LO DICE UN TRIAL CLINICO

Demenza, modificare gli stili vita difende gli anziani a rischio

Lo suggeriscono i dati di una sperimentazione comportamentale: un intervento basato solo su regolare esercizio fisico di intensità moderata-alta, aderenza a una dieta molto simile a quella mediterranea, attività cognitive e impegno sociale, e monitoraggio della salute cardiovascolare potrebbero ritardare il declino cognitivo  

28 Lug 2025 - 17:30
 © -afp

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Tra gli anziani a rischio di declino cognitivo e demenza, un intervento strutturato ad alta intensità ma senza farmaci, basato solo su regolare esercizio fisico di intensità moderata-alta, aderenza a una dieta molto simile a quella mediterranea chiamata 'MIND', attività cognitive e impegno sociale, e monitoraggio della salute cardiovascolare potrebbe ritardare il declino cognitivo e riduce il rischio di Alzheimer.

Lo suggeriscono i risultati, pubblicati sulla rivista Jama, di un trial clinico non farmacologico, basato sugli stili di vita. Condotto presso la Wake Forest University School of Medicine negli Stati Uniti, si tratta di uno studio sviluppato come follow-up di un altro storico studio del 2015, che ha dimostrato un significativo beneficio cognitivo dopo due anni di intervento multidisciplinare in anziani ad alto rischio di malattia di Alzheimer e demenze correlate. 

La sperimentazione

 Il nuovo trial ha coinvolto 2111 persone ad alto rischio di Alzheimer, di 60-79 anni, con una storia familiare di demenza, stile di vita sedentaria e dieta non ottimale, nonché fattori di rischio cardiometabolici e altre condizioni di rischio. Seguiti dal 2019 fino a maggio scorso, i partecipanti sono stati divisi casualmente in due gruppi: uno sottoposto a interventi strutturati sullo stile di vita (1056), l'altro a nessun intervento ma solo a dei consigli su come migliorare il proprio stile di vita (1055) ma in maniera autogestita. In entrambi i casi, i clinici incoraggiavano un aumento dell'attività fisica e cognitiva, una dieta sana, l'interazione sociale e il monitoraggio della salute cardiovascolare, ma nel gruppo di controllo erano solo dei consigli che poi gli anziani potevano seguire a discrezione e comunque in piena autonomia. È emerso nel corso degli anni un quadro cognitivo in miglioramento tra gli anziani nel gruppo di intervento, meno tra quelli nel gruppo di controllo. Gli esperti concludono che tra gli anziani a rischio di declino cognitivo e demenza, un intervento strutturato e di maggiore intensità ha prodotto un beneficio significativamente maggiore sulle capacità cognitive globali rispetto a un intervento non strutturato e autogestito. 

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