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"A riveder le stelle", Piero Pelù per un Dante "rock": "Una lettura melodica e ritmica della Divina Commedia"

Parte da Piazza Santa Croce a Firenze il 7 giugno il tour dello spettacolo tratto dal libro di Aldo Cazzullo: una celebrazione del Sommo Poeta con protagonista il frontman dei Litfiba

Il 7 giugno da Piazza Santa Croce a Firenze prende il via il tour di "A Riveder Le Stelle", un racconto teatrale di Aldo Cazzullo (tratto dal suo omonimo libro) con le letture "rock" della Divina Commedia ad opera di Piero Pelù. Il progetto è co-promosso dal Comune di Firenze e dall'Opera di Santa Croce, con la collaborazione organizzativa del Teatro Puccini, che hanno scelto questo luogo simbolico per il Sommo Poeta nel capoluogo toscano nell’ambito delle iniziative per l’anno dantesco. Per il frontman dei Litfiba sarà grande sfida e "un nuovo palcoscenico". "Farò una lettura molto melodica e ritmica di Dante" racconta a Tgcom24, spiegando che nella sua interpretazione "terzine ed endecasillabi diventano dei veri e propri spartiti musicali".

-Raccontaci come è nato questo spettacolo
Con Aldo ci incontrammo anni fa su un treno e cominciammo a parlare di musica e politica. Quando lui mi ha invitato l'inverno scorso alla presentazione del suo libro a Firenze mi sono talmente ri-appassionato all'argomento Divina Commedia alla poetica che alla fine mi è venuto spontaneo proporgli di fare un tour in cui lui portasse in giro il suo libro e io leggessi Dante. Lì per lì sembrava una boutade ma poi l'idea non era così strampalata. Siamo una strana coppia: sul palco lui è la parte super razionale mentre io ho quella più artistica e interpretativa. 

 

Qual è il tuo ruolo?
Ho un po' subito Dante nel periodo scolastico. Non tutti i professori erano cappaci di trasmetterti l'amore per questo capolavoro e farti entrare dentro. E' una lettura ostica indubbiamente. Non è scontato a parte alcune terzine mitiche. Il mio scopo e la mia scommessa è quella di rendere il più romanzata, teatrale e mimica la lettura di Dante, in modo che chiunque non l'abbia studiato troppo lo riesca a seguire come un racconto. La vera novità sarà il fatto che io mi ritrovi a confrontarmi con un testo monumentale cercando di renderlo il più discorsivo e teatrale possibile.

 

-Questo spettacolo è una novità per te fuori dalla tua classica esibizione da concerto. E' stuzzicante come esperienza? 
Il ruolo del frontman e performer sul palco è quello a cui io e il pubblico siamo più abituati. E' una grandissima sfida per me, pazzesca, e la sto interpretando in maniera molto musicale. Farò una lettura molto melodica e ritmica di dante. Mi si stanno aprendo porte meravigliose e mi rendo conto, andando avanti nella preparazione, che proprio le terzine e endecasillabi stanno diventando dei veri e propri spartiti musicali: sto annotando spazi e durate delle sillabe, le pause, le legature, come in uno spartito musicale.

 

Quindi sarà una lettura rock?
Sì sarà molto rock e psichedelica, perché Dante è tutte queste cose. Una tavolozza di sfumature. Rock vuol dire avere in sè tantissime anime. Il rock non è solamente uno. Da quando professavo il rock in italiano fino ai Maneskin di oggi ci sono in mezzo 40 anni di musica rock che è stata declinata con infinite sfumature. E' un linguaggio estremamente variegato e non monolitico, e guai se non lo fosse. Dante è infinito nel suo non essere monolitico.

 

-Esiste un fil rouge che accomuna Dante e te? E quali sono le caratteristiche che ti affascinano della sua opera?
I punti in comune sono diversi. Al di là della fiorentinità c'è quella sensazione a volte di non sentirsi bene nella pelle di fiorentini. Perché Firenze è una città che ti affascina ma anche ti fa girare le palle. Come racconto nel mio romanzo. Nella sua opera oscilla dal dolce stil novo alle invettive politiche e anche queste cose sono parte del mio modo di scrivere in questi anni. Quello che mi piace di Dante è che sembra che oltre a parlare per primo di Italia e di invocare un'unità dove potere temporale e spirituale potessero convivere con intelligenza, è il primo a rappresentare una sorta di commedia dell'arte che ci ha resi famosi in tutto il mondo.

 

-Piazza di Santa Croce è il luogo simbolo a Firenze legato a Dante. E' molto importante quindi che da lì prenda il via il tour
Sì ed è anche una grossa ed enorme responsabilità trovarsi proprio sotto la statua di Dante con il suo sguardo incazzato verso la città. Mi auguro che non mi spari qualche anantema per come lo interpreterò. Ma potrebbe rimanere stupito perché la mia sarà una performance ricca di elementi, derivati tutti dal potere del suo racconto e della sua musicalità. Mi permetterò ogni tanto qualche licenza poetica. Ho pensato di italianizzare e attualizzare alcune sillabe e spero non me ne vogliano i puristi. E' una mia interpretazione di Dante. Sono cose minuscole che ho deciso di adottare per chi ascolta (ci saranno anche le mie figlie a Firenze) e per migliorare la comprensibilità del testo per chi non è dento la materia di Dante.

 

Ecco, in dettaglio, le date del tour: 7 giugno in Piazza Santa Croce a Firenze; 10 giugno presso il Teatro Sociale di Trento; 17 giugno nel Castello di Romeo di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza; 18 giugno nel Castello Visconteo di Pavia; 23 giugno in Piazza Vescovado a Caorle (Venezia); 24 giugno all'Arena dello Stadio dei Pini a Cervia (Ravenna); 26 giugno al PalaAlbaCapitale ad Alba (Cuneo); 29 giugno a Palazzo Farnese a Caprarola (Viterbo); 1 luglio al Teatro Romano di Nora Pula (Cagliari) nell'ambito del Festival La notte dei poeti; 2 luglio in Piazza Landino a Pratovecchio (Arezzo); 3 luglio all'Anfiteatro Romano di Urbisaglia (Macerata) e 4 luglio all'Anfiteatro del parco Miralfiore a Pesaro.

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