Secondo album per il quintetto londinese che due anni fa con il lavoro di debutto aveva stupito tutti andando al primo posto in Inghilterra e vincendo due Brit Awards. A febbraio saranno in concerto a Milano
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Con il loro album di debutto, "Prelude to Ecstasy", nel 2023, hanno stupito tutti andando al numero in classifica. Ora le Last Dinner Party provano a ripetersi. È uscito "From the Pyre", il secondo lavoro del quintetto londinese, che sposta leggermente le coordinate stilistiche del gruppo per guardare alla tradizione britannica. "Questo disco è una raccolta di storie, e il concetto di 'album come mito' le lega - dicono -. 'The Pyre', la pira stessa, è un luogo allegorico in cui hanno origine questi racconti, un luogo di violenza e distruzione ma anche di rigenerazione, passione e luce". La band sarà in concerto in Italia per un'unica data al Fabrique di Milano il 13 febbraio 2026.
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Due Brit Awards vinti a (tra cui il Premio Breakthrough Artist all'inizio di quest'anno), il tutto esaurito registrato praticamente in ogni concerto che hanno fatto in tutto il mondo (inclusi tre concerti sold-out nella loro città natale all'Eventim Apollo di Londra): le Last Dinner Party sono state una delle più sorprendenti novità uscite dal panorama britannico negli ultimi anni. La band è composta da Abigail Morris (voce), Emily Roberts (chitarra e mandolino), Georgia Davies (basso), Lizzie Mayland (chitarra e voce) e Aurora Nishevci (tastiere e cori). Le cinque musiciste si sono conosciute all’università e hanno iniziato a suonare insieme nei piccoli club londinesi mettendosi subito in luce per il loro stile elegante e teatrale. Se da un lato la timbrica di Abigaille Morris ha portato spesso a paragonarla a Florence Welch di Florence + The Machine, i loro riferimenti musicali sono molto più ampi e spaziano tra l'art rock, il glam e pop barocco. Nell'album di debutto "Prelude to Ecstasy" impossibile non sentire le influenze di David Bowie, di Kate Bush ma anche degli Sparks nel modo in cui riescono a mutare atmosfere e direzioni anche all'interno di uno stesso brano.
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Per realizzare "From the Pyre" le Last Dinner Party sono entrate in studio all'inizio del 2025 con il produttore vincitore del Grammy Award Markus Dravs (Wolf Alice, Florence + The Machine, Bjork). Quello che ne è uscito è un album in cui il quintetto riesce a evolvere pur mantenendo uno stile riconoscibilissimo. Le canzoni hanno una struttura più definita e meno anarchica rispetto a quelle di "Prelude To Ecstasy" e in alcuni casi guarda a radici folk, senza per questo perdere in teatralità e godibilità. I testi poi rivelano un approccio letterario colto e immaginifico, che si declina in un gusto tutto particolare per il racconto. "Le canzoni sono incentrate sui personaggi, ma rimangono comunque profondamente personali, eventi quotidiani portati all'estremo patologico - raccontano loro -. Essere ghostati diventa una danza western con un assassino, e il cuore spezzato ride in faccia all'apocalisse. I testi evocano fucili, falci, marinai, santi, cowboy, inondazioni, Madre Terra, Giovanna d'Arco e inferni ardenti. Abbiamo trovato che questo tipo di immagini evocative fossero il modo più onesto e veritiero per discutere delle nostre esperienze, dando a ciascuna il peso emotivo che merita". "Questo disco sembra un po' più cupo, più crudo e più terra terra - continuano -; si svolge guardando un paesaggio sublime piuttosto che seduti a una tavola imbandita. In alcuni punti sembra anche metatestuale e sfacciato, come uno sguardo complice rivolto a noi stessi".
L'album è stato anticipato dai singoli "This Is the Killer Speaking" e "The Scythe". "Questa canzone è nata nove anni fa, come una profezia. L'ho scritta prima di conoscere il dolore o la sofferenza di una rottura sentimentale, prima di capire che la fine di una relazione è esattamente come la morte di una persona cara - ha spiegato Abigail Morris a proposito della seconda, forse il brano più interessante di tutto il disco -. Una volta che sai cosa significa perdere qualcuno, entri in un nuovo regno dal quale non puoi più tornare indietro. Cerchi di raggiungerlo telepaticamente attraverso sensitivi o testi di canzoni (a volte le due cose coincidono) e a volte ti danno una risposta. Possono volerci nove anni per rendersi conto che si sta soffrendo, ma una volta che lo si capisce, li si vede ovunque: in un pettirosso, in una volpe di strada, in un film di Wim Wenders. The Scythe (La Falce - ndr) arriva per tutti e non bisogna aver paura di ciò che c'è dall'altra parte".