"Fuori" di Martone, unico film italiano in concorso, potrebbe portare a casa un premio grazie all'interpretazione di Valeria Golino
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È tutto pronto per la cerimonia di chiusura della 78esima edizione del Festival di Cannes e ovviamente impazza il toto palma d'oro. C'è un quartetto di super favoriti davanti a tutti, almeno per la critica, ed è composto da Jafar Panahi e il suo "A simple accident", "Two Prosecutors" di Sergei Loznitsa, "Sound of Falling" di Mascha Schilinski e "The Secret Agent" di Kleber Mendonça Filho. A questo poker, in un'edizione di discreto livello, si potrebbero aggiungere "Sirat" di Oliver Laxe, "Nouvelle Vague" di Linklater e "Sentimentale Value" di Joachim Trier. Per "Fuori" di Mario Martone, unico film italiano in concorso, che non ha convinto del tutto la critica, le speranze sono puntate su Valeria Golino, un'intensa Goliarda Sapienza che è stata molto apprezzata.
Il favorito numero uno è "Simple accidente", film bello e duro contro il regime islamico. Pare impensabile che il regista iraniano Panahi non porti a casa nulla, forse la stessa Palma d'oro calcolando che tra i tanti premi ottenuti a Cannes non l'ha mai vinta, mentre ha avuto il Leone d'oro per "Il cerchio" nel 2000 e l'Orso d'oro nel 2015 per "Taxi Teheran". Segue a ruota il kafkiano "Two Prosecutors", del regista ucraino Sergei Loznitsa, con quelle guardie staliniane a ogni angolo in un'Unione Sovietica 1937 dove tutto è scandito dall'ideologia.
Al centro di "Sound of Falling", di Mascha Schilinski, la storia di quattro ragazze, Alma, Erika, Angelika e Lenka, appartenenti a epoche diverse, che nel corso di cento anni si muovono in una fattoria tra mille poetiche suggestioni: un film difficile da classificare ma pieno di poesia. "The Secret Agent' di Kleber Mendonça Filho è un thriller politico con protagonista un agente sotto copertura operativa pieno di impacci e umanità alla ricerca del figlio nel Brasile del regime dei Gorillas. Grandissimo il protagonista Wagner Moura ('Civil War', 'Narcos').
Pole position per ottenere un premio anche per "'Sirat" di Oliver Laxe. È la storia di Luis (Sergi López), bravo e solido padre che sta cercando Marina, la figlia di vent'anni, insieme al secondogenito dodicenne. E questo nel rumore più assordante di un rave "estatico" nel deserto del Marocco e tra le persone più eclettiche possibile alle prese con tutto ciò che le possa stordire. Ha colpito la critica e il pubblico "Sentimental Value" di Joachim Trier, fortemente influenzato dai lavori di Strindberg, Ingmar Bergman e Ibsen. Un dramedy del regista norvegese su una famiglia d'artisti con segreto impreziosito da un cast straordinario (Renate Reinsve, Stellan Skarsgård, Inga Ibsdotter Lilleaas e Elle Fanning).