LIVE
Ultimo aggiornamento: 2 mesi fa

La diretta

Dazi, Trump e von der Leyen trovano l'accordo sul 15% | Medvedev shock: accordo umiliante per la Ue, divertente se la von der Leyen venisse impiccata

Meloni: "Intesa positiva, ma c'è ancora da battersi". Bruxelles effettuerà 600 miliardi di investimenti negli Stati Uniti e acquisterà 750 miliardi di dollari di energia e armi. Orban: "Trump si è mangiato von der Leyen a colazione"

28 Lug 2025 - 12:50

Usa e Ue hanno raggiunto l'accordo sui dazi. Il presidente americano Donald Trump e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno suggellato l'intesa sul 15% durante un incontro in Scozia. Esclusi dai negoziati l'acciaio e l'alluminio. Trump ha sottolineato che l'Ue effettuerà 600 miliardi di dollari in investimenti negli Usa e acquisterà 750 miliardi di dollari di energia e armi. Dopo l'entrata in vigore delle imposte mercantili, il 1° agosto, la Commissione Ue prevede la sospensione delle contromisure europee a partire dal 4, evitando così l'attivazione fissata per il 7 agosto. Soddisfatta la von der Leyen: "Sono state trattative difficili, ma siamo giunti a una buona conclusione. Abbiamo anche concordato dazi 'zero per zero' su una serie di prodotti strategici". Il governo italiano accoglie "positivamente" la notizia, che "scongiura il rischio di una guerra commerciale in seno all'Occidente, che avrebbe avuto conseguenze imprevedibili". Giorgia Meloni ha però osservato che "c'è ancora da battersi" perché l'intesa è "di massima e giuridicamente non vincolante". Dalla Russia frasi shock di Medvedev: È ora che gli europei "prendano d'assalto Bruxelles e impicchino tutti i commissari europei, inclusa, ovviamente, la vecchia pazza lady Ursula, ai pennoni delle bandiere dei Paesi dell'Ue. Non servirà a niente, certo, ma almeno sarà divertente". Questo accordo con Trump è umiliante per la Ue

Trump e von der Leyen trovano l'accordo sui dazi

1 di 8
© Afp
© Afp
© Afp

© Afp

© Afp


"Apprezzo lo sforzo della Commissione Ue, l'atteggiamento costruttivo a favore della negoziazione della presidente" Ursula von der Leyen, "appoggio l'accordo commerciale" raggiunto tra Ue e Usa, "ma senza entusiasmo". Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez, in conferenza stampa alla Moncloa. Sanchez ha poi sottolineato l'importanza di stringere relazioni commerciali con altri Stati e a questo proposito ha detto di sperare che "la Spagna sia ascoltata dai paesi che hanno dubbi" sull'accordo tra Ue e Mercosur. 


L'Ue ha accettato di azzerare i dazi su una serie di prodotti agroalimentari non sensibili provenienti da oltreoceano, per un valore di circa 70 miliardi di euro di importazioni. Lo affermano fonti Ue, spiegando che su determinate categorie i dazi attuali compresi tra il 2-4% saranno eliminati. Tra i prodotti inclusi figurano frutta secca, soia, aragoste, pesce, formaggi, alcuni prodotti lattiero-caseari, pet food, fertilizzanti e prodotti chimici, questi ultimi anche in funzione di alternativa alle forniture russe. "Non c'è alcuna concessione sui beni agricoli sensibili - precisano le fonti -: non sono inclusi manzo, zucchero, etanolo o pollame".


"Nel corso dei negoziati, sia a livello tecnico che politico, abbiamo difeso con determinazione l'autonomia dell'Ue in materia normativa. Non è stato preso alcun impegno sulla regolamentazione del digitale, né sulla tassazione dei servizi digitali, che peraltro non rientra nelle competenze Ue". Lo spiegano fonti Ue facendo il punto sulle trattative che hanno condotto all'intesa commerciale con Washington. "Abbiamo tutelato con fermezza il nostro diritto a regolamentare, e questo è stato uno degli obiettivi centrali del negoziato", evidenziano confermando che il Digital services act e il Digital markets act restano capisaldi.


