Tanti i messaggi di cordoglio da esponenti del mondo rap, da Clementino a Ghemon passando per Piotta e Tormento
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È morto a soli 40 anni Jesto, rapper della scena romana considerato un punto di riferimento per molti. A dare la notizia è stato suo fratello Taiyo Yamanouchi, in arte Hyst. "Nella notte del 31 di luglio ci lascia Justin Jesto Rossi Yamanouchi - ha scritto -. Astro del Rap italiano e uomo di immensa levatura spirituale. Non si dica che lascia in vuoto, perché non è così. Lascia invece un'eredità di valore incalcolabile ed uno slancio all'elevazione morale e spirituale che le anime affini sapranno cogliere e sfruttare". Tra quelli che hanno voluto tributargli un omaggio c'è anche Fedez. "14 anni fa partecipavo al mio primo 2thebeat in cui gareggiava anche Jesto - ha scritto mettendo in una storia immagini di quel contest -, vederlo fare freestyle mi fece capire cosa significasse avere carisma sul palco".
"Un punto di riferimento per il movimento, in un'epoca in cui si rappava solo per la fotta e la passione - ha scritto sempre Fedez -. Riposa in pace leggenda del rap (quello vero)". Ma Fedez non è stato certo l'unico della scena a ricordare Jesto. A commento del post di Hyst sono arrivati tra gli altri i commenti di Piotta ("Un genio assoluto"), Tormento ("Che tragedia"), Clementino ("Ciao Justin"), Willie Peyote ("Un grande abbraccio"), Briga ("Ricordi che resteranno per sempre"), Ghemon (niente parole ma solo un cuore), Frah Quintale (anche lui un cuore, ma spezzato).
Nato nel 1984, figlio del cantautore folk Stefano Rosso e dell'annunciatrice del Tg3 Teresa Piazza, Jesto (vero nome Justin Yamanouchi) era riuscito a distinguersi per il suo stile ironico, provocatorio e spesso introspettivo, capace di mescolare elementi di storytelling personale a punchline taglienti e riferimenti pop. Dopo gli esordi nel freestyle (è stato finalista al Tecniche Perfette), Jesto ha pubblicato diversi album che lo hanno reso una figura di culto nella scena rap romana. Tra i suoi lavori più noti ci sono: la trilogia di "Supershallo", pubblicata tra il 2009 e il 2016, "Mamma ho ingoiato l'autotune" (2017), in cui sperimenta con sonorità più moderne e l’uso dell’autotune, "Buongiorno Italia" (2018), un disco più maturo, in cui affronta tematiche sociali e personali, e "Giorgio" (2021), forse il suo lavoro più intimo, dal titolo ispirato al suo vero secondo nome.
"L'ultimo saluto avverrà martedì 5 agosto, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere, alle ore 10:45 - ha proseguito nel suo post Hyst -. L'ingresso alla chiesa sarà consentito solo a parenti ed intimi, gli intervenuti potranno salutarlo in piazza. Si richiede il rispetto assoluto. Ora e per sempre "È JESTO!".