Fuori da schemi e circuiti, il cantautore torinese torna con il suo terzo album, presentato insieme a un'opera video
© Giovanni Canitano
A otto anni di distanza dall'ultimo lavoro discografico ("Uomo Donna"), Andrea Laszlo De Simone torna con l'album "Una Lunghissima Ombra", uscito per 42 Records. Ispirazione romantica, intimismo e introspezione vanno a creare un canzoniere melodico tra cantautorato anni 60-70, sensazioni oniriche, miraggi cosmici, che abbraccia sia lati oscuri e misteriosi che luminosi muovendosi su territori mutevoli. Il terzo lavoro del musicista, compositore e chansonnier torinese, si compone di un disco e di un poema visivo fatto di "quadri filmici", in cui si manifestano frammenti di (iper)realtà, di elementi naturali e di paesaggi urbani. Un susseguirsi contemplativo e quasi psichedelico di epifanie, fra fuoco e nebbia, riflessioni che si fanno immagine e prendono vita. Un immaginario alieno, figlio della sua stessa lontananza dalle dinamiche (dell'industria musicale) del presente.
Già pubblicato lo scorso maggio in una versione con il solo suono ambientale, il film si riaccende nella sua versione definitiva, completa delle canzoni, proprio in concomitanza con l'uscita del disco. Come scrive lo stesso scrive Andrea Laszlo De Simone: "Una Lunghissima Ombra è un progetto audiovisivo in cui ho provato a portare alla luce i pensieri intrusivi, quelli che sono costantemente presenti dentro di noi anche quando stiamo pensando ad altro e che finiscono per proiettare lunghe ombre sulla nostra esistenza. Per farlo mi sono avvalso di una metafora semplice, quella del processo di formazione delle ombre. Ho scelto di rappresentare un 'punto di luce' attraverso delle inquadrature fisse della realtà, un 'oggetto' attraverso i testi delle canzoni e 'le ombre' attraverso la musica. Perché l'ho fatto? Per via delle mie ombre, temo".
Articolato in 17 tracce, alcune della quali strumentali, l'intro ("Il buio") e quattro interludi ("Neon", "Diffrazione", "Spiragli" e "Rifrazione") che dialogano con le canzoni come un contesto sonoro sottostante, il disco abita gli ampi territori musicali che fin dal suo esordio contraddistinguono l'autorialità compositiva di Laszlo: dalla tradizione cantautorale italiana e francese alla psichedelia, dalle aperture sinfoniche ai passaggi più rock, field recording e musica concreta, elettronica e qualche ricordo beat.
"Una Lunghissima Ombra" trova la sua forma compiuta nell'opera presentata in anteprima all'Angelo Mai a Roma e destinata ad avere vita propria: una cupola geodetica con audio spazializzato che consente di ascoltare l'album (e di vedere il film) in forma intima (per pochi spettatori alla volta) e immersiva, grazie a un sistema di 15 altoparlanti. Inoltre il 7 dicembre al cinema Barberini di Roma ci sarà una seconda occasione per una visione con ascolto condiviso ma in forma differente, grazie alla doppia proiezione speciale su grande schermo con audio in dolby atmos. D'altronde Andrea Laszlo De Simone scrive per immagini (ha anche vinto un Premio Cesar per aver firmato la colonna sonora di "Le Règne Animal" di Thomas Cailley). E il suo disco non verrà suonato dal vivo, dopo la decisione presa nel 2021 di rimanere lontano dai palchi.