"Una manovra correttiva a causa dei dazi? Ancora non sappiamo l'effetto reale", ha detto il vicepremier Antonio Tajani, secondo cui ora "bisogna parlare del rapporto euro-dollaro. Questo è il nodo da affrontare e continuo a chiedere un intervento della Bce" per "ridurre ancora il costo del denaro. Siamo al 2% si può arrivare anche a zero. E si può pensare al quantitative easing" per "avere più denaro in circolazione". Per Tajani insomma, serve "ridurre la forza dell'euro e rendere più competitivi i nostri prodotti" e poi "fare un tesoretto utile per politica industriale, sanità e sicurezza". 


"Fermiamoci per un momento e consideriamo l'alternativa all'intesa sui dazi raggiunta con Washington: una guerra commerciale può sembrare allettante per alcuni, ma comporta gravi conseguenze. Con i dazi almeno al 30%, il nostro commercio transatlantico si sarebbe arrestato, mettendo a grave rischio quasi 5 milioni di posti di lavoro, compresi quelli nelle Pmi in Europa". Lo ha detto il commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, durante un punto stampa. "Le nostre aziende ci hanno inviato un messaggio unanime: evitare l'escalation e lavorare verso una soluzione che fornisca risultati immediati", ha aggiunto.


"I sostegni alle imprese vanno assolutamente dati". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani annunciando una riunione alla Farnesina "con tutti i rappresentanti del mondo imprenditoriale per parlare di dazi, informare le imprese e sapere da loro cosa serve per sostenerle e applicare il piano di azione dell'export".


L'obiettivo "è 'zero dazi' ma l'accordo al 15% è assolutamente sostenibile da parte del sistema europeo e italiano". Lo ha detto il segretario nazionale e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, a margine della conferenza stampa di presentazione della tappa conclusiva degli Stati generali del Mezzogiorno di Forza Italia, nella sede romana del partito azzurro. "L'accordo Ue-Usa - ha aggiunto - chiude una stagione di incertezze e impedisce una guerra commerciale. Poi vedremo nel dettaglio i vantaggi e svantaggi settore per settore", ha spiegato Tajani.


"Le trattative" su possibili esenzioni per il vino "sono ancora in corso, al momento non c'è una tempistica precisa, ma sembrano esserci progressi più significativi sul fronte dei distillati". Lo spiegano fonti Ue all'indomani dell'accordo sui dazi raggiunto con gli Stati Uniti che prevede una tariffa del 15% anche per l'agroalimentare europeo con alcune eccezioni da definire.


L'accordo sui dazi fra Stati Uniti e Ue "è completamente umiliante per gli europei, poiché è vantaggioso solo per gli Stati Uniti: rimuove la protezione del mercato europeo azzerando i dazi sui prodotti americani, crea enormi costi aggiuntivi per l'industria e l'agricoltura in molti Paesi dell'Ue per finanziare la costosa energia americana e reindirizza un potente flusso di investimenti dall'Europa agli Stati Uniti". Così l'ex presidente russo Dmitry Medvedev, attuale vice presidente del Consiglio di sicurezza russo. "È ora" che gli europei "prendano d'assalto Bruxelles e impicchino tutti i commissari europei, inclusa, ovviamente, la vecchia pazza lady Ursula, ai pennoni delle bandiere dei Paesi dell'Ue. Non servirà a niente, certo, ma almeno sarà divertente", ha aggiunto Medvedev, riferendosi alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ieri ha raggiunto l'accordo in un incontro in Scozia con Donald Trump. 


Il premier francese François Bayrou ha lamentato "un giorno buio" per l'Europa che "decide di sottomettersi" firmando l'accordo commerciale annunciato ieri tra Unione Europea e Stati Uniti. "È un giorno buio quando un'alleanza di popoli liberi, uniti per affermare i propri valori e difendere i propri interessi, decide di sottomettersi", ha scritto il capo del governo francese su X.


