LO DICE UNO STUDIO

Il digiuno intermittente? Efficace, ma non più delle diete tradizionali

Secondo uno studio dell'Università di Toronto, i due regimi alimentari consentono di perdere peso in maniera del tutto simile, soltanto il digiuno a giorni alterni fa dimagrire leggermente di più

19 Giu 2025 - 16:17
 © agenzia

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Il digiuno intermittente funziona per perdere peso, ma non più di una qualunque dieta che comporti una riduzione dell'apporto calorico. Tra i vari tipi di digiuno intermittente, quello con cui si ottengono i risultati più ampi è il digiuno a giorni alterni. Sono i dati che arrivano da uno studio coordinato dall'Università di Toronto e pubblicato sul British Medical Journal.

In che cosa consiste questo regime alimentare?

 Negli ultimi anni il digiuno intermittente "ha guadagnato popolarità", spiegano i ricercatori. "Si tratta di un modello alimentare che prevede periodi di digiuno - o assunzione energetica ridotta - intervallati da periodi di non digiuno con l'assunzione energetica senza restrizioni", illustrano lo studio. "Il periodo di digiuno può variare da diverse ore durante il giorno a un periodo completo di 24 ore". Chiamato anche dieta 16:8 e questi numeri 16:8 esprimono proprio questo intervallo: il numero 8 indica la fascia in cui si è liberi di alimentarsi (otto ore appunto), a cui segue il periodo di 16 ore consecutive nelle quali è prevista l’astinenza. Questo regime alimentare prevede quattro giorni a settimana di alimentazione senza limiti specifici, e tre giorni con una riduzione drastica dell'80% delle calorie consumate usualmente. 

I risultati ottenuti

 La ricerca ha passato in rassegna 99 studi precedenti considerando complessivamente i dati di 6.582 persone e confrontando l'efficacia di una dieta tradizionale, caratterizzata dalla semplice riduzione dell'apporto calorico e senza particolari restrizioni temporali, con quella di tre differenti regimi di digiuno intermittente. Le due forme di dieta hanno consentito di perdere peso in misura del tutto simile; soltanto il digiuno a giorni alterni si è mostrato leggermente più efficace con una perdita aggiuntiva di circa 1,6 kg rispetto alla dieta tradizionale e di 1 kg rispetto agli altri regimi di digiuno intermittente. 

Il digiuno intermittente, invece, ha perso il confronto con la dieta tradizionale per quanto riguarda la riduzione dei livelli di colesterolo. "Il valore di questo studio non sta nello stabilire una strategia universalmente superiore", si legge in un editoriale pubblicato a corredo dell'articolo. "La ricerca di una dieta ideale applicabile all'intera popolazione è un approccio riduzionista che trascura la necessità di interventi personalizzati. La scelta del regime alimentare dovrebbe tenere conto dell'anamnesi, delle preferenze alimentari, del contesto psicosociale e della fattibilità di un'aderenza costante", conclude l'editoriale. 

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