botta e risposta

Paesi sicuri, la Corte Ue dà torto al governo sul protocollo Italia-Albania | Palazzo Chigi: decisione che va contro le politiche di contrasto agli ingressi illegali

Lussemburgo: "Uno Stato membro non può includere nei Paesi di origine sicuri" un Paese che "non offra una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione". Tajani: "Sentenza non convince". Conte: "Schiaffo dall'Ue". Schlein: "Giudici danno torto a Meloni"

01 Ago 2025 - 23:59

"È un passaggio che dovrebbe preoccupare tutti, incluse le forze politiche che oggi esultano per la sentenza, perché riduce ulteriormente i già ristretti margini di autonomia dei Governi e dei Parlamenti nell'indirizzo normativo e amministrativo del fenomeno migratorio. La decisione della Corte indebolisce le politiche di contrasto all'immigrazione illegale di massa e di difesa dei confini nazionali". E' quanto scritto in una nota diffusa da Palazzo Chigi, dopo la sentenza della Corte Ue, secondo cui "un Paese può designare Paesi d'origine sicuri mediante atto legislativo, a patto che tale designazione possa essere oggetto di un controllo giurisdizionale effettivo". Sul caso era stata chiamata in causa infatti anche la Corte Ue

"Uno Stato membro non può includere nell'elenco dei Paesi di origine sicuri" un Paese che "non offra una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione", stabilisce la Corte di giustizia Ue nella sentenza sul protocollo Italia-Albania e la definizione di Paese d'origine sicuro. La Corte precisa che questa condizione è valida fino all'entrata in vigore del nuovo regolamento Ue, "che consente di effettuare designazioni con eccezioni per alcune categorie chiaramente identificabili di persone", atteso il 12 giugno 2026. Tuttavia, "il legislatore Ue può anticipare la data".

Commissione Ue: "Sui Paesi sicuri presto nuove misure"

  Nella serata di venerdì, dopo una giornata di polemiche, è intervenuto un portavoce della Commissione. "La Corte ha concluso che uno Stato membro non può designare come Paese di origine 'sicuro' un Paese terzo che non soddisfa, per determinate categorie di persone, le condizioni materiali per tale designazione. In questo contesto, la Commissione sottolinea che, nell'ambito del Patto, il nuovo regolamento sulle procedure di asilo introdurrà nuove misure al riguardo. Esso consentirà agli Stati membri di designare un Paese terzo come sicuro con l'esclusione di parti specifiche del Paese o di categorie di persone chiaramente identificabili", ha spiegato. "Nell'aprile di quest'anno, la Commissione ha già proposto di anticipare questa possibilità, che altrimenti entrerebbe in vigore nel giugno 2026", ha sottolineato il portavoce. 

Palazzo Chigi: "Sentenza riduce margini autonomia governi, ma non ci fermeremo"

 "La decisione della Corte indebolisce le politiche di contrasto all'immigrazione illegale di massa e di difesa dei confini nazionali. E' singolare - prosegue la nota - che ciò avvenga pochi mesi prima della entrata in vigore del Patto Ue su immigrazione e asilo, contenente regole più stringenti, anche quanto ai criteri di individuazione di quei Paesi: un Patto frutto del lavoro congiunto della Commissione, del Parlamento e del Consiglio dell'Unione europea". "Il governo italiano per i dieci mesi mancanti al funzionamento del Patto europeo non smetterà di ricercare ogni soluzione possibile, tecnica o normativa, per tutelare la sicurezza dei cittadini", conclude la nota.

I centri allestiti dall'Italia in Albania "continueranno ad operare come Cpr (Centri di permanenza per i iimpatri)". Così fonti di governo in seguito alla sentenza della Corte europea di giustizia. Dallo scorso aprile a Gjader funziona un Centro di permanenza per il rimpatrio, che ospita migranti trattenuti nei Cpr italiani, mentre inizialmente era attiva la struttura per i richiedenti asilo ai quali si applicava la procedura accelerata di frontiera. 

Tajani: "Sentenza non convince, effetti limitati"

 "E' una sentenza che non mi convince per nulla, ma è una sentenza che ha effetti molto brevi perché presto, con l'entrata in vigore delle nuove norme comunitarie sull'immigrazione, questa sentenza cesserà di avere il suo effetto. Io nutro molte perplessità, non mi convince, però c'è ma è una sentenza che ha effetti e durata limitata". E' il commento del vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Nordio: "Sindacato giudici deve essere motivato, non sempre avviene"

 "La sentenza riconosce il diritto dell'Italia a designare un Paese terzo come 'Paese di origine sicuro' anche tramite un atto legislativo, come abbiamo fatto noi. Quanto al sindacato del giudice, esso dev'essere effettivo e motivato. Il giudice, dice la Corte, deve accertarsi dell'affidabilità delle informazioni dalle quali deriva il suo convincimento e darne adeguata motivazione. E non sembra che questo sia sempre avvenuto". Il commento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla sentenza.