L'accordo sui dazi con gli Usa è per la Ue "un duro colpo" che accelereraà la deindustrializzazione dell'Europa. Lo ha detto il ministro degli Esterei russo Serghei Lavrov citato dalle agenzie russe.


"L'accordo tra l'Ue e gli Usa" sui dazi "è scandaloso, un disastro, senza alcuna concessione da parte americana. Mal negoziato". Lo scrive su X l'ex premier belga ed ex caponegoziatore della Brexit per il Parlamento europeo, Guy Verhofstadt, esponente dei liberali e oggi presidente della rete per l'integrazione europea European Movement.


"Altro che intesa storica: quello firmato ieri in Scozia è un accordo che certifica la resa dell'Europa e il fallimento delle politiche del governo Meloni. Von der Leyen, con il consenso di Giorgia Meloni, ha venduto l'anima a Trump per favorire gli interessi degli Stati Uniti. Meloni sostiene che l'accordo sia sostenibile per l'Italia, ma è l'esatto contrario di quanto denunciano le organizzazioni delle imprese e degli industriali, che parlano di un danno da 23 miliardi di euro e della perdita di 100.000 posti di lavoro. È stata una vera e propria capitolazione di fronte al predatore Trump, che ha imposto all'Europa e all'Italia l'acquisto di gas e armi. Spendere 750 miliardi di euro in gas americano significa dire addio alla transizione energetica e costringere famiglie e imprese italiane a bollette sempre più care". Così Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, all'indomani dell'accordo firmato in Scozia tra Usa e Ue.


"L'accordo tra Stati Uniti ed Europa sui dazi non è un accordo: è la resa incondizionata dell'Europa al sovranismo di Trump. La verità è che i sovranisti fanno male al mondo". Lo scrive il leader di Iv Matteo Renzi nella sua enews. "E se oggi il governo americano festeggia - aggiunge - accordi coloniali di questo genere porteranno sul medio periodo gli Stati Uniti a perdere la propria forza morale ed economica. Con il piano Marshall l'America ha guidato il mondo per decenni, con le tariffe l'America fa del male innanzitutto ai propri alleati europei. Il sovranismo fa male all'Italia, fa male all'economia, fa male alla libertà. E sul medio periodo persino agli americani. Per uno come me, cresciuto con il mito degli Stati Uniti democratici di Kennedy e Clinton, è arrivato il momento di rimpiangere persino la destra di Ronald Reagan, i cui discorsi contro i dazi, non a caso, sono tornati di moda in queste settimane. La destra liberale e liberista non avrebbe mai potuto partorire un obbrobrio economico e giuridico come quello di queste ore. E la destra europea di Kohl, Chirac, Berlusconi, Aznar e ovviamente della Thatcher non avrebbe mai accettato un accordo del genere", conclude.


La Commissione Ue attende che i decreti esecutivi degli Stati Uniti per l'introduzione del dazio del 15% vengano effettivamente adottati il primo agosto e, subito dopo, prevede la sospensione delle contromisure europee a partire dal 4 agosto. Si eviterà così l'attivazione fissata per il 7 agosto. Lo riferiscono fonti Ue all'indomani dell'accordo sui dazi raggiunto con l'amministrazione Trump. Le contromisure, già approvate dagli Stati membri, restano comunque pronte e potrebbero essere riattivate se necessario. Tuttavia, precisano le stesse fonti, "non è da questa ipotesi che si partirà per la nuova fase delle relazioni transatlantiche".


La Cina si oppone "fermamente a qualsiasi parte che cerchi di raggiungere un'intesa a scapito degli interessi cinesi". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri mandarino, Guo Jiakun, commentando l'accordo sui dazi tra Stati uniti e Unione europea.


Donald Trump "si è mangiato Ursula von der Leyen a colazione". Lo ha detto il primo ministro ungherese Viktor Orbán, commentando l'incontro tra i due leader per siglare l'intesa sui dazi. "Questo non è stato un accordo, Trump è un peso massimo nelle negoziazioni, mentre Madame President è un peso piuma".


