato per anni e che mi sono accorto essere un freno proprio alla creatività", spiega Salmo, che il suo Ranch immaginario e simbolico lo ha proprio ricreato fisicamente in Bulgaria, sul set dove è stato girato l'ultimo Rambo di Sylvester Stallone. E' qui che è stato montato il visual, che accompagna l'album, un video unico girato in 4 giorni, con un inizio, uno sviluppo e una fine, che poi si divide in 16 parti, uno per ogni canzone... e una storia distopica, in cui gli umani combattono contro i robot e l'intelligenza artificiale.
"E' un concept parallelo al disco, c'è un personaggio che vive da solo nel Ranch come fossimo nel 2070: ci sono ritagli di giornale che spiegano la guerra tra esseri umani e intelligenza artificiale, mi sono portato avanti immaginando quel mondo. Nell'ultimo video poi arriva la sorpresa...".
Il disco è nato "spontaneamente", in un momento, come spiega il rapper, in cui c'erano molti altri progetti in pista, primo fra tutti la serie tv, "Blocco 181", da cui ha preso ispirazione: "Il concetto di ranch lo devo al personaggio, che interpreto nel film, Snake, perché lui fa questo: si va a rifugiare in un posto isolato per affrontare i suoi demoni. Per interpretarlo mi sono chiuso in un autoisolamento per un mese a Torino... Quando ho finito di girare sono tornato in Sardegna e l'isolamento è continuato nella mia casa in collina e lì abbiamo creato l'album. La maggior parte delle mie canzoni nasce in Sardegna e lì che trovo il calore del fuoco, ispirato da tutto quello che ho intorno, è un posto magico per la creatività".
Il risultato è un album, che è una dichiarazione d’indipendenza artistica: niente hit obbligate, solo ispirazione.
"Ranch" non è solo un disco, ma un territorio mentale, una zona franca. Qui non si parla di western, ma di verità: la necessità di rallentare, di rimettere a fuoco, di spogliarsi di ogni estetica imposta. Un album eterogeneo e viscerale, dove Salmo si racconta con lucidità, ironia e senza filtri, tra ricordi, bilanci, dichiarazioni d’intenti e qualche pugno ben assestato.
Nell'album, come è nello stile di Salmo, controcorrente e fuori dagli schemi, un solo featuring e "per giunta di un artista che non fa più tanti stream". Si tratta di Kaos: "Scelta doverosa, perché lui è la persona che mi ha ispirato più, sin da piccolo, quando ero molto timido, avevo i denti storti e non sapevo come uscire dal guscio. Un giorno ho visto lui cantare con la sua rabbia e la sua energia in un video e ho capito che era quello che volevo fare anch'io. Mi sono ispirato a lui anche nei primi dischi e con lui volevo chiudere il cerchio".
In "Ranch" Salmo si mostra in tutte le sue anime: "Non volevo fare un album solo rap". Ed ecco allora il Salmo cantautore di "Il figlio del prete", quello chitarra e voce di "Incapace": "Non suono bene la chitarra ma volevo fare capire che contano le intenzioni. Ho registrato in presa diretta". E poi c'è il rap duro e crudo di "Neurologia", quello R&B di "Cartine corte". Salmo si racconta, con sincerità, quella sincerità che afferma sia la più grande mancanza di molti rapper: "Non dico che il rap di oggi non mi piace, c'è un sottobosco di giovani molto forti tra loro mi piace Sayf e anche Kid Yugi... I rapper dovrebbero avere il coraggio di dire chi sono veramente. Per me il punto è proprio quello: ci vuole il coraggio di aprirsi, di essere sinceri, molti non lo sono e questo non mi piace (...) si è un po' pers l'importanza della parola ed è per questo che invito i ragazzini che vogliono fare rap a raccontare le loro storie personali".
Ed è quello che fa lui in molti dei brani di "Ranch", tra cui "Crudele", "un testo molto personale in cui ho raccontato una storia vera con coraggio, è molto privata e avevo in testa da molti anni. Penso a "Redemption Song" di Bob Marley provata per tutta la vita ed è uscita tardissimo ma è immortale...". Oppure "Conta su di me": "Una canzone d'amore dedicata alla musica, non so se mi rappresenta ma ci tengo molto", oppure "Numeri primi", dove i numeri primi della sua vita diventano pretesto per raccontare momenti cruciali del suo percorso".
Nelle stanze di "Ranch" non c’è spazio per la preoccupazione di aderire a un’estetica dominante o a un’aspettativa. Un disco che non rincorre, ma si lascia trovare. Che non si piega, ma prende posizione. Che riporta Salmo esattamente dove deve stare: al centro della sua musica, con la consapevolezza e la libertà di chi ha scelto di spogliarsi di tutto il resto. Eterogeneo, ruvido, tagliente, sincero, l'album è la fotografia sonora di un artista che non vuole essere incasellato, che cambia pelle ad ogni traccia, attraversando generi e stati d’animo con la sola bussola della sua ispirazione.
In quanto ai live "Il Lebonski Park è stato pensato per i fan una sorta di festa di paese, dove i giovani possono venire sin dal mattino, per andare sulle giostre, mangiare qulcosa...poi a un certo punto si aprono i cancelli e si scatena l'inferno".
E dopo il Lebonski Park" del 6 settembre arriveranno i palazzetti e quindi il tour mondiali: "Non vedo l'ora... lo faremo nei club, che è da dove sono partito".
Si parte il 9 ottobre da Padova (Fiera di Padova) per proseguire l’11 ottobre a Torino (Inalpi Arena); il 18 ottobre a Eboli (Palasele); il 21 ottobre a Roma (Palazzo dello Sport); il 26 ottobre a Firenze (Mandela Forum); il 28 ottobre a Bologna (Unipol Arena), prima di calcare alcuni dei palchi più infuocati d’Europa e America: Barcellona, Madrid, Londra, Parigi, Berlino e Stoccolma a novembre; Los Angeles, Toronto, New York e Miami nel mese di dicembre.
Un tour mondiale al cardiopalma, dimostrazione concreta di quanto Salmo sia oggi uno degli artisti italiani più potenti e riconoscibili a livello global, capace di portare dal vivo tutta la carica di un disco nato per stare sul palco.