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Per Poste Italiane obiettivo sostenibilità: flotta a zero emissioni entro il 2030

L’azienda ha stabilito una precisa road map di interventi ancora più ambiziosa dei traguardi stabiliti dall’Ue: entro il 2023 la sostituzione dell’intero parco veicoli con modelli green, entro il 2024 il taglio del 40% della CO2 emessa e dopo sei anni il raggiungimento della carbon neutrality.

Se già prima della pandemia la sostenibilità ambientale era uno degli obiettivi del Green Deal europeo, ora è diventata uno dei pilastri per la ripartenza dopo la crisi Covid. E lo è soprattutto nel settore automotive, sul quale avrà un grandissimo impatto il piano “Fit for 55” che, presentato a luglio dalla Commissione europea, prevede entro il 2030 la riduzione del 55% delle emissioni di gas serra rispetto al 2021.

Un piano ambizioso

Sebbene un taglio così pesante sia da alcuni ritenuto uno sforzo eccessivo, diverse aziende hanno già approntato piani di sostenibilità che sono addirittura più ambiziosi dei traguardi fissati dall’Europa: è il caso di Poste Italiane che, con il nuovo piano strategico “2024 Sustain & Innovate”, prevede il 40% di riduzione delle emissioni entro il 2024 e alla totale carbon neutrality entro il 2030, mettendo al centro della strategia aziendale sostenibilità e innovazione.

 

La flotta più grande d’Italia diventerà green

Attualmente l’azienda dispone della flotta aziendale più grande del Paese, circa 33mila veicoli (8.400 dei quali sono già ecologici o a basse emissioni) utilizzati per la distribuzione a domicilio di pacchi e corrispondenza: l’obiettivo del piano, presentato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante, è quello di sostituire l’intero parco veicoli con modelli di nuova generazione a propulsione elettrica, ibrida ed endotermica a basse emissioni. Entro il 2023 Poste Italiane dispiegherà così altri 27.800 mila veicoli a ridotto impatto ambientale: 5.800 veicoli elettrici, 7.200 ibridi e 14.800 a basse emissioni. Una flotta green che genererà per la collettività un valore di 25 milioni di euro rispetto a quella tradizionale, per l’80% grazie ai minori danni ambientali grazie alla riduzione delle emissioni, e per il 20% grazie a maggior sicurezza e minor congestione stradale dei nuovi mezzi (che hanno dimensioni ridotte e capacità di carico aumentate).

 

Verso l’impatto zero

Dal punto di vista dell’impatto ambientale – ha spiegato l’a.d. – abbiamo preso impegni precisi con il lancio del piano a marzo. E quindi andremo ancora più veloci dell’Accordo di Parigi nel raggiungere gli obiettivi di emissioni: avremo il 40% di riduzioni delle emissioni di tutta la nostra flotta entro il 2024, e continueremo a costruire e usare le energie rinnovabili per alimentare tutti i nostri centri di smistamento, le nostre fabbriche, i nostri uffici e gli uffici postali. Stiamo diventando a impatto zero”.

 

A Imperia e Viareggio il progetto pilota

Un obiettivo già raggiunto a Imperia e Viareggio, dove è stato attivato un progetto pilota che prevede la consegna di posta e pacchi all’interno delle aree cittadine con veicoli a zero emissioni (e quindi 100% elettrici): in tutto vengono utilizzati 31 mezzi ad Imperia (16 i tricicli elettrici, 1 quadriciclo elettrico e 14 autoveicoli elettrici che quotidianamente percorrono circa 1.700 km) e 28 mezzi a Viareggio (21 i tricicli elettrici e 7 autoveicoli elettrici che coprono ogni giorno un percorso di circa 660 km). Nelle due città Poste Italiane ha anche realizzato un’importante infrastruttura di ricarica, caratterizzata da un numero elevato di colonnine (59) e da notevoli potenze disponibili per le ricariche (290 kW in totale).

 

La riduzione dell’impatto nei Centri di Recapito

E per ridurre l’impatto ambientale anche dei Centri di Recapito delle due città, a Imperia sono stati piantati 10 alberi di ulivo taggiasco – specie tipica del ponente ligure in grado di assorbire importanti quantità di CO2 – raddoppiando gli alberi già presenti nel sito, e sono stati posizionati circa 2.500 mq di prato; a Viareggio sono stati invece posizionati 6 metri di siepi di alloro – specie tipica in grado di abbattere i metalli pesanti e assorbire grandi quantità di CO2 – e circa 10 metri quadri di aiuole con piante perenni.

 

L’estensione del progetto

Il progetto che coinvolge le due città è però solo il punto di partenza per implementare il recapito a zero emissioni in altri contesti urbani: entro il 2024 ne disporranno infatti 800 piccoli Comuni e i centri storici di 35 città italiane, con l’obiettivo di realizzare anche circa 4.100 stazioni di ricarica in tutto il Paese.

 

Una road map verso la carbon neutrality

La road map verso la totale neutralità carbonica prevede dunque diversi passaggi definiti con precisione dal piano strategico di Poste Italiane: nel 2021 con le prime due città, Viareggio e Imperia, servite da una flotta a emissioni zero; nel 2022 l’estensione del progetto a i centri storici di 35 città e 800 piccoli Comuni e la realizzazione di 4.100 punti di ricarica; entro il 2024 il taglio del 40% delle emissioni di CO2 di tutta la flotta dell’azienda, ed entro il 2030 il raggiungimento della carbon neutrality.

 

Attenzione alla sicurezza stradale

Oltre che sul tema della sostenibilità ambientale, però, Poste Italiane è fortemente impegnata anche su quello della sicurezza. Recentemente l’azienda ha infatti firmato un protocollo d’intesa con l’Automobile Club d’Italia per la formazione dei dipendenti sulla sicurezza stradale e la guida sicura, e lo scorso anno, presso l’autodromo di Vallelunga a Roma, portalettere e autisti di Poste Italiane sono stati impegnati in una giornata di test drive per valutare la performance di veicoli termici, ibridi ed elettrici a tre e quattro ruote. A tutela della salute dei lavoratori, infine, Poste Italiane ha previsto il lavaggio di tutti i veicoli ogni due mesi la sanificazione ogni sei mesi.