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Accordo sui dazi, l'Ue pubblica la sua nota: ci sono differenze da quella Usa | Centro studi Svimez: in Italia a rischio oltre 103mila posti

Nel testo diffuso da Bruxelles non compare alcun impegno sulla digital tax:  "L'intesa non è giuridicamente vincolante"

29 Lug 2025 - 14:10

Dopo l'accordo sui dazi raggiunto da Trump e von der Leyen, l'Unione europea ha pubblicato una nota informativa sul patto siglato domenica in Scozia. Nel testo sono confermati i punti e le percentuali già emersi a Bruxelles. Permangono, invece, differenze rispetto alla scheda informativa diffusa dalla Casa Bianca. Tra i punti non concordanti tra i due testi i dazi su chip e farmaci, che secondo l'esecutivo comunitario al momento non sono tassati. Nella nota Ue inoltre non compare alcun impegno di Bruxelles sulla digital tax. "L'intesa politica - viene poi sottolineato dall'Ue - non è giuridicamente vincolante. L'accordo risponde agli interessi economici fondamentali dell'Ue, ossia relazioni stabili e prevedibili con gli Usa. Allo stesso tempo, rispetta pienamente la sovranità normativa dell'Ue e protegge i settori sensibili dell'agricoltura europea, come la carne bovina o il pollame". L'allarme sull'occupazione italiana del centro studi Svimez: "Con l'accordo con gli Stati Uniti c'è il rischio, comprendendo il settore farmaceutico, di una riduzione del Pil di 6,296 miliardi (-0,3%), di una diminuzione delle esportazioni di 8,627 miliardi (-14%) e un calo delle unità di lavoro di 103.892 (-0,4%)".  

Trump e von der Leyen trovano l'accordo sui dazi

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L'introduzione di dazi al 15% da parte Usa sui prodotti agroalimentari italiani rischia di far perdere oltre 1 miliardo di euro al settore, frenando una crescita costante che ha visto il cibo made in Italy imporsi come sinonimo di qualità oltreoceano. Lo rileva un'analisi Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga. Con un valore che nel 2024 ha sfiorato, segnalano all'organizzazione agricola, gli 8 miliardi di euro, gli Usa rappresentano il primo mercato extra-Ue per l'agroalimentare italiano. Negli ultimi cinque anni, l'export verso gli Stati Uniti è cresciuto in media dell'11% l'anno, arrivando a toccare un +17% solo nell'ultimo anno. "La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen - afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - si sta dimostrando totalmente inadeguata al suo ruolo. Dopo aver già colpito duramente il mondo agricolo con tagli senza precedenti alla Pac, oggi assistiamo all'ennesimo danno provocato da una gestione improvvisata e debole del negoziato commerciale con gli Stati Uniti. L'accordo siglato con Washington è chiaramente più vantaggioso per l'economia americana che per quella europea". 


L'India avrà tariffe del 20%-25%. Lo ha annunciato Donald Trump parlando con i reporter a bordo dell'Air Force One.


"Xi vuole incontrarsi, penso che accadrà prima della fine dell'anno": lo ha detto Donald Trump a bordo dell'Air Force One.


L'accordo commerciale con l'India "non è stato ancora finalizzato". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, parlando ai giornalisti a bordo dall'Air Force One, di ritorno dalla Scozia. "Sono miei amici, ma i loro dazi sono più alti di chiunque altro", ha aggiunto.


"Ho parlato con Scott Bessent e ha avuto un ottimo incontro con la Cina". Lo ha detto Donald Trump. Le impressioni del segretario al Tesoro riguardo alle trattative commerciali con Pechino, ha detto il presidente, sono state positive e "meglio di quelle di ieri". 


Il deficit commerciale Usa si è ridotto al livello più basso in quasi due anni a giugno, con le importazioni in forte calo, rafforzando le aspettative degli economisti che il commercio probabilmente contribuirà in larga parte alla prevista ripresa della crescita economica nel secondo trimestre. Il disavanzo commerciale si è ridotto del 10,8% a 86 miliardi di dollari il mese scorso, il livello più basso da settembre 2023. Le importazioni di beni sono diminuite di 11,5 miliardi di dollari (4,2%), a 264,2 miliardi, il livello più basso da marzo 2024. Il calo è stato trainato da un calo del 12,4% delle importazioni di beni di consumo.



Il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent ha affermato che per l'estensione della tregua sui dazi con la Cina "è necessario prima parlarne" con il presidente Donald Trump. Bessent, nel resoconto della Cnbc, ha detto alla fine dei negoziati di Stoccolma che senza proroga "i dazi torneranno come un boomerang" a quelli del 2 aprile o a un altro livello. "Abbiamo una comprensione molto più chiara dell'agenda cinese", ha aggiunto. "Probabile che un nuovo incontro possa entro i prossimi 90 giorni", mentre "non ci fa piacere che la Cina acquisti il 90% del petrolio iraniano".


I colloqui commerciali tenuti a Stoccolma tra Cina e Stati Uniti "sono stati franchi, costruttivi e approfonditi". Lo riporta l'agenzia Xinhua, citando il rappresentante per il commerciale internazionale cinese Li Chenggang, secondo cui le parti "continueranno a premere per l'estensione della pausa sul 24% dei dazi reciproci da parte Usa, così come sulle contromisure dalla parte cinese".


