L'intervento del ministero

Caldo, firmato il protocollo per i lavoratori | Il ministro Calderone: "Guarda anche ai rider"

I sindacati chiedono più garanzie per i lavoratori del delivery: "Non servono incentivi per lavorare a 40 gradi". Il ministro del Lavoro assicura che saranno tutelati 

03 Lug 2025 - 12:01
 © Ansa

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Al ministero del Lavoro è stato firmato il protocollo sulle emergenze climatiche, alla presenza di associazioni datoriali e sindacati confederali, che ha l'obiettivo di scongiurare infortuni e malattie professionali connessi al clima estremo e al caldo record. Il provvedimento sarà recepito con un decreto ministeriale. La parte sulla cassa integrazione, però, andrà nel primo veicolo normativo utile, in quanto non può essere inserita all'interno di un decreto ministeriale. "Il protocollo - ha detto il ministro Marina Calderone - si completerà con un mio decreto di adozione che darà un quadro nazionale e poi nei tanti accordi territoriali che verranno sottoscritti dalle parti sociali".

La risposta delle parti sociali

 Nei prossimi giorni poi si proseguirà con la raccolta delle firme di tutte le parti sociali che intendono aderire. Il testo sarà recepito a breve con decreto ministeriale. Lo si legge in una nota del ministero del Lavoro. "Con la sottoscrizione del protocollo caldo al ministero del Lavoro, le parti sociali hanno dato una risposta importante ai lavoratori e alle imprese, in un momento eccezionale", ha affermato la Calderone.

Scongiurare infortuni e malattie connessi al clima estremo

 Il protocollo, il primo dopo il Covid, "ha l'obiettivo di scongiurare infortuni e malattie professionali connessi al clima estremo", ha aggiunto il ministro del Lavoro. L'obiettivo, ha spiegato ancora, "è coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative. Allo stesso tempo si propone di valorizzare le iniziative (anche contrattuali) di categoria, territorio o azienda già assunte in sede nazionale e di diventare il un punto di riferimento per gli eventuali provvedimenti adottati dalle amministrazioni locali". 

Un protocollo che guarda anche ai rider

 Il ministro del Lavoro Calderone ha poi specificato che questo protocollo guarda anche ai rider. "Questo protocollo ribadisce l'importanza per le aziende e tutte le realtà lavorative di rispettare la normativa in materia di sicurezza sul lavoro con particolare riferimento alla necessità di potenziare tutti quegli strumenti che servono per proteggere la salute dei lavoratori e delle lavoratrici in condizioni di estrema necessità. Per questo oggi al tavolo era presente dalla parte miniseriale anche l'ispettorato del lavoro e il nucleo dei Carabinieri per la tutela delle condizioni di lavoro".

I rider al caldo e la richiesta dei sindacati

 Proprio la condizione del rider, costretti a lavorare al caldo, nell'afa e sull'asfalto rovente, è al centro del dibattito di questi giorni. Dai sindacati e dalla Nidil-Cgil è arriva una segnalazione su aziende di delivery che avrebbero introdotto bonus economici legati alle temperature, che salgono con l'aumentare del caldo: un messaggio di questo tipo, infatti, rischia di "trasformare un pericolo per la salute in un incentivo economico". Il sindacato ha sottolineato che "nessun compenso può giustificare il lavoro in condizioni di rischio estremo" e ha chiesto di correggere la comunicazione: in caso di ondate di calore come quelle di questi giorni il lavoro va sospeso. Da parte di Pd, M5s e Avs sono arrivate dure prese di posizione contro questi bonus.

L'ordinanza di Regione Piemonte

 Per la categoria dei lavoratori del food delivery, è arrivato un segnale anche dalla Regione Piemonte: "Un anno fa siamo stati la prima Regione in Italia ad adottare un'ordinanza per regolare le attività in caso di esposizione al sole e alte temperature e oggi siamo i primi ad allargare l'ambito di applicazione a chi svolge consegne in città in bici o in scooter", ha spiegato il presidente della Regione Alberto Cirio. "E' evidente che si tratta di un lavoro che per sua natura è svolto principalmente nell'orario dei pasti, e per il pranzo quindi in ore molto calde - ha aggiunto Cirio - ed è per questo che all'ordinanza sono affiancate le indicazioni operative per svolgere il lavoro in sicurezza, adottando misure di riduzione del rischio". 

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