TOUR ITALIANO

A Bari i Duran Duran si godono un abbraccio atteso 37 anni

Alla Fiera del Levante successo per la band inglese nella terza tappa del suo tour italiano

di Massimo Longoni
19 Giu 2025 - 11:52
 © Italy Photo Press

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Dopo la doppietta al Circo Massimo di Roma i Duran Duran proseguono il loro tour italiano con una tappa a Bari. La band inglese si è esibita all'Arena della Fiera del Levante godendosi quell'abbraccio del pubblico che non era stato possibile ricevere 37 anni fa, nel primo concerto nel capoluogo pugliese passato alla storia della band per la sua unicità. Adesso si replica all'Ippodromo di Milano venerdì sera e poi un ritorno il 12 luglio in Sardegna, alla Forte Village Arena. 
 

Duran Duran, le immagini del tour italiano 2025

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Difficile dimenticare quel concerto del 30 maggio 1987, quando i Duran Duran si esibirono allo stadio comunale per lo "Strange Behaviour Tour", che per la prima volta li vedeva in tour in Italia. Per problemi relativi al prato, al pubblico fu impedito l'accesso al campo di gioco, e il gruppo si trovò così a suonare di fronte a gente lontanissima, assiepata solo sugli spalti o in fondo al catino dello stadio. Una situazione lunare che ha fatto però si che nella memoria della band quella serata diventasse indelebile a differenza di molti altri concerti che si susseguono uno uguale all'altro. E così Simon Le Bon ha ricordato subito l'episodio, al primo momento di pausa dopo l'attacco atmosferico di "Night Boat" e la scarica di adrenalina di "Wild Boys" e "Hungry Like The Wolf". 
 

Con oltre 40 anni di carriera (e mestiere) sulle spalle, la band ha raggiunto una maturità che le permette di mettere in scena un concerto senza fuochi d'artificio ma dove, pur con il giusto impatto visivo regalato da visual curati, al centro c'è la musica, con una quantità di hit che pochi possono vantare eseguite senza evidenti sbavature. Fa specie che in tempi in cui spesso gli show puntano su effetti speciali e sequenze in quantità per replicare alla virgola la resa delle versioni in studio, i Duran Duran, da sempre accusati di essere solo forma senza sostanza, salgano sul palco interessati soprattutto a suonare con calore ed energia. Le Bon è sicuramente più statico di un tempo ma in compenso ha raggiunto un controllo della voce che gli permette di cantare per quasi due ore senza cedimenti nonostante i postumi di un raffreddore. E che non ci sia playback lo dimostra qualche disattenzione, come quando si "dimentica" di entrare al momento giusto su "Come Undone" richiamato subito  all'ordine da Nick Rhodes (che il cantare ringrazia ben due volte).

L'atmosfera è rilassata, si vede che la band si gode la serata, anche dalle molte volte in cui il cantante gigioneggia con il pubblico. La scaletta scorre via costruita in maniera equilibrata: al momento funky-disco ("Notorious", "Super Lonely Freak", "Evil Woman") fa seguito la doppietta "Friends of Mine"/"Careless Memories", due brani dall'album dell'esordio che nella loro resa live dimostrano come la dichiarazione di intenti a cui la band si rifaceva agli inizi, per un progetto che mettesse insieme Chic e Sex Pistols, non era una formuletta vuota. 
 

Non mancano ovviamente il e situazioni più intense, dove il ritmo si abbassa per lasciare spazio all'emozione. Come "Ordinary World" che negli ultimi anni ha in qualche modo cambiato il suo senso con la dedica che Le Bon fa  "alla gente di Gaza, alle persone di Israele che protestano perché vogliono la pace e alla popolazione ucraina che vorrebbe solo vivere una vita normale nel proprio Paese". E poi, dopo una "Planet Earth" e una "(Reach Up for The) Sunrise" particolarmente centrate, la chiusura del set è affidata a "Girls on Film", mixata con "Psycho Killer", dove il basso di John Taylor si conferma tra i protagonisti assoluti della serata. Durante "Save a Prayer" la Fiera del Levante si trasforma "nella via Lattea" grazie alle luci dei cellulari, e poi finale in gloria con "Rio". Con il pubblico barese i Duran Duran erano, loro malgrado, in debito. Debito saldato con gli interessi.

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