Ottava giornata

A Giffoni 55 i protagonisti sono Neri Marcorè e Luca Marinelli

"Un film nel 2026 e poi un anno sabbatico", annuncia Marcorè

25 Lug 2025 - 11:08

A Giffoni 55 Neri Marcorè e Luca Marinelli hanno incontrato i juror nell'ottava giornata del Festival del Cinema dei ragazzi. Il primo, eclettico artista, attore, imitatore, doppiatore, conduttore televisivo, conduttore radiofonico e regista, è la voce narrante della serie animata "Anselmo Wannabe", mentre l'attore è il protagonista di "Paternal Leave" di Alissa Jung  al suo film d'esordio. 

Giffoni 55, "sfilano" Neri Marcorè e Luca Marinelli

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Un film in arrivo e poi un anno sabbatico per Marcorè

 "Dovrei scrivere qualcosa a breve, perché vorrei girare durante l'estate dell'anno prossimo, perché nel 2027 mi voglio fermare per un anno, non voglio fare altro che giocare a tennis. E quindi devo sbrigarmi. Compirò 60 anni e voglio un annetto per festeggiare,visto il traguardo.  Se ci arrivo vivo perché ho davanti un anno abbastanza tosto!", ha spiegato Neri Marcorè, che ha parlato a lungo del suo esordio dietro la macchina da presa con "Zamora", uscito nella primavera del 2024.

"Zamora"

  "Una delle ragioni per cui ho debuttato alla regia - racconta - era anche vedere come avrei finito. Non lo sapevo, a fronte di decine e decine di film, serie televisive, ho passato ore e ore sul set e spesso gli attori pensano cosa farei, come imposterei questa scena e come la girerei. E quindi dalla teoria alla pratica, ero curioso di gettarmi appunto in questa nuova arena e provare a fallire oppure cavarmela. E visti i risultati di Zamora è stata un'avventura felicissima a livello umano e professionale. Anche l'atmosfera sul set è sempre stata molto tranquilla, rilassata, mai isterismi. Mi hanno detto 'non è possibile che sia il tuo primo film - ricorda ridendo - perché non urli mai...' L'autorevolezza non è quello, ognuno segue il proprio carattere".

"Ho trasformato la timidezza in forza"

  A proposito di carattere confessa ai ragazzi: "La voce è l'espressione del nostro carattere, ma va sempre accompagnata dall'ascolto. La timidezza mi ha accompagnato per anni, ma ho imparato a trasformarla in forza. L'emozione resta, ed è giusto così: è il rispetto che dobbiamo al pubblico". 

Vorrei interpretare un tennist a Alla domanda su cosa manchi alla sua eclettica carriera, ribatte divertito: "La pittura". Poi torna serio e spiega come forse potrebbe pensare a una regia teatrale. "Però - precisa - vado avanti così, gli stimoli in ogni settore li trovo sempre, quindi trovo sempre nuovi progetti, ma non è che voglia fare necessariamente una cosa diversa, va benissimo anche riempire già tutti i vari contenitori aperti di cose nuove. Non soffro di horror vacui". I ragazzi invece gli chiedono anche quale ruolo sogni ancora di interpretare: "Un tennista! È la mia risposta ricorrente". E aggiunge: "Mi piacerebbe raccontare la storia di qualcuno che ha fallito e poi è risalito. Perché sbagliare è una grande lezione di vita". Di Sherlock Holmes, protagonista del musical portato in scena negli ultimi mesi, Marcorè dice: "È un personaggio che affascina tutti, con quella sua capacità di osservare e unire i dettagli. Mi ci sono ritrovato molto: anch'io vado al mio ritmo, senza fretta. E poi ho trovato una compagnia fantastica: lavorare con persone con cui si sta bene rende tutto più leggero".

Anselmo Wannabe

  Marcorè è a Giffoni anche per presentare in anteprima Anselmo Wannabe, nuova serie animata composta da 26 episodi da 7 minuti, ideata e diretta da Massimo Ottoni e realizzata da Ibrido Studio in co-produzione con Aim Creative Studios. e che sarà trasmessa da Rai Kids per Rai Gulp e RaiPlay. L'attore è la voce narrante del Maestro, unico personaggio parlante della serie: "Una guida ironica, non autoritaria, che accompagna i sogni e le scelte di Anselmo. Un'idea che ho trovato bellissima, perché non impone risposte, ma apre domande. Oggi il lavoro è spesso considerato un metro di giudizio del valore di una persona - sottolinea - ma non sempre questa scala è condivisibile. Questa serie aiuta a pensare con la propria testa, a riconoscere le proprie inclinazioni e a smettere di inseguire modelli imposti. Con ironia e dolcezza, che è la cosa più difficile da trovare".
Protagonisti della serie sono Anselmo, un bambino di dieci anni e Letizia, la sua brillante compagna di classe, e insieme vivono disavventure confrontandosi con professioni diverse e mostrando come ogni lavoro, se svolto con passione e dedizione, possa essere il lavoro "più bello del mondo". 

E ai giffoner Marcorè consiglia: "Coltivate tanti interessi, anche se non hanno un'utilità immediata. Leggere, imparare a memoria qualcosa, studiare una lingua o suonare uno strumento: tutto vi arricchisce, anche se non diventerà un lavoro". 
 

"Paternal Leave"

  Luca Marinelli è invece il protagonista del film d'esordio alla regia di Alissa Jung (sua moglie), "Paternal Leave", che esplora la fragilità umana, la paternità e la ricerca di identità. La storia segue Leo, una quindicenne cresciuta in Germania senza conoscere il padre. Quando scopre chi è, parte per l'Italia per cercarlo. Il film inserito nel tema del festival "Becoming Humans" e include nel cast include anche Juli Grabenhenrich, Arturo Gabriellini, Gaia Rinaldi e Joy Falletti Cardillo. La produzione è di The Match Factory & Wildside, in collaborazione con Vision Distribution, Rai Cinema e Sky. 
"Tutto è nato", dice Jung: "con la mia voglia di fare questo film per tutte e tutti i Leo di questo mondo. Ma non solo su quelli che hanno 15 o 16 anni ma anche quelli più grandi". E aggiungono all'unisono: "Stiamo accompagnando questo film da un po' di mesi e abbiamo avuto tante reazioni bellissime. Tante persone che ci raccontano come si sono ritrovate in questa storia, che hanno pianto durante il film, che hanno vissuto una situazione simile e si sono sentite rappresentate. Speriamo che arrivi ai tanti Leo, ma anche ai tanti Paolo". 

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