È uscito il nuovo album della band londinese, un lavoro oscuro e viscerale nato dopo una brutta esperienza della cantante Florence Welch
© Autumn De Wilde
È uscito "Everybody Scream", sesto album in studio di Florence + the Machine. Anticipato dai singoli "Everybody Scream", "One of the Greats" e "Sympathy Magic", l'album è nato nel corso degli ultimi due anni dopo che la cantante Florence Welch, nel pieno del "Dance Fever Tour", aveva dovuto affrontare un intervento chirurgico che le ha salvato la vita. Trovarsi a un passo dalla morte l'ha portata sulla strada del misticismo spirituale, della stregoneria e dell'horror folk, mentre sentiva i limiti del suo corpo ed esplorava il significato di "guarigione". Il "Guardian" ha definito il disco "strano, senza compromessi e brutale, pieno di stregoneria e furia". Florence + the Machine saranno in concerto in Italia il 3 luglio 2026 agli i-Days di Milano (Ippodromo Snai-San Siro).
Florence Welch ha scritto e prodotto l'album negli ultimi due anni con una cerchia ristretta di collaboratori, tra cui Mark Bowen degli IDLES, che appare nel video di “Everybody Scream”, Aaron Dessner, Mitski, Danny L.Harle e Dave Bayley dei Glass Animals. Ne è uscito un lavoro che affronta temi quali la femminilità, la coppia, l'invecchiamento e la morte, mettendo a nudo il lato oscuro della quotidianità.
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Il fattore scatenante è stato un aborto extrauterino avuto sul palco durante il suo ultimo tour, che le ha causato la rottura di una tuba di Falloppio. "Ci sono così tante influenze ed elementi diversi che hanno plasmato questo disco e, naturalmente, l'orrore premonitore di ciò che mi è successo è davvero una parte importante - ha affermato Florence Welch nel corso di un'intervista -, ma ancora di più lo è il luogo in cui quell'esperienza mi ha portato. Era come se ci fossero tutti questi viticci che mi portavano in posti diversi. Ha aperto la porta a un vasto paesaggio che ora è diventato un arazzo completo. In molti modi, questo disco mi ha rimessa in sesto".
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Nella conversazione con Sinead Burke Florence racconta ancora del particolare uso della voce in questo album: grezzo, primitivo, stregonesco... "È stata una scelta deliberata quella di non creare sempre suoni belli, ma di essere incredibilmente primitiva - ha spiegato -. C'era qualcosa in quello che ho vissuto che mi sembrava animalesco, e questo mi ha portato a usare la voce e il corpo in modo diverso. Ho provato gli ululati e mi sono esercitata nel canto medievale, ho lavorato con l'Idrîsî Ensemble e ho imparato le note musicali medievali e il trillo". Per quanto riguarda le influenze invece "Everybody Scream" conferma la tendenza di Florence + the Machine a muoversi continuamente tra stili diversi, rendendo impossibile una catalogazione precisa all'interno di un genere codificato. "Sono passata dall'ascoltare l'hyperpop all'hardcore, al doom folk, al medievalismo degli anni 70, alla musica strumentale per organo, e poi di nuovo indietro - spiega Florence -. A volte ascoltavo Lingua Ignota e poi passavo a Judee Sill. Credo che ciò che collegava tutto ciò che ascoltavo fosse un forte senso di terrore, squilibrio o atmosfera. Avevo bisogno di cose che mi facessero provare emozioni profonde. Che fosse folk, pop o punk".