Tra il 2013 e il 2023 oltre 4mila casi: i dati mostrano una crescita nell'ultimo periodo. "La reale portata del problema è sottostimata", spiegano gli esperti
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Un fungo killer si sta diffondendo sempre di più negli ospedali europei, e l'Italia è tra i paesi più colpiti. Si tratta della Candidozyma auris (già nota come Candida auris) che tra il 2013 e il 2023 ha fatto registrare nei Paesi dell'Unione europea oltre 4mila casi. A lanciare l'allarme è stato l'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che sulla base di un'indagine effettuata su 36 Paesi ha notato una rapida diffusione e un picco di casi nel 2023 (1.346). Nel decennio monitorato l'Italia è risultata al terzo posto per segnalazioni (712), dietro solo a Spagna (1.807 casi) e Grecia (852).
"C. auris si è diffusa nel giro di pochi anni, passando da casi isolati a una diffusione capillare in alcuni Paesi. Questo dimostra la rapidità con cui può insediarsi negli ospedali", ha affermato il Diamantis Plachouras, responsabile della sezione Resistenza antimicrobica e Infezioni correlate all'Assistenza sanitaria dell'Ecdc. Il Centro europeo evidenzia la necessità di un intervento urgente: "Nonostante l'aumento del numero di casi, solo 17 dei 36 Paesi dispongono attualmente di un sistema di sorveglianza nazionale. La reale portata del problema è probabilmente sottostimata". Recenti epidemie sono state segnalate a Cipro, Francia e Germania, mentre Grecia, Italia, Romania e Spagna hanno dichiarato di non essere più in grado di distinguere focolai specifici a causa dell'ampia diffusione regionale o nazionale.