Piantedosi: "Su Cpr Albania siamo nel giusto e andiamo avanti"

  La sentenza della Corte di Giustizia dell'Ue "ha semplicemente detto che ci saranno singoli giudici che decideranno su singoli casi. Ecco perché dico che noi andiamo avanti e andremo avanti ni questi mesi, perché siamo convinti che questo pronunciamento non ci abbia bloccato. Non lo ha fatto sicuramente per la funzione di Cpr, di luogo dove effettuare le espulsioni anche di persone non entrate nell'immediatezza". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

"Noi andiamo avanti e andremo avanti in questi mesi. Uno dei Cpr è assolutamente attivo. Ha una percentuale di oltre il 50% di rimpatri: abbiamo fatto circa 45 rimpatri su una settantina di persone. Andremo avanti perché siamo convinti di essere nel giusto. Andremo avanti". 

"Quella della Corte di Giustizia Ue credo che sia una sentenza che faccia emergere quello che non io ma l'Economist ha detto della conclamata inadeguatezza della normativa internazionale che  disciplina il diritto di asilo". A ogni modo, ha argomentato Piantedosi, "io raccomanderei una certa cautela da parte di chi festeggia" per la pronuncia della Corte Ue. "Nel subordinare il potere  politico al singolo giudice, nel mio modo di vedere, anche i rappresentanti dell'opposizione avrebbero poco da festeggiare". 

"Non c'è spreco di denaro"

 "Non è stato uno spreco di denaro l'Albania, non solo e non tanto perché è una infrastruttura che funzionerà: non lo è stato perché costa meno di politiche attuate in governi precedenti per far venire qui centinaia di migliaia di clandestini e che ci costano sul sistema di accoglienza", ha spiegato il ministro dell'Interno.

Anm: "Corretto l'operato dei giudici italiani per la Corte Ue"

 "Nessuno remava contro il governo - afferma il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Cesare Parodi -. Era stata proposta un'interpretazione dai giudici italiani che la Corte di giustizia dell'Unione europea dice essere corretta. E' giusto saperlo, senza polemiche ma per amore di chiarezza". 

Salvini: "Corte Ue scandalosa, cancella la sovranità nazionale"

 "La sentenza che arriva dalla Corte Europea contro l'Italia è scandalosa, imbarazzante, limita la possibilità di controllare i confini e contrastare i trafficanti di esseri umani e limitare gli sbarchi". Lo ha detto il vicepremier, Matteo Salvini, a Pesaro per la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali. La decisione, ha sottolineato, "cancella la sovranità nazionale: è pericolosa, l'ennesima dimostrazione di un'Europa che non funziona. Questo mi preoccupa da italiano: se qualcuno mi limita la possibilità di controllare i confini è un grosso problema".

Parlando con i cronisti, Salvini ha poi ribadito che "decidere se un Paese è sicuro o meno è una decisione politica" e "che sia qualche magistrato a decidere è una decisione politica: si candidi, perché ne sono sbarcati troppi. Questa sentenza - ha concluso - è grave, un precedente grave. Queste istituzioni sono un danno".

Conte: "Schiaffo dall'Ue"

 "La Corte di giustizia dell'Unione europea dà un sonoro schiaffo al Governo italiano spiegandogli che si può anche scrivere in un decreto legge l'elenco dei Paesi ritenuti 'sicuri' per i rimpatri. Ma siccome è materia su cui incide il diritto europeo, il giudice italiano ha comunque il dovere di valutare caso per caso e sulla base delle circostanze concrete se il Paese d'origine è davvero sicuro. La Corte di giustizia fissa un nuovo principio? Assolutamente no. La pronuncia era scontata, basta leggere un manuale di diritto europeo: già dalle prime pagine spiega che il diritto europeo è sovra-ordinato alle norme inserite in un decreto-legge al punto che il giudice italiano (come il francese, il tedesco etc) ha il dovere di disapplicare la norma del decreto-legge se contraria al diritto europeo". Lo scrive sui suoi social il presidente del M5S Giuseppe Conte. "Il premier Meloni - proseguo - si dice sorpresa, scandalizzata. Addirittura evoca una giustizia europea a 'orologeria', vecchio cavallo di battaglia di chi, a destra, pretende impunità e privilegi per sottrarsi alla giustizia. Che figuraccia. Immaginate in questo momento i commenti, nelle varie cancellerie europee, a questa prova di ignoranza del nostro premier rispetto al diritto europeo".

Schlein: "La Corte europea dà torto al governo italiano"

 "La Corte europea ha dato torto al governo italiano". Lo dichiara dal canto suo la segretaria del Pd, Elly Schlein, aggiungendo: "Chissà se anche stavolta diranno che li abbiamo ispirati noi, chissà se anche stavolta diranno che la Corte europea cerca solo di bloccare la riforma della giustizia in Italia, si prendano la responsabilità di non aver letto le leggi italiane ed europee e di aver fatto una scelta illegale con centri inumani in Albania che calpestano i diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo e per cui hanno sperperato più di 800 milioni degli italiani che potevamo invece usare per assumere medici e infermieri'.

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