Speciale Maturità 2025
ESAMI DI STATO

Maturità 2025: calendario, prove, commissione, voto. Tutto quello che c’è da sapere sull’esame

Tre prove, una commissione mista, nuove regole su condotta e ammissione: l’Esame di Stato 2025 si avvicina. Con tante conferme e qualche novità. Ecco tutte le informazioni utili

03 Giu 2025 - 12:26
 © Ansa

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La Maturità 2025 si presenta in una forma ormai rodata. Nessuna rivoluzione, ma qualche novità significativa c’è, a partire dalle condizioni di ammissione e dal peso crescente attribuito al comportamento degli studenti. La cornice di riferimento, però, resta quella consueta: tre prove, una commissione mista, un punteggio finale che arriva a quota 100 con eventuale lode. 

A ricordare ai maturandi di ieri, magari oggi genitori, e a quelli di oggi come funziona l’esame ci ha pensato il portale Skuola.net, che ha preparato una guida pratica sulla Maturità 2025

Lo scoglio dell’ammissione

La parte più difficile dell’esame, paradossalmente, non è l’esame. Infatti, se la probabilità di essere bocciati una volta ammessi è praticamente dello ‘zero virgola qualcosa’ ogni anno, quella di dover guardare l’esame da casa è molto più concreta e viaggia intorno a un 4 per cento scarso.

Indipendentemente dal voto finale, però, quest’anno per essere ammessi bisognerà aver svolto tutte le ore di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) previste dal piano di studio, la prova INVALSI e aver conseguito un voto in condotta superiore a 5. Non rispettare una sola di queste condizioni si traduce automaticamente nella mancata promozione. E per chi prende 6 in “comportamento”, l’esame si arricchisce di un tassello: un elaborato da presentare all’orale.

Facendo un ulteriore passo indietro, il primo ostacolo, che è sempre bene ricordare, riguarda le presenze annuali: chi ha saltato troppe lezioni – anche per motivi giustificati – rischia l’esclusione. Serve aver frequentato almeno il 75% delle ore complessive previste dal proprio corso di studi.

Discorso simile si può fare per le famigerate prove INVALSI, ovvero la tanto discussa batteria di test di Italiano, Matematica e Inglese, che anche quest’anno resta un passaggio obbligato: il risultato non pesa sul voto finale, ma chi non si è presentato rischia seriamente di compromettere l’ammissione.

E poi, ovviamente, c’è la pagella: sarà il Consiglio di classe a valutare se ammettere o meno un candidato. Una sola insufficienza può essere “tollerata”, se ben motivata, ma con due materie insufficienti la porta dell’esame si chiude nella maggior parte dei casi.

Il calendario delle prove scritte: si parte con Italiano

Mercoledì 18 giugno 2025, alle 8:30, suonerà la campanella della prima prova scritta: il tema di Italiano. Una prova uguale unica per tutti, con sette proposte divise in tre tipologie – analisi del testo, testo argomentativo, tema di attualità – da affrontare con spirito critico e buona capacità di scrittura.

Giovedì 19 giugno toccherà alla seconda prova, diversa per ogni indirizzo. Dal Latino al Classico alla Matematica allo Scientifico, dalla Lingua Straniera principale al Linguistico fino alle discipline tecniche e pratiche dei professionali: la durata e il contenuto dipendono dall’indirizzo di studio e può andare dalle 6 alle 8 ore. In alcuni casi, come per il liceo artistico, il musicale e per alcuni indirizzi tecnici e professionali, si arriva anche a più giorni di svolgimento.

Poi una breve pausa, utile alla correzione e alla pubblicazione degli esiti, prima di entrare nell’ultima fase dell’Esame di Stato.
Per qualcuno, però, le prove scritte non sono ancora finite. È infatti stata calendarizzata anche una terza prova scritta, che si svolgerà la settimana successiva alle prime due - mercoledì 25 giugno - ma solo per gli studenti che frequentano i percorsi EsaBac - che permettono di ottenere una qualifica riconosciuta anche in Francia - e nei licei con sezioni ad opzione internazionale cinese, spagnola e tedesca.

