Un uso sproporzionato comporta problemi fisici e psicologici. "Fondamentale l'intervento di genitori e scuola", spiega Candida Livatino, perito grafologa
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Quotidianamente adulti, adolescenti e sempre più bambini utilizzano il cellulare per ogni aspetto della loro giornata. Rimanere in contatto con gli amici, informarsi sui fatti accaduti nel mondo, leggere e giocare. Ma lo smartphone potrebbe diventare la principale dipendenza delle prossime generazioni.
Se ben usato, il cellulare può essere una fonte positiva dato che permette agli adolescenti di conoscere e approfondire argomenti. Oltre che espandere i propri orizzonti tramite lo scambio di esperienze in chat e la socializzazione online. Tuttavia, un suo abuso può produrre effetti negativi fisici e psicologici. Innanzitutto, la sproporzione di tempo passato davanti a uno schermo comporta problemi alla vista e obesità, causata dall’assenza di attività sportiva e dalla staticità quotidiana. Ma le conseguenze negative arrivano anche a disturbi come l’alienazione, l’insonnia e la dipendenza.
Effetti visibili, dietro a cui si celano lati ancora più oscuri e gravi dovuti all’eccessivo uso del cellulare. I ragazzi assuefatti dalla costante connessione mostrano deficit di concentrazione e di memoria, difficoltà a sintetizzare le informazioni, l’assenza di creatività e di immaginazione e l’omologazione acritica. Tutte qualità garantite dalla scrittura a mano, che si sta invece perdendo a favore dello “scroll” compulsivo dello smartphone.
Essere connessi è l’obiettivo principale della giornata di un adolescente, da raggiungere a ogni costo pena l’esclusione dal gruppo di amici e il conseguente isolamento. E anche i valori sono rivisti: l’autostima non viene più dai riconoscimenti in ambito scolastico o sportivo, ma dal numero di “followers” racimolati e di “mi piace” raggiunti sotto ogni post. Un “trofeo” che si vuole ottenere anche a costo di cadere in provocazioni o esagerazioni.
Come altre forme di dipendenza, risulta estremamente difficile la disintossicazione. Il ragazzo, infatti, potrebbe non riuscire a raggiungere una relazione sana con il proprio cellulare, con un uso moderato, e proprio per questo sia i genitori sia la scuola dovrebbero avere un ruolo fondamentale. Nonostante le lezioni online e la quasi completa sostituzione della penna con il mouse, le istituzioni dovrebbero intervenire nei casi di dipendenza prima che questi creino un danno irreparabile nelle nuove generazioni.