I dazi del 15% che saranno applicati alle auto europee che entrano negli Stati Uniti, nell'ambito dell'accordo con l'Ue annunciato ieri, "pesano" sulle case automobilistiche tedesche. Lo ha riferito la Federazione tedesca del settore Vda, osservando che le tariffe doganali statunitensi costeranno alle case automobilistiche tedesche miliardi ogni anno.


L'Italia e l'Europa "devono sedersi e interrogarsi su come si faccia a sostenere eventuali settori particolarmente colpiti, questo a livello nazionale". Lo ha detto Giorgia Meloni, aggiungendo che "c'è tutto un lavoro su cui l'Unione europea non può più perdere tempo, bisogna accelerare e cercare di compensare quelli che possono essere i possibili limiti".


"Bisognerà studiare i dettagli dell'accordo tra Ue e Usa, bisognerà lavorare ancora sull'accordo perché quello sottoscritto ieri è di massima, giuridicamente non vincolante, quindi nei dettagli bisogna ancora andare, c'è ancora da battersi".Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, sottolineando anche la necessità di "verificare quali sono le possibili esenzioni, particolarmente su alcuni prodotti agricoli, ci sono una serie di elementi che mancano così come non so a che cosa ci si riferisca quando si parla di investimenti, acquisto di gas, eccetera".


Il governo italiano giudica "positivamente il fatto che si sia raggiunto un accordo. Ho sempre pensato e continuo a pensare che un'escalation commerciale tra Europa e Stati Uniti avrebbe avuto conseguenze imprevedibili e potenzialmente devastanti". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.


Cina e Stati uniti dovrebbero annunciare un'estensione di tre mesi della loro tregua tariffaria in occasione dei colloqui commerciali che iniziano lunedì a Stoccolma. Lo scrive il South China Morning Post, citando fonti vicine al negoziato. A maggio, le due maggiori economie mondiali avevano concordato di sospendere per 90 giorni la maggior parte dei dazi doganali imposti reciprocamente, per consentire il proseguimento delle trattative entro il 12 agosto. Nel terzo round di negoziati commerciali, entrambe le delegazioni illustreranno le rispettive posizioni su questioni ancora irrisolte, come le preoccupazioni statunitensi sulla sovraccapacità industriale cinese. Secondo le fonti, non si attendono però svolte significative.


Gli Usa hanno congelato le restrizioni sulle esportazioni di tecnologia verso la Cina per evitare di compromettere i negoziati commerciali con Pechino e di aiutare il presidente Donald Trump a strappare un incontro con l'omologo Xi Jinping nel 2025. Lo riporta il Financial Times, a poche ore dal nuovo round negoziale di Stoccolma tra le delegazioni di Usa e Cina, citando più fonti vicine al dossier, secondo cui al Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio americano, che gestisce i controlli sull'export, è stato chiesto negli ultimi mesi di evitare mosse dure contro la Cina.


L'accordo tra Stati uniti e Unione europea non prevede l'abolizione dei dazi statunitensi del 50% su acciaio e alluminio, ma questi potrebbero essere ridotti dopo ulteriori negoziati. Lo riporta il New York Times, citando un alto funzionario americano.


L'accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione europea rappresenta "un'importante vittoria politica per Donald Trump, dopo mesi di promesse roboanti che avevano tardato a produrre risultati". È quanto si legge in un editoriale del quotidiano New York Times secondo cui il presidente americano, in difficoltà su più fronti e in particolare per lo scandalo legato al caso Epstein, aveva urgente bisogno di una vittoria sul fronte del commercio internazionale.


L'accordo raggiunto da Stati Uniti e Unione europea nel fine settimana hanno evitato all'ultimo momento una guerra commerciale che minacciava di compromettere pesantemente i rapporti economici e politici tra le due sponde dell'Atlantico. Ma i termini dell'accordo, e in particolare il dazio base del 15% che gli Usa applicheranno alle merci europee, lascia poco spazio alla soddisfazione in Europa. È quanto si legge in un'analisi della Cnn, secondo cui l'intesa annunciata da Donald Trump e dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, segna una tregua fragile in un clima ancora carico di tensioni. Dietro l'accordo si intravede una dinamica complessa. Da un lato, la volontà europea di proteggere le proprie esportazioni e mantenere aperto il dialogo con Washington. Dall'altro, la strategia trumpiana che punta a ridefinire in senso bilaterale le relazioni commerciali, anche a costo di incrinare vecchie alleanze.


