Francesca Fioretti ritrova la felicità con Aleksandar Kolarov
Tre anni dopo la morte di Astori, lʼattrice fa coppia con il difensore dellʼInter
Quando, a marzo 2018, Davide Astori è morto improvvisamente nel sonno, per Francesca Fioretti è stato un colpo durissimo. Con coraggio l'attrice ha saputo affrontare il dolore, ha preso per mano Vittoria, la bimba avuta dal calciatore, ed è partita alla ricerca della felicità in giro per il mondo. Tre anni dopo, quella felicità l'ha trovata in Aleksandar Kolarov con cui vive una romantica storia d'amore, come dimostrano le immagini pubblicate sul settimanale "Chi".
Proprio Kolarov, definito "l'uomo che non sorride mai" a causa della sua indole schiva, ha saputo riportare la gioia negli occhi della Fioretti. E' nato in Serbia nel 1985, e ha raccontato spesso della sua infanzia difficile "sotto le bombe". Ha alle spalle un matrimonio finito a causa dei suoi numerosi tradimenti. Da quell'unione però ha avuto due figli: Una e Nikola.
Il settimanale "Chi" ha paparazzato l'attrice insieme al difensore dell'Inter, mentre si scambiano un bacio appassionato. Dopo aver trascorso un pomeriggio insieme, lui l'ha accompagnata in stazione a Milano. Lasciarsi è difficile, anche se solo per qualche giorno, e i saluti si sono protratti così a lungo che lei ha dovuto correre per non perdere il treno.
Se con Aleksandar ha ritrovato l'amore, Francesca non ha però dimenticato Davide, con cui ha vissuto una storia intensa e appassionata, finita tragicamente. A poche ore dall'udienza per far luce sulle cause della morte del capitano della Fiorentina, la Fioretti ha scritto un lungo post su Instagram, evento raro per lei così restia a esporsi sui social.
"In questi anni ho sempre voluto evitare dichiarazioni pubbliche sulla morte di Davide e sul processo in corso", si legge. "Leggo in queste ore notizie che non sarebbero dovute essere divulgate. Resto stupita da questo passo così avventato e dal fatto che venga fornita un’interpretazione parziale e contraddittoria di una perizia medica", continua. E poi ancora, spiega: "Il processo in corso serve ad arrivare a una verità, che non sarà consolatoria in ogni caso: l’idea che la morte di Davide potesse essere evitata aumenta persino il dolore". Prosegue spiegando che, se ci fosse stata la più piccola possibilità di salvare il suo compagno, si sarebbe dovuto esplorarla. E conclude: "Nutrivo molti dubbi sull’essere presente di persona alla prossima udienza, ora sento di dover essere lì, a dimostrare simbolicamente, con forza e senza rancore, che è solo in quell’aula che la verità potrà essere accertata, accettata e condivisa. Il passato e il futuro ci chiedono di essere coraggiosi". Una prova dura da affrontare, anche per lei che ha il coraggio di una guerriera. Ma con Aleksandar accanto, anche solo emotivamente, sarà di certo tutto più facile.
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