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Lavoro: le imprese cercano 52mila diplomati ITS, ma il 56% delle figure è "introvabile"

Il settore della meccanica è quello che lamenta più di tutti una forte carenza di figure professionali. Tra i profili prodotti dagli ITS più ricercati dalle imprese tecnici elettronici e analisti e progettisti di software. Le competenze tecnologiche, legate all'ambito ICT, sono requisito fondamentale per il 72% delle assunzioni nel settore

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Diplomati ITS cercasi, con urgenza: nel 2022 sono stati quase 52mila le figure richieste dalle aziende tra le professionalità formate attraverso questi percorsi, a fronte di una percentuale di diplomati dieci volte inferiore.

Gli ITS Academy - nuovo nome del sistema terziario di specializzazione tecnica e professionalizzante - si confermano dunque sempre più importanti per il mercato del mondo del lavoro, proponendosi come laboratorio di talenti che forma i professionisti del futuro. Con le aziende ormai lo hanno capito e proprio in questa fucina di professionalità provano a pescare in prima istanza le figure specializzate da inserire in azienda. Stando ai dati, però, con scarsi risultati.

 

L’indagine realizzata da Unioncamere e Anpal, elaborata sulla base dei dati 2022 del Sistema Informativo Excelsior, parla chiaro: le imprese lamentano un 56% di figure “introvabili” tra i diplomati degli ITS. Nel 2020, ad esempio, sono stati solo 5.280 gli studenti pronti a fare il loro ingresso nel mercato del lavoro e, complessivamente, si tratta di circa 20 mila diplomati complessivi dal 2013 in poi. A fronte, come detto, di oltre 50mila richieste da parte delle aziende.

 

Gli ITS sono quasi una garanzia di occupabilità

 

Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, bisogna partire da un dato certo: gli ITS Academy sono garanzia di occupazione. Lo dicono i numeri provenienti dal monitoraggio 2022 svolto dal portale INDIRE per conto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, su 260 percorsi terminati nel 2020. Come segnala l'analisi effettuata dal sito Skuola.net, tra i 5.280 diplomati del 2020, l’80% (4.218 diplomati) ha trovato lavoro a un anno dal diploma. Di questi, il 90% in un’area inerente al percorso di studi svolto.

 

Tra i percorsi tecnologici dove si registrano le migliori performance quelli dell’area della Mobilità sostenibile e del Sistema Meccanica: rispettivamente l’85,7% e l’84,7% di studenti occupati. Dal punto di vista contrattuale, poi, il 46% dei neo-assunti ha siglato un contratto a tempo determinato, mentre a quasi al 30% è stato proposto un contratto a tempo determinato.

 

Il sistema degli ITS quindi non solo funziona ma ha prodotto risultati al di sopra delle aspettative in un contesto, quello pandemico, contrassegnato da una forte incertezza. Il cortocircuito - rilevato dal Bollettino Excelsior - sta proprio nel mismatch tra la domanda delle imprese e l’offerta di diplomati.

 

I profili introvabili dalle imprese

 

L’altro lato della medaglia ci dice, infatti, che i diplomati ITS - almeno al momento - sono merce rara. Perlomeno se paragonati alle necessità segnalate dalle imprese. Perché i diplomati ITS Academy sono richiesti trasversalmente in tutti i set­tori, soprattutto in quelli legati al settore indu­striale (18.550 richieste) e per i servizi alle imprese (17.850 entrate). Segue il comparto della comunicazione e dello sviluppo di software, con 8mila richieste provenienti dal settore. In generale però, l’area dove c’è più richiesta di diplomati ITS è quella della Meccanica: 14.300 entrate previste su 52mila complessive nel 2022.

 

Particolarmente introvabili, sono i profili da inserire nell’area elettronica ed informatica. Parliamo, nello specifico, di tecnici elettronici, mancanti nel 74,6% delle offerte di lavoro. Ma anche di progettisti e amministratori di sistemi e di analisti e progettisti di software: per tutte queste figure il 64,6% dei posti disponibili è rimasto vacante. Seguono gli elettricisti nelle costruzioni civili (63,5%) e gli attrezzisti di macchine utensili (61,7%).

 

I settori più lanciati: tech, ambiente ed energia 

 

Proseguendo nell’analisi di Unioncamere, si segnala che il 72% delle entrate attese dalle aziende riguarda profili con una forte preparazione nell’ambito del campo tecnologico, come ad esempio il settore ICT. C’è grande attenzione da parte delle imprese sulle nuove tecnologie che avranno un ruolo decisivo nei processi produttivi: le cosiddette “tecnologie abilitanti 4.0” (Advanced manufacturing solution, Additive manufacturing, Augmented reality, Simulation, Horizontal/Vertical integration, In­dustrial internet, Cloud, Cybersecurity, Big Data and Analytics) sono considerate centrali nel 46,5% delle assunzioni. Cresce in maniera significativa - e non stupisce - anche la richiesta di competenze in materia di risparmio energetico e rispetto per l’ambiente: un prerequisito per il 48% delle entrate previste.

 

La domanda di diplomati ITS sul territorio

 

Da sottolineare, infine, che la domanda di lavoro delle imprese, per quanto riguarda queste figure, interessa l’intera Penisola, anche se come al solito con percentuali diverse a seconda del territorio. Il Nord Ovest è l’area del Paese con maggiore urgenza di assunzioni di diplomati ITS, con il 37% di entrate previste. Non sono da meno il Nord Est, che registra il 23% di richieste e il Centro, con il 21%. Mentre si attesta solo al 19% la percentuale delle richieste provenienti dal Sud.

 

Guardando i dati più da vicino, solo in un caso l’offerta di diplomati incontra e addirittura supera la domanda delle imprese: nel Nord Est, dove la disponibilità di diplomati (31%) supera di otto punti percentuali la domanda delle imprese (23%). Per quanto riguarda i territori specifici, tra le regioni, spiccano soprattutto la Lombardia, con una richiesta di 13.700 entrate previste, seguita da Lazio con 6.200 entrate, Veneto 5.300, Emilia-Romagna 4.600 e Piemonte con 4.300.

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