Il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick, ha confermato che i dazi "reciproci" annunciati da Donald Trump il 2 aprile, la cui entrata in vigore è già stata prorogata in due occasioni, entreranno in vigore il primo agosto senza ulteriori rinvii. "Nessuna estensione, nessun periodo di grazia. Dal primo agosto i dazi scatteranno, la dogana inizierà a raccogliere i fondi e si parte", ha detto. Gli Usa imporranno un'aliquota di base del 10% su tutte le merci importate, con ulteriori modulazioni al rialzo a seconda dei singoli partner commerciali. Lutnick ha aggiunto che Trump è ancora disponibile al dialogo, ma ha sottolineato che "renderlo felice" non sarà facile.


CK Hutchison ha annunciato di valutare l'invito a un "importante investitore strategico" cinese a unirsi al consorzio a guida Usa che sta negoziando la vendita delle sue attività portuali globali al di fuori della Cina, comprese quelle del Canale di Panama. La conglomerata di Hong Kong, in un file di Borsa, ha riferito che "è ancora in trattative con il consorzio al fine di invitare un importante investitore strategico cinese a unirsi in una posizione significativa". Cosco, il colosso mandarino della navigazione, si sta preparando a entrare nel consorzio richiedendo diritti di veto o poteri equivalenti.


Donald Trump e il premier britannico Keir Starmer si incontreranno lunedì alle 13 ora italiana a Turnberry, in Scozia, per un bilaterale. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota precisando che poi il presidente si sposterà ad Aberdeen.


Ue e Usa lavorano a "un sistema di contingenti tariffari" su acciaio e alluminio "basato sui flussi commerciali storici, accompagnato da una politica comune per gestire le importazioni extra Ue e Usa". Lo si apprende a Bruxelles dopo l'accordo sui dazi che per i metalli industriali prevede dazi del 50%. Bruxelles e Washington hanno discusso "un'unione dell'acciaio e dei metalli, che riflette un'intesa comune", nella quale si riconosce che "la vera sfida è la sovraccapacità a livello globale": "Vi è stato un ampio consenso sulla necessità di collaborare come alleati" e "coordinarsi contro la concorrenza sleale di Paesi terzi".


Lunedì il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, a quanto si apprende, riferirà ai 27 Rappresentanti Permanenti dell'Ue - nella riunione del Coreper II - in merito all'accordo raggiunto sui dazi in Scozia.


"La soluzione negoziata" sui dazi "è un risultato a cui le Istituzioni europee e gli Stati membri, inclusa l'Italia, hanno lavorato con grande impegno e facendo squadra comune, evitando di cadere nella trappola di chi chiedeva di alimentare uno scontro frontale tra le due sponde dell'Atlantico". Lo affermano il premier Giorgia Meloni e i due vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini in una dichiarazione congiunta. "Il governo italiano - aggiungono - continuerà a perseguire l'obiettivo di mantenere salda l'unità dell'Occidente, con la consapevolezza che ogni divisione ci renderebbe tutti più deboli ed esposti alle sfide globali". "L'accordo garantisce stabilità, aspetto fondamentale per i rapporti tra due sistemi economici e imprenditoriali fortemente interconnessi tra loro, come sono quelli dell'Unione Europea e degli Stati Uniti", concludono


 "Nelle more di valutare i dettagli dell'intesa, giudichiamo sostenibile la base dell'accordo sui dazi al 15%, soprattutto se questa percentuale ricomprende e non si somma ai dazi precedenti, come invece era previsto inizialmente". È quanto si legge in una nota congiunta del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. "Allo stesso tempo - si legge - continuiamo a lavorare a Bruxelles per rafforzare il Mercato Unico, semplificare le nostre regole, tagliare la burocrazia, diversificare le relazioni commerciali e ridurre le nostre dipendenze. Infine, siamo pronti ad attivare misure di sostegno a livello nazionale, ma chiediamo che vengano attivate anche a livello europeo, per quei settori che dovessero risentire particolarmente delle misure tariffarie statunitensi".


