I primi 50 anni di Giorgia, guardala nei suoi scatti più belli
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La cantante saluta il pubblico e dà appuntamento a novembre con il tour nei palasport
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Giorgia ha chiuso il suo "Come saprei Live 2025" in bellezza, con tre sold out nella suggestiva cornice del Teatro Greco di Siracusa. Un tour celebrativo per festeggiare i 30 anni del brano, che nel 1995 inaugurarono il suo rapporto strettissimo con i fan. Un modo per brindare alla strada percorsa fin qui, ma anche per aprire una nuova fase della sua vita. A ottobre uscirà infatti il suo nuovo disco, a cui hanno collaborato anche artisti più giovani come Durdust e Calcutta. "Ho fatto atto di umiltà: mi piace rimettermi a studiare. Non credo al punto di arrivo, porta male".
Decennio dopo decennio il rapporto con la fan base si è consolidato, come dimostra la continua fame di nuove date. A novembre è infatti previsto un nuovo tour indoor, che la porterà nei palasport di tutta Italia. "Il tempo regala un legame col pubblico che è l'unica cosa che conta veramente. Si stabilisce un dialogo profondo, un rapporto di affetto unico", ha sottolineato Giorgia. "Quest'anno è insperato e inaspettato, è stato incredibile. Lavoro con tutte donne ed è più facile e in armonia. È una fase della mia carriera non pensavo potesse esistere.
Dopo 30 anni di carriera, infatti, Giorgia è amatissima anche dalle nuove generazione e colleziona un successo dietro l'altro. "La cura per me", il brano che ha presentato in gara a Sanremo, è certificato Platino e per è stato ai vertici delle classifiche di vendita con oltre 130 milioni di stream globali. Dell'esperienza al Festival ha raccontato: "Me la sono vissuta meglio rispetto agli altri anni, l'importante era cantare bene. Io la mia gara l'avevo vinta, ho sentito l'onda emotiva. Questa canzone, non apparentemente radiofonica, ha funzionato come un tormentone".
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Il prossimo ottobre uscirà poi il nuovo album, che conterrà i singoli "Niente di male", "Unica" (con cui ha inaugurato l'estate) e "Golpe" (in uscita a settembre scritto da Calcutta e Dardust). "Ho attinto dalla scrittura di tanti ragazzi e ragazze sconosciuti. Nel disco ci sono collaborazioni nuove. Mi sono messa da parte come autrice", ha anticipato. "Quando non la scrivi e la devi fare tua c'è un lavoro ancora più profondo. Volevo tanto un pezzo così, come 'Golpe'. Il lavoro serio di questi anni è stato rimettermi in gioco nella vocalità. Ho lavorato con Enrico Bruni in studio. Ho fatto atto di umiltà: mi piace rimettermi a studiare. Devi interpretare con l'intenzione e non col lavoro sulle note. Pensare di più alle parole, è stato un lavoraccio. Non credo al punto di arrivo, porta male".