Ucraina, intelligence britannica: "Riservisti russi costretti ad acquistare il proprio equipaggiamento"
La quantità media di equipaggiamento personale che la Russia sta fornendo ai suoi riservisti mobilitati è "quasi certamente inferiore alla già scarsa fornitura delle truppe precedentemente schierate"
Molti riservisti russi chiamati a combattere in Ucraina sono probabilmente costretti ad acquistare parte del proprio equipaggiamento e i prezzi sono aumentati vertiginosamente.
Lo ha affermato l'ultimo briefing dell'intelligence britannica. Il Ministero della Difesa del Regno Unito ha anche affermato nel suo bollettino quotidiano che la corruzione diffusa e i limiti nella logistica sono state tra le cause principali delle "scarse prestazioni" della Russia nella guerra in Ucraina. Il ministero ha affermato che la quantità media di equipaggiamento personale che la Russia sta fornendo ai suoi riservisti mobilitati è "quasi certamente inferiore alla già scarsa fornitura delle truppe precedentemente schierate".
"È probabile che molti riservisti debbano acquistare la propria armatura, in particolare il moderno giubbotto 6B45, che dovrebbe essere un problema generale per i reparti da combattimento come parte del programma di equipaggiamento personale Ratnik", ha scritto su Twitter. Il ministero ha affermato che il giubbotto è stato venduto sui siti di shopping online russi per 40mila rubli (circa 640 dollari americani o 660 euro), rispetto ai circa 12mila rubli di aprile.
Nel 2020 le autorità russe hanno affermato che 300.000 set di armature Ratnik erano stati forniti ai militari, "sufficienti per equipaggiare la forza attualmente dispiegata in Ucraina". La "corruzione endemica e i limiti nella logistica rimangono una delle cause alla base della scarsa prestazione della Russia in Ucraina", ha sottolineato il ministero.
Chi sono i riservisti russi - Vladimir Putin ha specificato che "solo i cittadini attualmente nella riserva sono chiamati alle armi e sottoposti a un addestramento militare aggiuntivo, tenendo conto dell'esperienza fin qui avuta sul campo". Il numero esatto dei componenti della riserva attiva russa non è conosciuto. Tale numero, infatti, è stato determinato con decreto presidenziale n.370 del 17 luglio 2015, che su questo punto è stato secretato. Tuttavia, a fornire la cifra è stato il ministro della Difesa Sergey Shoigu che ha detto che saranno 300mila i riservisti coinvolti, cioè l'1% dei circa 25 milioni di persone del bacino totale di mobilitazione. Questa forza è formata da uomini che hanno già servito nell'esercito. In particolare, viene data una preferenza a chi ha già avuto esperienza di combattimento o è in possesso di specializzazioni militari. Sono esclusi i soldati di leva.
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