L'INCONTRO

“Devi aiutare la fortuna”: Nahaze si racconta tra ansie, rinascita e nuovi singoli

Dopo l’esperienza ad "Amici" e un periodo di stop, la cantautrice italo-inglese torna con un nuovo progetto. Tgcom24 l'ha incontrata e ne ha parlato con lei

di Massimo Longoni
12 Lug 2025 - 10:54
 © Ufficio stampa

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Il pubblico televisivo l'ha conosciuta durante la sua partecipazione all'edizione di "Amici" 2024, dove è arrivata a un passo dal Serale. Ma per Nahaze c'è stato un prima del talent e, soprattutto, c'è un dopo: la giovane cantautrice italo-inglese ha imboccato un nuovo percorso che l'ha vista pubblicare negli ultimi mesi i singoli "Tanto da fare" e "Burnout". E altri ne verranno. Con uno sguardo internazionale, una scrittura non banale e una personalità sfaccettata in cui convivono dolcezza e aggressività, forza e fragilità, Nahaze è una delle artiste da tenere d'occhio.

L'occasione per fare la sua conoscenza è una situazione più informale della classica conferenza stampa o delle interviste promozionali fatte in batteria. Con un aperitivo davanti e qualcosa da mangiare in una fresca serata milanese, con temporale incombente, il racconto viene fuori in maniera più spontanea. "Io ci ho messo un po' anche a trovare la mia quadra artistica. Quello che volevo fare veramente - esordisce -. Ho iniziato a 18 anni e mi sono trovata catapultata in un ambiente che mi sembrava più grande di me. Ho fatto un po' fatica a riconciliarmi con quello che stava succedendo, sia con quello che volevo fare sia con quello che ci si aspettava da me. Ora mi sento molto più in linea con me stessa, riappacificata".

Nahaze, anima pop senza confini

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Nata ad Acquaviva delle Fonti e cresciuta a Matera, Nathalie Hazel Intelligente, questo il suo vero nome, ha iniziato l'avventura musicale mentre ancora sedeva al banco del liceo classico. "Facevo e il mio quinto anno di liceo e insieme ai compiti in classe pensavo a come affrontare questo mondo. Quindi è stato un attimo di sconvolgimento". Da lì il trasferimento a Milano, a soli 18 anni, e le prime occasioni interessanti, come la collaborazione con un Achille Lauro non ancora diventato la star che è oggi o la colonna sonora della serie tv "Baby", e si costruisce un'immagine particolare, puntando sull'originalità e sull'essere "freak", strana... Ma lo sconvolgimento poi c'è stato per tutto il mondo, perché è arrivata la bufera Covid e improvvisamente ci si è trovati chiusi in casa ("Sono stata molto male per questo"). La ripartenza è stata complicata e "Amici" è sembrata l'occasione per avere un trampolino di lancio. Nahaze entra nella scuola di Maria De Filippi in corsa, si fa subito notare ma alla fine non riesce a passare al Serale, e l'impressione è quella di aver perso un treno importante. "Mi è dispiaciuto starci un po' poco, in quei due mesi magari non è arrivato tutto della mia personalità e della mia musica - dice con un pizzico di rammarico -. Però mi ha lasciato tantissimo". In particolare per lei "Amici" è finita con il diventare una scuola di vita prima ancora che una scuola di musica. "Sono di base una persone che fatica un po' ad adattarsi alle situazioni, ha bisogno di tempo, e lì di tempo non ce n'è - spiega - Dubbi e ansie devi lasciarli da parte perché in una settimana puoi tornare sul palco davanti all'intera Italia e devi essere pronto. Punto. Quindi mi ha insegnato a gestire l'ansia. L'ansia da palco e quella sociale". 

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Nathalie spiega di non aver comunque preso l'eliminazione come un fallimento e di aver cercato di far tesoro di quell'esperienza per migliorare, cercando di sfruttare la vetrina che le era stata offerta e di non perdere contatto con il pubblico. Da lì è partita per aprire una nuova fase del proprio percorso artistico che ha preso il La con "Tanto da fare". Che non è arrivata subito: dopo un periodo di distacco la cantautrice ha capito come doveva agire. "Quella canzone è nata in un momento in cui mi sentivo un attimo persa - dice -. E la domanda che girava in testa era 'cosa posso fare per migliorare me stessa, la mia carriera, tutto quanto?'. Allora mi sono trovata lì a sgomitare, chiedere di andare in studio. Al punto che eravamo in piena estate, ero al mare in vacanza e sentivo di star sprecando il mio tempo. Mi sono resa conto di stare male perché non stavo facendo abbastanza". Non semplicemente un'ansia da prestazione, ma la consapevolezza è che le cose arrivano se tu crei le condizioni perché possano farlo. "Tutto ciò che arriva non è casuale - sottolinea -. Poi c'è una componente di fortuna in tutto, chiaro, ma la fortuna devi anche aiutarla".

Uno dei problemi legati a come funziona la discografia oggi è la sua voracità, il creare personaggi e dimenticarli nel giro di pochi, da qui la necessità di essere sempre sotto i riflettori, di cercare di non cedere il minimo spazio che potrebbe significare essere soppiantati da qualche emergente. Nahaze però ha cercato di evitare questo gioco ad alta pressione, al punto da stare ferma quasi un anno tra l'uscita da "Amici" e la pubblicazione del primo nuovo singolo. "Io ho 25 anni e mi sono sentita dire che ormai ce ne sono più giovani di me che spaccano di più - ammette -. Purtroppo questa è una stortura dei nostri tempi e non riguarda solo il mondo della musica. La società ti impone di essere sempre pronta, sempre al limite, sempre prima. E se uno non è abbastanza strutturato si rischia veramente di andare in burnout". Però ogni tanto arrivano le piccole soddisfazioni, come vedere che un pezzo uscito cinque anni, "Control", continua a fare il proprio percorso tra la gente. "Pochi tempo fa ha superato il milione di ascolti, che non sarà una cifra pazzesca ma è tanto per me - confessa -. Vuol dire che c'è gente che cinque anni dall'uscita ancora ascolta quella canzone. E significa che non devi per forza fare il botto domani ma avere fiducia e le cose arrivano".

Da sempre in bilico tra i generi ("Quando mi chiedono che musica faccio non so mai che cosa dire ed è un bene: perché magari un giorno faccio un pezzo pop, una ballad, un giorno mi viene voglia di farmi una rappata... non a caso amo Doja Cat, che ha sempre fatto così tutta la vita"), Nahaze ora guarda avanti forte di un progetto messo a punto con la sua etichetta, la Sugar. Così ha imboccato una strada che dopo "Tanto da fare" è proseguita con un altro singolo, "Burnout" e presto ne arriveranno altri. "Ho così tanti pezzi pronti che sono costantemente proiettata al prossimo - afferma - come se nella mia testa ci fosse già quasi un album e che quindi ogni traccia avesse quel valore che ha e poi basta. 'Tanto da fare' è stata una doppia festa perché è uscito come singolo ma è stato anche un inizio che mette un mattone per un altro singolo e per un altro ancora". 

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