Tumori, boom di casi nel post-pandemia: oltre 18mila casi in tre anni
Preoccupano i dati del nuovo rapporto "I numeri del cancro in Italia". Nel 2022 gli screening mammografico e colorettale in calo del 3%. In 13 anni salvate però 268mila vite grazie alla ricerca.
Un'ondata di nuovi casi di tumori ha caratterizzato il post-pandemia in Italia.
In tre anni, l'incremento è stato infatti di 18.400 diagnosi: erano 376.600 nel 2020 e quest'anno sono stimate 395.000 nuove diagnosi. Sono i dati che emergono dal rapporto "I numeri del cancro in Italia 2023", frutto del lavoro dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e presentato all'Istituto superiore di sanità. Questi dati e previsioni del rapporto si spiegano analizzando il dato relativo all'adesione agli screening: nel 2022 a livello nazionale c'è stato una diminuzione del 3% della copertura degli screening mammografico (43%) e colorettale (27%). Tuttavia, in tredici anni sono state salvate 268mila vite grazie ai progressi della ricerca.
Adesioni allo screening in calo soprattutto al Nord
È drastica la diminuzione degli screening al Nord, dove l'adesione alla mammografia è passata dal 63% nel 2021 al 54% nel 2022 e allo screening colorettale, in discesa dal 45% al 38%.
Soltanto screening cervicale in aumento
"Solo lo screening cervicale mostra un andamento un po' diverso rispetto agli altri programmi, con valori complessivi pre-pandemici intorno al 39%, un calo al 23% nel 2020, un livello di copertura del 35% nel 2021 e un ulteriore avanzamento pari al 41% nel 2022", spiega Paola Mantellini, direttrice Osservatorio nazionale screening.
I tumori più diagnosticati
Dal censimento emerge che il tumore più frequentemente diagnosticato quest'anno è il carcinoma della mammella (55.900 casi), seguito dal colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100) e vescica (29.700).
Il caso del tumore del polmone
Il report rileva che il tumore del polmone è oggi il big killer nelle donne. La mortalità per cancro del polmone è causato in più dell'80% dei casi dal fumo. Negli uomini, il 36,6% delle morti oncologiche evitate nel periodo 2007-2019 è legato ai progressi compiuti nella lotta al tabagismo, oltre che alle migliorate pratiche diagnostico-terapeutiche.
Nelle donne, a pari opportunità di diagnosi e cura "è stato documentato un eccesso di 16.036 morti per carcinoma polmonare, il 16% in più di quanto atteso. Un quadro che riflette una diversità di genere nella diffusione dell'abitudine di fumare nel corso del tempo e che suggerisce l'opportunità di portare avanti con forza la lotta al tabagismo", sottolineano Fabrizio Stracci, presidente Airtum e Diego Serraino, direttore Epidemiologia oncologica e Registro tumori del Friuli Venezia Giulia.
Tendenza in peggioramento
Purtroppo, questi numeri sono destinati a peggiorare: si stima, infatti, che nei prossimi due decenni, il numero annuo di nuove diagnosi oncologiche nel nostro Paese aumenterà, in media ogni anno, dell'1,3% negli uomini e dello 0,6% nelle donne.
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