"Il governo italiano accoglie positivamente la notizia del raggiungimento di un accordo tra Ue e Usa sui dazi e le politiche commerciali, che scongiura il rischio di una guerra commerciale in seno all'Occidente, che avrebbe avuto conseguenze imprevedibili". Lo si legge in una nota congiunta del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini.


 L'Irlanda è il Paese Ue più esposto ai dazi americani, seguita da Italia, Germania e Francia. Lo rivela uno studio del think tank Bruegel, che ha stimato l'impatto di tariffe tra il 15 e il 30% nei Ventisette in relazione ai posti di lavoro legati all'export oltreoceano. In Irlanda, il 13% dell'occupazione è legato a settori vulnerabili come chimica, agroalimentare e riparazioni, un dato che sale ulteriormente includendo i farmaci. L'Italia segue con un'esposizione all'11%, trainata da auto, moda e farmaceutica. Germania e Francia si attestano attorno al 9%, con pesi diversi tra automotive, beni industriali e lusso.


Il settore auto "oggi deve pagare il 27,5% di dazi. Sono il 25% più 2,5%. Da quel livello siamo scesi al 15%" che "non è da sottovalutare, ma è il massimo che siamo riusciti a ottenere". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, incontrando i giornalisti prima di ripartire dalla Scozia.


Su acciaio e alluminio "sostanzialmente si tratta di tornare, come nel caso del Regno Unito, alla quota storica" di tariffe. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen incontrando i giornalisti prima di ripartire dalla Scozia.


"L'accordo Ue-Usa sui dazi chiude una fase di incertezza e scongiura una guerra commerciale. Valuteremo tutti i dettagli". Lo scrive su X il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani. 


Berlino accoglie con favore l'accordo con Washington sui dazi che "evita un'escalation inutile". 


"Oggi abbiamo anche concordato dazi 'zero per zero' su una serie di prodotti strategici. Tra questi rientrano tutti gli aeromobili e i relativi componenti, alcuni prodotti chimici, alcuni farmaci generici, apparecchiature a semiconduttori, alcuni prodotti agricoli, risorse naturali e materie prime essenziali. Continueremo a lavorare per aggiungere altri prodotti a questo elenco". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen incontrando i giornalisti prima di ripartire dalla Scozia.


Con gli Usa "ci siamo stabilizzati su un'unica aliquota tariffaria del 15% per la stragrande maggioranza delle esportazioni dell'Ue. Questa aliquota si applica alla maggior parte dei settori, tra cui auto, semiconduttori e prodotti farmaceutici. Questo 15% rappresenta un limite massimo" ed è "tutto compreso. Ciò garantisce la necessaria chiarezza ai nostri cittadini e alle nostre imprese, un aspetto assolutamente cruciale". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen incontrando i giornalisti prima di ripartire dalla Scozia.


L'accordo con l'Ue sui dazi sarà "ottimo" per il settore dell'auto. Lo ha detto Donald Trump senza fornire ulteriori dettagli dopo l'incontro con la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen


"Considero positivo che ci sia un accordo ma se non vedo i dettagli non sono in grado di giudicare nel meglio". Lo ha detto, commentando l'accordo Usa-Ue sui dazi, il premier Giorgia Meloni.


L'accordo sui dazi tra l'Ue e gli Usa "'è un buon accordo. Sono state trattative difficili, lo sapevo dall'inizio ed è stato davvero molto difficile, ma siamo giunti a una buona conclusione". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del bilaterale con il presidente americano, Donald Trump.


"È un buon accordo per tutti". Lo ha detto Donald Trump dopo aver annunciato l'intesa con l'Ue. "Ci avvicinerà... è una partnership, in un certo senso", ha aggiunto.


