L'attore ha chiesto il risarcimento alla sua ex per la vendita della sua quota, senza il suo consenso, della tenuta in Provenza
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Brad Pitt ha riaperto il contenzioso legale contro l'ex moglie Angelina Jolie in merito alla tenuta vinicola di Chateau Miraval, 500 ettari nel cuore della Provenza acquistata dalla coppia nel 2012. Secondo quanto riportato dal settimanale People, l'attore premio Oscar per "C'era una volta a Hollywood" avrebbe presentato i nuovi documenti che includono una serie di comunicazioni tra il suo team legale e quello di Jolie relative alla vendita della quota dell'attrice avvenuta nel 2021.
La causa era stata intentata da Brad Pitt nel 2022, accusando l'ex di aver venduto la propria partecipazione in Chateau Miraval alla divisione vinicola del Gruppo Stoli, senza previa consultazione o approvazione, contravvenendo a un accordo che prevedeva che nessuno dei due potesse procedere con una vendita senza il consenso dell'altro.
Angelina Jolie ha sempre smentito l'esistenza di un simile accordo e, in risposta, ha presentato una controquerela, accusando l'ex marito e collega Brad Pitt di essersi accanito contro di lei in quella che ha definito una vera e propria "guerra di vendetta". Questo scontro legale tra le due star hollywoodiane si protrae ormai da anni, scandito da recriminazioni e accuse reciproche. Al centro della disputa ci sarebbero le comunicazioni di Jolie riguardo la vendita di una proprietà, che secondo l'attrice dovrebbero rimanere private e riservate. Tuttavia, la battaglia legale ha assunto toni sempre più accesi con il passare del tempo.
Secondo i documenti più recenti, l'attore continua a richiedere un risarcimento di ben 35 milioni di dollari. Tra la documentazione depositata emerge anche un'e-mail datata novembre 2023. In essa, i legali di Jolie ribattono alle accuse mosse da Pitt, sottolineando che il peso eccessivo dell'intera procedura legale sarebbe una diretta conseguenza delle sue stesse azioni. Stando agli avvocati dell'attrice, dunque, sarebbe stato proprio Pitt a doversi sobbarcare i costi legati alla produzione dei documenti necessari per provare, o smentire, l'esistenza dei danni economici richiesti. La battaglia continua senza segni evidenti di risoluzione imminente.