Esame orale: fischio di inizio a partire dal 23 giugno 

Tornando all’esame standard, la data ufficiale di partenza dei colloqui orali non esiste, ma secondo la normativa vigente questi possono partire due giorni dopo la pubblicazione degli esiti delle prove scritte. Tradotto: in alcune scuole, i colloqui potrebbero cominciare già da lunedì 23 giugno.

La struttura è ormai nota. Si parte da un materiale fornito dalla Commissione – un testo, un’immagine, un grafico – per avviare una trattazione interdisciplinare. L’obiettivo è mostrare collegamenti tra saperi, capacità di ragionamento e padronanza delle competenze maturate. Durante il colloquio si discute anche dell’esperienza dei PCTO, si affrontano temi di Educazione Civica e, se serve, si può valorizzare il proprio Curriculum dello Studente.

Attenzione, però: per chi ha avuto una condotta solo sufficiente, l’orale includerà anche la presentazione di un elaborato aggiuntivo, preparato su indicazione del Consiglio di classe.

La commissione d’esame

L’andamento dell’intero esame sarà vagliato da una Commissione mista, formata da sei docenti tre interni e tre esterni – e da un Presidente, anch’esso esterno. Un equilibrio pensato per garantire imparzialità: i professori interni conoscono gli studenti, ma il loro peso è bilanciato dalla presenza dei colleghi esterni, che portano un punto di vista meno influenzato dal percorso scolastico.

Il Presidente svolge, invece, un ruolo di garanzia e il suo intervento è richiesto soprattutto nei casi più delicati, come una situazione di indecisione o di stallo da parte dei sei commissari. 

Il punteggio e il voto finale

La Maturità si decide, a volte, in base ai dettagli, alcuni dei quali già decisi prima dell’esame. I crediti scolastici, costruiti nel triennio, possono infatti valere fino a 40 punti: massimo 12 in terza, 13 in quarta, 15 in quinta. 

Ma per arrivare al massimo, serve una condotta da 9: un 8, anche con medie alte nelle materie vere e proprie, può già significare una penalizzazione e un, probabile, addio al “100”.

Le prove d’esame, dal canto loro, daranno la possibilità di collezionare fino a 60 punti, equamente distribuiti tra i vari passaggi: massimo 20 punti per la prima prova, 20 per la seconda e 20 per l’orale.

Al termine delle quali subentra un importante, ulteriore, “potere” della commissione, che potrà attribuire fino a 5 punti integrativi agli studenti più meritevoli, a patto che soddisfino alcuni requisiti: almeno 30 crediti iniziali e almeno 50 punti ottenuti nelle prove.

Ma solo se la somma tra crediti e prove arriva a 100 - senza l’ausilio dei punti bonus - si può ambire alla “lode”. Un riconoscimento che resta dunque riservato a chi ha fatto un percorso netto su tutta la linea, a cui va corredato il parere unanime della Commissione.

Maturità 2025: il calendario, le materie della seconda prova e il colloquio orale

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Prove suppletive: cosa succede in caso di assenza

E se qualche studente non potesse partecipare ad una o più prove d’esame? Il Ministero ha pensato anche a questa eventualità. In fondo l’imprevisto è sempre dietro in agguato. Per questo, come ogni anno, già sono state fissate le date della sessione suppletiva.

Con il seguente calendario: mercoledì 2 luglio si recupera la prima prova scritta, seguita il giorno successivo, giovedì 3 luglio, dalla seconda prova. Per chi dovesse sostenere la terza prova scritta l’appuntamento è per martedì 8 luglio.

Tenendo ben presente che tale opportunità non è rivolta a tutti. Per poter usufruire della sessione suppletiva della Maturità si dovranno portare delle motivazioni, importanti e ben documentate, che impediscano la presenza nella data ufficiale della singola prova.

Diverso il discorso per l’orale: chi sarà assente nel giorno fissato dalla propria commissione potrà essere riconvocato a partire dal giorno successivo alla fine dei colloqui previsti. Anche qui, però, la mancata presentazione in prima convocazione dovrà essere legata a motivi seri. 

E se anche la sessione suppletiva dovesse saltare? A quel punto si dovrà attendere fino a settembre, quando verrà organizzata una sessione straordinaria, pensata per i casi più eccezionali. Date e modalità, in quel caso, saranno comunicate successivamente dal Ministero.

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