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Il boom delle due ruote, ma le città italiane vanno in ordine sparso

Più piste ciclabili, ma non in tutte le città; boom dei monopattini e dei servizi di sharing; divario fra Nord e Sud

Più piste ciclabili, ma certo non in tutte le città; boom dei monopattini e dei servizi di sharing; divario ancora forte fra Nord e Sud.

Sono queste a grandi linee le risultanze emerse nel 6° Report Focus2R, lʼOsservatorio nazionale Infrastrutture, Sicurezza e Mobilità per le due ruote, promosso da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e Legambiente, con la collaborazione di Ambiente Italia.

 

Una fotografia delle due ruote in Italia, che crescono per volumi di mercato e scelta dʼutilizzo dei consumatori. Una crescita anche dal punto di vista dellʼinnovazione, con lʼalimentazione elettrica in gran spolvero, ma non seguita in maniera coerente da tutti i Comuni italiani capoluogo di provincia, oggetto dellʼindagine ANCMA. Basti pensare che i servizi di bike sharing sono concentrati nel 73% dei casi in soli 4 comuni: in pratica 3 bici su 4 in sharing sono dislocati a Milano, Firenze, Torino, Bologna. Soltanto a Milano ci sono 15.430 bici in sharing su 35.200 in tutta Italia. Altrettanti sono i monopattini in sharing, ma solo a Roma ne circolano 12.900! Chiaro che urge colmare questi gap.

 

Proprio il boom dei monopattini in sharing ha ridotto gli spazi di crescita per le bici (-47% rispetto al 2019). Queste però si prendono una bella rivincita con lʼaumento della disponibilità media di piste ciclabili, anche a causa della pandemia che ha indotto molte città ad ampliarne la rete. Con discrepanze anche qui evidenti: a Milano in un anno sono stati aggiunti 65,5 km di piste ciclabili. Dietro di lei si piazza Terni con 22 km, staccata sì ma ben più piccola del capoluogo lombardo. Il divario fra Nord e Sud del Paese non si riduce, certo con alcune buone eccezioni, come Cosenza per le piste ciclabili, anche se il miglior rapporto fra km di ciclabili per numero di abitanti premia Reggio Emilia, davanti a Cuneo, Cesena e Ravenna.

 

Chi va su due ruote elettriche ha visto aumentare i punti di ricarica, da 801 a 2.602 in un anno, ma purtroppo non distribuiti equamente fra tutte le città. Cʼè da dire che lʼespansione delle colonnine non segue lo stesso ritmo delle due ruote elettriche in circolazione, la disponibilità media scende infatti dal 38 al 33% ed è un vulnus che va risolto. Dal report “emerge un Paese che si muove e cerca di farlo in modo sempre più sicuro e sostenibile, la crescita dei numeri legati alle bici ci fa guardare in positivo al futuro dei sistemi di mobilità nelle nostre città”, afferma Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. E come rimarca il presidente di ANCMA Paolo Magri, “cʼè un grande desiderio di due ruote e una nuova domanda di mobilità individuale, che rafforza il ruolo delle biciclette e dei motocicli, sottolineando le loro peculiarità, come la fruibilità, la sostenibilità ambientale e la velocità negli spostamenti. Le due ruote sono oggi una soluzione”.

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