L’etichettatura dei prodotti alimentari è normata dal Regolamento UE 1169/2011, che impone trasparenza e leggibilità
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Quando ci troviamo a vagare tra gli scaffali di un supermercato, scegliere un prodotto, tra i tanti che ci vengono proposti, è sempre più difficile. Spesso a richiamare la nostra attenzione sono le promesse che rimbalzano da una confezione all’altra, tra alimenti “proteici”, “light”, “naturali”, ecc. Ma come è possibile orientarsi in un mare di offerte, non sempre chiare? La vera e propria bussola per il consumatore è rappresentata da un elemento che purtroppo, ancora troppo spesso, ignoriamo: l’etichetta alimentare.
L’etichetta alimentare, normata dal Regolamento UE 1169/2011, è infatti una vera e propria carta di identità del prodotto, che permette di conoscere gli aspetti essenziali di cosa stiamo acquistando e portando in tavola. Imparare a leggerla permette di fare scelte consapevoli e quindi, spesso, più salutari.
Sull’etichetta alimentare troviamo infatti tutto quello che c’è da sapere: a partire dal nome del prodotto, per passare poi alla lista degli ingredienti ordinati per quantità, rivelando quindi subito quanto zucchero, sale o grassi siano realmente presenti. Gli allergeni possono essere inoltre messi in evidenza con caratteri speciali, così da essere facilmente individuabili.
Si passa quindi a una serie di dettagli tecnici: la quantità netta, la scadenza e il termine minimo di conservazione. Due diciture che non vanno confuse: nel primo caso mangiare oltre quella data può essere rischioso, nel secondo semplicemente il prodotto potrebbe non mantenere intatte le proprie qualità (per esempio di gusto o consistenza), ma resta comunque consumabile. Una differenza quella tra le due diciture non di poco conto (e tuttavia conosciuta solo dal 37% degli italiani) e “colpevole” di generare fino al 10% dello spreco alimentare europeo.
Si passa poi alla sezione che indica le condizioni di conservazione e uso che fornisce indicazioni pratiche su come mantenere il prodotto, mentre l’indicazione di origine o provenienza aiuta a privilegiare filiere locali o certificate. Infine troviamo la tabella nutrizionale che indica le calorie per 100 gr o ml di prodotto, e la quantità di proteine, carboidrati, grassi e sale contenuti. I marchi di qualità come DOP, IGP o biologico, rappresentano infine una garanzia di standard produttivi più elevati.
Saper leggere un’etichetta ci permette di scegliere tra prodotti spesso solo apparentemente simili. Espressioni come “light”, “naturale” o “premium” sono infatti spesso fuorvianti e solo ingredienti e valori riportati in etichetta confermano se un prodotto risponda davvero a quelle promesse, permettendoci quindi scelte più equilibrate e consapevoli.