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Scuola, in italiano e inglese vanno meglio le ragazze

Nella Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze emerge il “gender gap” rilevato dall’ultimo rapporto INVALSI soprattutto nelle materie scientifiche

Scuola, in italiano e inglese vanno meglio le ragazze - foto 1
istockphoto

Sono ormai che anni, giustamente, la lotta contro il gender gap tra uomini e donne, a tutti i livelli ma soprattutto in campo formativo e lavorativo (nell’accesso, nel trattamento, nella carriera e nella retribuzione), viene messa praticamente da chiunque tra le priorità.

Si sente dire che andrebbe incentivato lo studio delle materie tecnico-scientifiche - quelle che oggi garantiscono più chance occupazionali - da parte delle ragazze, che bisognerebbe studiare modalità per permettere alle donne di conciliare meglio vita professionale e lavorativa, che andrebbero abbattuti gli steccati mentali quando si tratta di affidare compiti di grande responsabilità a una “lei”.

 

Puntare di più sulle bambine

 

In molti però, tralasciano un particolare fondamentale: delle buone fondamenta su cui impostare ogni politica sul tema si gettano molto prima, nel momento dei primi passi nel mondo dell’istruzione. A ricordarlo, nella “Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze” (11 ottobre) è il sito Skuola.net che, prendendo a parametro i risultati delle prove INVALSI - questionari standardizzati a cui ogni studente italiano si sottopone a cadenza periodica e che valutano il livello delle competenze di base degli alunni in discipline “sentinella” (Italiano, Matematica, Lingua inglese) durante il percorso di crescita - mostra come, nonostante ci sia da tempo la certificazione che il problema esiste e che parte da lontano, le iniziative intraprese sono state sinora insufficienti.

 

Nelle materie scientifiche c'è ancora un problema

 

Due, in particolare, le evidenze da non sottovalutare. Da un lato la conferma che le femmine, negli studi (specie nei livelli iniziali), spiccano molto di più rispetto ai maschi; senza però che questo si traduca, una volta giunti al termine del percorso scolastico, in maggiori opportunità. Dall’altro, una tendenziale difficoltà delle ragazze, rispetto ai loro colleghi maschi, nella disciplina tecnica analizzata (la matematica); una distanza che molto faticosamente viene colmata nelle vicinanze del diploma e che, forse per questo, scoraggia molte di loro a proseguire su quella strada.

 

Più nello specifico, soffermandoci sugli esiti degli INVALSI andati in scena nell’anno scolastico 2020-2021 (gli ultimi analizzati così nel dettaglio) emerge proprio come le studentesse ottengono risultati significativamente migliori in Italiano e nelle Prove di Inglese, mentre i maschi se la cavano meglio in Matematica. In particolare, come detto, è nel primo ciclo d’istruzione che le differenze di genere - a vantaggio delle ragazze - sono più ampie rispetto al secondo ciclo. Addirittura, il punteggio più alto in assoluto (208) viene conseguito in Italiano dalle femmine della seconda e della quinta elementare; lo stesso risultato si registra nella comprensione dell’Inglese scritto in terza media.

 

Solo crescendo i maschi raggiungono le femmine

 

Ed è proprio alle soglie della licenza media che il gender gap “rovesciato” assume le proporzioni più evidenti: qui le ragazze superano i maschi di ben 10 punti in Italiano (201 contro 191) e di 9 punti nella comprensione della lingua straniera scritta (208 contro 199). Ma è praticamente in tutti i gradi scolastici che emergono differenze statisticamente significative tra i due mondi, sempre a favore delle femmine.

 

Uniche eccezioni, ma di peso, a vantaggio dei maschi sono i riscontri per quanto riguarda la Matematica, con una rincorsa che si dipana per quasi tutto l’arco della vita scolastica: si parte con un distacco di 5 punti in seconda elementare (200 punti per i bambini, 195 per le bambine), che rimane immutato fino alla quinta elementare. E chi si riduce solo di un punto (195 a 191) in terza media. Peraltro non per un miglioramento della componente femminile quanto per un appiattimento del rendimento di quella maschile. Segno che non si lavora abbastanza nel far avvicinare le ragazze a questi ambiti così strategici.

 

Solo nel passaggio dal primo al secondo ciclo le differenze si assottigliano un po’ dappertutto. I dati mostrano, infatti, che alle scuole superiori gli studenti di entrambi i sessi ottengono più o meno gli stessi risultati di apprendimento, anche se permane la stessa tendenza osservata alla primaria e alle medie, con le femmine che vanno meglio (ma di poco) in Italiano e nelle due prove di Inglese, mentre i maschi hanno risultati mediamente, ma limitatamente, migliori in Matematica. Sempre però seguendo un trend peggiorativo: il risultato più basso di tutti (appena 186 punti), alla fine, lo ottengono i maschi del grado 13 (quinto superiore) proprio in Matematica.

 

Esistono, tuttavia, alcune tipologie di scuola superiore da cui arrivano risultati diversi, statisticamente significativi. Gli Istituti professionali, ad esempio, oltre a riportare i punteggi più bassi nella rilevazione di quest’anno, sembrano essere anche quelli che continuano a mostrare un netto vantaggio delle femmine in Italiano (+8 punti rispetto ai maschi). Ma è anche il percorso dove si accentuano di più le differenze in Matematica, con i maschi che superano le femmine di ben 13 punti.
 

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