Il dibattito politico

Guerra Israele‑Iran, Crosetto: "Rischio terrorismo c'è, ma Italia fuori da dinamiche dirette"

In Parlamento il vicepremier Tajani conferma il diritto di Israele a difendersi mentre l’opposizione denuncia contraddizioni

14 Giu 2025 - 20:46

L'escalation militare tra Israele e Iran riaccende le tensioni anche in Europa, riportando al centro del dibattito il rischio terrorismo. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto da Capri, lancia un messaggio chiaro: l'Italia è fuori dalle dinamiche dirette, ma non può dirsi al riparo. Ogni crisi in Medio Oriente, ha spiegato, può avere ripercussioni indirette anche nel nostro Paese, specie per il ruolo che l'Occidente svolge nel sostegno a Israele. "L'integralismo islamico può colpire gli alleati di Tel Aviv", ha avvertito Crosetto, sottolineando però come l'efficacia dei servizi di intelligence e delle forze dell'ordine italiane abbia finora evitato scenari critici. Una posizione che riapre il dibattito sulla sicurezza interna, mentre il governo prova a bilanciare la fermezza contro il terrorismo con un ruolo attivo nella diplomazia internazionale.

Crosetto: "Tensione alta, ma l'Italia per ora è al riparo"

 Ogni volta che in Medio Oriente esplode un conflitto, l'allerta si alza anche in Europa. Lo sa bene il ministro della Difesa Guido Crosetto, che in collegamento con Capri d'autore ha lanciato un avvertimento chiaro: "Ogni volta che si acuisce lo scontro in Medio Oriente è tutto l'Occidente a diventare nemico per alcuni fanatismi". Il riferimento è alla recente escalation tra Israele e Iran, che potrebbe avere effetti anche a livello di sicurezza in Europa. Crosetto ha spiegato che l'Italia, pur non coinvolta direttamente, potrebbe essere esposta a una minaccia terroristica generale: "Dobbiamo aspettarci che parte dell'integralismo islamico legato all'Iran individui dei responsabili negli alleati di Israele come Francia, Germania, Gb. L'Italia per il momento è fuori da queste dinamiche ma ci può essere in termini generali una ripercussione". Una precisazione arriva subito dopo: "Negli anni l'intelligence e la polizia ci hanno tenuto lontano dagli aspetti più gravi, affrontati invece da altri Paesi". Tradotto: l'allerta resta, ma il sistema di sicurezza italiano ha finora funzionato.

Tajani: "Israele ha diritto a difendersi, ma serve una de-escalation"

 A Roma, intanto, si discute animatamente. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha preso la parola davanti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato per fare il punto sulla crisi tra Iran e Israele. La posizione del governo? Un equilibrio delicato tra il diritto alla difesa e la necessità di evitare che il conflitto si allarghi. "Di fronte a una minaccia esistenziale, Israele ha il sacrosanto diritto di difendere i propri cittadini", ha detto Tajani. Poi ha aggiunto: "L'Iran non può dotarsi della bomba atomica", confermando la linea dura contro Teheran. Allo stesso tempo, però, ha lanciato un appello alla moderazione: "Siamo per la de-escalation e per il dialogo internazionale". Il ministro ha anche spiegato che l'Italia lavora con partner internazionali come gli Stati Uniti e l'Oman per tenere aperti i canali diplomatici. "All'Iran ho detto: non reagite più. A Israele: fermiamoci qua", ha dichiarato.

Opposizioni all'attacco: "Serve chiarezza, basta ambiguità"

 Le parole del governo non convincono però le opposizioni. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, accusa l'esecutivo di ambiguità: "Non è chiaro se condannano o meno l'attacco israeliano. O si sostiene l'azione militare, o si chiede di fermarsi. Non si può fare entrambe le cose". Anche il leader del M5S, Giuseppe Conte, critica la linea del governo Meloni, che a suo dire si limita a seguire le mosse di Israele e degli Stati Uniti "in silenzio". E rincara: "Tajani è sembrato, al solito, contraddittorio e ambiguo come la sua premier". Aggiunge Angelo Bonelli di Avs: "Si parla di pace ma si giustifica l'attacco a Teheran per impedire all'Iran di avere la bomba atomica. È una contraddizione evidente". Infine, Matteo Renzi di Italia Viva si concentra su un punto preciso: poche ore prima dell'attacco israeliano, Tajani aveva escluso un'azione imminente. "Tutti sapevano che era questione di ore. Non fa una figuraccia solo lui, la facciamo come Paese".

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