"Chiediamo alla Commissione di presentare al più presto una proposta per un nuovo quadro di protezione commerciale contro gli effetti dannosi della sovra-capacità siderurgica. In ogni caso, questo quadro futuro deve essere attuato il prima possibile, a partire dal primo gennaio 2026". E' quanto scrivono 11 Paesi europei, tra cui l'Italia, in un non paper alla Commissione europea sull'industria siderurgica, proponendo delle quote alle importazioni di acciaio. Occorre, spiega il documento, "creare le condizioni affinché l'industria siderurgica europea torni a tassi di utilizzo sostenibili, prossimi all'obiettivo dell'85% individuato dalla Commissione nel suo piano d'azione. Un modo efficace sarebbe quello di limitare, per un dato livello di consumo europeo di acciaio, la quota di mercato destinata alle importazioni". "Il nuovo quadro - prosegue il documento - sarebbe costituito da contingenti tariffari esenti da dazi, con dazi doganali aggiuntivi su tutte le importazioni oltre tale limite. Per limitare efficacemente la quota di mercato delle importazioni, questi contingenti devono essere fissati a un livello significativamente inferiore. Sulla base della domanda europea di acciaio nel 2024, sarebbero inferiori del 40-50% rispetto agli attuali contingenti delle misure di salvaguardia. Inoltre, per essere pienamente efficace, il nuovo meccanismo deve applicarsi a tutti i paesi terzi, senza eccezioni". Gli altri Paesi firmatari sono Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Grecia, Lussemburgo, Polonia, Spagna, Romania e Slovacchia. 


Gli Stati Uniti hanno messo fine a "circa" cinque guerre durante il mandato dell'attuale amministrazione. Lo ha dichiarato il presidente Donald Trump.


I reattori nucleari sono inclusi tra i prodotti energetici nucleari che l'Unione europea acquisterà dagli Stati Uniti nei prossimi anni nel quadro dei negoziati sui dazi. Lo ha confermato un portavoce della Commissione Ue al briefing quotidiano con la stampa. Bruxelles si è impegnata nell'acquisto di gas naturale liquefatto, petrolio e prodotti energetici nucleari dagli Stati Uniti per almeno 750 miliardi di dollari (circa 700 miliardi di euro) nei prossimi tre anni. Il portavoce ha precisato che "le modalità precise di quanto si spenderà, per cosa e quando devono ancora essere definite".


Con l'accordo con gli Stati Uniti sui dazi al 15% c'è il rischio, comprendendo il settore farmaceutico, di una riduzione del Pil di 6,296 miliardi (-0,3%), di una diminuzione delle esportazioni di 8,627 miliardi (-14%) e un calo delle unità di lavoro di 103.892 (-0,4%). Lo prevede lo Svimez che sottolinea come escludendo il settore farmaceutico si riduca l'impatto. Il Pil si ridurrebbe di 5,43 miliardi (-0,2%), le esportazioni di 7,44 miliardi (-12%) e i posti di lavoro di 89.645 unità (-0,34%). Per il Mezzogiorno si avrebbe una riduzione delle esportazioni di 705 milioni (-11%), del Pil di 482 milioni (-0,1%) e di 8.519 unità di lavoro (-0,12%).




All'inizio dell'incontro a Tunrberry, in Scozia, Donald Trump ha proposto a Ursula von der Leyen dazi sui prodotti europei del 30%. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, durante il briefing quotidiano con la stampa. "Qualche settimana fa parlavamo di un dazio generalizzato del 30% e all'inizio dell'incontro" tra i due presidenti "questa è stata la richiesta della controparte", ha evidenziato. "Ora abbiamo raggiunto un tetto generalizzato del 15%: non è il risultato perfetto per l'Ue, né per gli Stati Uniti, stiamo traendo il meglio da una situazione difficile", ha aggiunto.


"L'accordo politico del 27 luglio 2025 non è giuridicamente vincolante. Oltre a intraprendere le azioni immediate impegnate, l'Ue e gli Usa negozieranno ulteriormente, in linea con le rispettive procedure interne, per attuare pienamente l'accordo politico". È quanto si legge nella nota della Commissione sull'intesa sui dazi siglata domenica. L'accordo risponde agli interessi economici fondamentali dell'Ue, ovvero relazioni stabili e prevedibili con gli Usa. Allo stesso tempo, rispetta pienamente la sovranità normativa dell'Ue e protegge i settori sensibili dell'agricoltura europea, come la carne bovina o il pollame", si legge.


"Non cambiamo le nostre regole e il nostro diritto di regolamentare autonomamente nello spazio digitale. La dichiarazione della Casa Bianca afferma che confermiamo che non adotteremo né manterremo le tariffe di utilizzo della rete e che manterremo zero dazi doganali sulla trasmissione elettronica. È corretto, ma ciò non interferisce con lo spazio normativo". Lo afferma il portavoce della Commissione europea per il Commercio, interpellato sulla dichiarazione della Casa Bianca secondo cui l'Ue si è impegnata a non introdurre tasse per le Big Tech nel quadro dell'intesa sui dazi.


 L'Unione europea ha pubblicato una nota informativa sul patto sui dazi siglato domenica in Scozia. Nel testo sono confermati i punti e le percentuali già emersi a Bruxelles nella mattinata. Permangono, invece, differenze rispetto alla scheda informativa diffusa ieri sera dalla Casa Bianca. Tra i punti non concordanti tra i due testi i dazi su chip e farmaci, che secondo l'esecutivo comunitario al momento non sono tassati. Nella nota Ue inoltre non compare alcun impegno di Bruxelles sulla digital tax.

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