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Ue, Juncker: "L'Europa non crollerà alla fine del mio mandato" | E sulle europee: "I partiti non seguano i populisti"

Per il presidente della Commissione europea "non ci sono motivi per disperarsi per lʼEuropa, ma è legittimo preoccuparsi"

Ue, Juncker:
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L'Unione europea "non crollerà alla fine del mio mandato".

Ne è convinto Jean-Claude Juncker, che dal primo novembre 2019 non ricoprirà più il ruolo di presidente della Commissione Ue. "Non c'è alcuna ragione di disperarsi, anche se è legittimo preoccuparsi", ha aggiunto. E sulle elezioni europee ha osservato: "I partiti tradizionali non diventino l'eco dei populisti. A camminare sui passi dei demagoghi si finisce per mostrare solo la propria schiena".

In un'intervista al Welt am Sonntag, Juncker ha invitato a opporre "la verità" alle affermazioni dei populisti e a "metterli ai piedi del muro mostrando che sanno solo fare rumore, ma non hanno nessuna soluzione concreta da offrire ai problemi nazionali".

Il numero uno dell'esecutivo europeo ha quindi ribadito di "temere che ci siano dei tentativi illeciti di pesare sulle elezioni europee", invitando tutti i Paesi Ue a "opporre un fronte unito ai troll e ai gruppi di hacker di Cina o Russia".

Nessun nome per il successore in Commissione - Ritenendo "prematuro" un bilancio della sua presidenza, Juncker non ha voluto fare nomi per il suo successore né appoggiare il candidato del Ppe, il tedesco Manfred Weber. "Non sono il tipo che fa sparate", ha proseguito annunciando che al termine del mandato si dedicherà alla vita privata.

"Il tema migranti non tenga banco" - "Sarebbe profondamente deplorevole" se la questione dei migranti dominasse la campagna elettorale per le europee, in quanto "è importante ma lontano dall'essere il nostro maggior problema". Su questo tema "sembrerebbe che abbiamo perso la nostra capacità di relativizzare", ha evidenziato ancora il presidente della Commissione Ue. Per arrivare a una soluzione "bisogna che personalità politiche dotate di senso di responsabilità spieghino alla gente che l'accoglienza dei rifugiati non è un problema insolubile".

"I britannici hanno scelto la Brexit, credo che si farà" - Juncker è tornato anche a parlare della Brexit, ribadendo di supporre che "si farà, perché la popolazione britannica ha deciso così". "Ritengo molto ardita l'idea difesa da una certa parte di britannici che spetterebbe all'Ue proporre una soluzione a tutti i loro futuri problemi", in particolare a quelli legati al confine tra Dublino e Belfast. "Mettetevi d'accordo e diteci cosa volete", ha ribadito Juncker ma, ha aggiunto, "ho l'impressione che la maggioranza dei deputati britannici provi una profonda diffidenza verso l'Ue e la premier Theresa May, e ci sospettano di voler mantenere a qualsiasi prezzo la Gran Bretagna nell'Ue. Ma non è la nostra intenzione, vogliamo solo che le nostre future relazioni siano chiare, e noi rispettiamo il risultato del referendum popolare".