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Il Cavallino Ferrari non corre il Palio e i ladri di marmitte

Nella settimana dei motori Stellantis che lascia lʼAcea, lʼassociazione europea dei costruttori auto, e il no di Maranello alla guida autonoma

di Antonio Angione

Tavares nel solco di Marchionne ‒ Era il 2012 e fece scalpore lʼuscita di FCA da Confindustria, non sentendosi più rappresentata dal massimo organismo degli industriali italiani.

Allʼepoca si disse: “Ma come? Negli anni passati la famiglia Agnelli era stata persino a capo di Confindustria e adesso la prima azienda privata italiana ne esce?”.

Ufficio stampa

La decisione di Marchionne fu presa in seguito al varo delle nuove norme sulla contrattazione aziendale in Italia. Il manager italo-canadese sperava che prendessero il sopravvento sui contratti nazionali, riducendo il ruolo e i compiti di Confindustria. Non andò così, i contratti di lavoro nazionali continuarono e continuano ad avere valore di legge e nel 2019 FCA perse anche in Cassazione, ma il gruppo era ormai diventato troppo internazionale e aperto fra le due sponde dellʼAtlantico per “pensarsi” solo italiano.


Ufficio stampa

LʼEuropa sta stretta a Stellantis ‒ Oggi Carlos Tavares fa lo stesso, ma a un gradino anche superiore, quello europeo: Stellantis infatti lascerà lʼAcea, che non è lʼazienda municipalizzata di Roma (almeno non solo quella), ma anche lʼAssociazione dei costruttori europei dellʼauto. Lo farà entro la fine dellʼanno e al suo posto creerà dal 2023 il Freedom of Mobility Forum, una sorta di consesso internazionale in cui si discuteranno i temi comuni della mobilità decarbonizzata, della sostenibilità e della creazione del valore nel nuovo contesto. “Le sfide ambientali che ci attendono richiedono un approccio a 360 gradi efficiente, globale e inclusivo”, ha detto Tavares, che nel Forum vuole coinvolgere aziende, università, scienziati e pure i politici. Ancora non è chiaro invece chi porterà a Forum i figuranti…

 

Guida Autonoma? Grazie, ma anche no! ‒ La guida autonoma di livello 4 e 5, quella per cui le auto marciano in pratica da sole, non si addice a Ferrari. A dirlo educatamente ma con nettezza sono stati i vertici del Cavallino nel corso del Capital Markets Day dellʼaltro giorno. Dʼaltronde per unʼazienda che ha fatto della velocità e del piacere di guida la sua fede sembra anche scontato. Di carne al fuoco ce nʼè già tanta nel mondo dellʼauto e in casa Ferrari pure, 15 nuovi modelli nel periodo 2023-2026 e il primo Suv ‒ Purosangue ‒ ormai in rampa di lancio.

Dal Web

Cʼè la sfida elettrica, cui Maranello non si sottrae (la prima elettrica nel 2025) e tanto basta per un piccolo costruttore di auto da sogno. E per allontanare le suggestioni delle auto che si guidano da sole, Ferrari continuerà a offrire ai suoi clienti lʼunicità che meritano, ne sono i cavalieri, perché il Cavallino non corre il Palio di Siena (senza fantini). Anche perché i conti tornano, nel 2026 Ferrari stima 2,5 miliardi di euro di utili operativi (Ebitda), forse anche più, che per gli azionisti si tradurrà in un 30/35% di dividendi in più. Quindi, prendendo spunto dal fondatore Enzo, le auto migliori sono come le vittorie: “la miglior Ferrari che sia mai stata costruita sarà la prossima”.

 

Ladri di automobili? Macché, roba passata, adesso i ladri vanno a caccia di… marmitte! O meglio dei moderni catalizzatori di gas esausti, perché contengono minerali che valgono più dellʼoro. Platino, palladio, rodio sono utilizzati negli impianti di scarico delle auto per il trattamento dei gas di scarico, tramite conversione catalitica. Il platino è quotato oggi attorno ai 28.000 euro al kg, il palladio a 70.000 e il rodio addirittura a 400.000 euro al chilo! È la penuria di questi metalli rari, aggravata dalla guerra (sono minerali estratti in Russia e Ucraina) ad aver acceso il ritardo nelle forniture allʼindustria dellʼauto, con le consegne dilatate ovunque nel mondo. Ebbene in un convertitore catalitico ci sono almeno 6 grammi di questi metalli, per un valore al mercato nero che oscilla tra 500 e 1.500 euro per ogni catalizzatore! Attenzione allora ai nuovi ladri, soprattutto se lʼauto è nuova, e diamo un consiglio… in economia: quando comprate lʼauto, evitate almeno quelle col doppio scarico. Farebbe gola il doppio!

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