Via anche i banchi

Modello "Senza Zaino", più di 300 scuole lo scelgono: il risparmio e le caratteristiche

Le famiglie versano una somma condivisa per acquistare i materiali. Una ricerca mostra vantaggi in partecipazione ed empatia affettiva 

11 Set 2025 - 19:51
 © Ansa

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In Italia si sta sviluppando il movimento "Senza Zaino" e più di 300 scuole hanno aderito. Questo modello ribalta l'impianto scolastico a cui siamo abituati: non ci sono banchi, ma tavoli attorno ai quali si siedono 5-6 bambini. Spariscono zaini e astucci personali, gli alunni condividono penne, matite e tutto il materiale di cui hanno bisogno. Le scuole "Senza Zaino" si pongono l'obiettivo di accompagnare la crescita dei bambini in maniera diversa rispetto all'assetto tradizionale, puntando su tre principi: l'ospitalità, la responsabilità e la comunità. La lezione non è frontale, ma l'insegnante la mattina concorda la giornata con gli alunni: è un approccio che sviluppa autonomia, collaborazione e partecipazione attiva.

Vantaggio economico

 In Italia attualmente aderiscono a questo modello 343 istituti, principalmente scuole primarie. Oltre a voler scardinare il sistema tradizionale, "Senza Zaino" è un'occasione di risparmio per le famiglie italiane. Il Post, che ha esaminato il caso, ha preso come esempio il Thouar Gonzaga di Milano che si stima necessiti di una spesa annuale per i materiali attorno ai 70/80 euro. Secondo uno studio fatto da Altroconsumo nel 2023 la spesa di cancelleria per un bambino durante la prima elementare era mediamente di 161 euro e da allora è aumentata. Il progetto di "Senza Zaino" è più facilmente applicabile alle scuole primarie per via del minor numero di compiti a casa. Alle elementari è più semplice condividere e alle famiglie viene chiesto esclusivamente di fornire al figlio borraccia, merenda e diario. 

La storia

 L'avventura di scuola "Senza Zaino" inizia a Lucca nel 2002 grazie all'intuizione del dirigente Scolastico Marco Orsi, che voleva creare una scuola intesa come comunità basata su un modello pedagogico nuovo. Le prime sperimentazioni sono iniziate nel 2003 e adesso in tutte le regioni italiane c'è almeno un istituto di questo tipo (guida la Toscana con 59 e segue la Lombardia con 47). Tra il 2008 e il 2009 l’Università di Firenze ha condotto una ricerca su questo modello di istruzione ed è emerso che i bambini che seguono questo sistema sviluppano una miglior partecipazione ed empatia affettiva.

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