"L'Unione europea acquisterà 750 miliardi di dollari di energia". Lo ha detto Donald Trump. Inoltre, l'Ue acquisterà "un'enorme quantità di equipaggiamento militare. Non sappiamo a quanto ammonta, ma la buona notizia è che produciamo il miglior equipaggiamento militare al mondo", ha aggiunto il presidente Usa.


L'Ue effettuerà 600 miliardi di dollari in investimenti negli Usa. Lo ha annunciato Donald Trump.


"Per quanto riguarda acciaio e alluminio non cambierà nulla, è una questione che non sarà modificata". Lo ha detto Donald Trump dopo l'incontro con Ursula von der Leyen in Scozia. 


"Abbiamo raggiunto un accordo che è imponente e su cui abbiamo lavorato per mesi". Lo ha detto Donald Trump dopo l'incontro con Ursula von der Leyen in Scozia. 


La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno raggiunto un accordo sui dazi al 15% nel corso del loro incontro a Turnberry, in Scozia.


"Ora tocca a noi. Se avremo successo sarà l'accordo" commerciale "più grande mai raggiunto". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in Scozia, durante un punto stampa con il presidente americano Donald Trump. "Insieme rappresentiamo le due più grandi economie del mondo e il rapporto commerciale più importante a livello globale", ha evidenziato.


Donald Trump ha detto di non avere intenzione di abbassare i dazi per l'Unione europea "oltre il 15%".


Il settore farmaceutico non farà parte dell'eventuale accordo tra Stati Uniti e Ue sui dazi. Lo ha dichiarato Donald Trump. "Fondamentalmente i prodotti farmaceutici non ne faranno parte, perché dobbiamo produrli negli Stati Uniti. Non possiamo trovarci in una posizione in cui dobbiamo dipendere da altri Paesi", ha affermato Trump.


"Penso che il presidente Trump abbia ragione, abbiamo il 50-50 di possibilità" di raggiungere l'intesa sui dazi, "si tratta di riequilibrare" gli scambi transatlantici. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in Scozia, durante un punto stampa con il presidente americano Donald Trump. 


"Lo concluderemo, quello con l'Ue sarà l'accordo più grande di sempre". Lo ha detto il presidente americano Donald Trump, aggiungendo: "La partnerhsip tra Ue e Usa è la più grande, dobbiamo provarci". Il presidente degli Stati Uniti ha poi ribadito che "Ursula ha fatto un gran lavoro per l'Unione europea, non per noi. E' un onore vedere la presidente della Commissione europea qui in Scozia".


Sono stati compiuti tre arresti da Police Scotland nel corso delle proteste di ieri in alcune città della Scozia contro il presidente americano Donald Trump impegnato in una visita privata segnata comunque da importanti incontri diplomatici, a partire da quello di oggi pomeriggio con la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, per cercare di chiudere la partita sui dazi con l'Ue. Lo hanno rivelato le autorità locali dopo che in un primo momento i media del Regno Unito non avevano riportato fermi nelle manifestazioni. Due invece - di un 18enne e un 56enne - sono avvenuti ad Aberdeen durante la protesta della Stop Trump Coalition e un terzo a Glasgow, dove una 49enne è finita in manette quando i gruppi anti-razzisti si sono trovati a fronteggiare un evento sotto le insegne dell'Ukip, l'ex partito di Nigel Farage, in cui si invocavano "deportazioni di massa" dei migranti dal Regno in stile trumpiano. Sempre a Glasgow è comparso un murale realizzato dallo street-artist locale Ashley Rawson in cui si vede il presidente americano dietro le sbarre di una prigione ricavata all'interno di una bandiera Usa, con vicino la scritta Maga.


La scadenza per i dazi del 1° agosto "è definitiva, non ci sarà nessuna proroga". Lo ha detto il segretario al Commercio americano, Howard Lutnick. 


Donald Trump, mentre giocava a golf nel suo resort a Turnberry in Scozia, ha risposto alla domanda di un giornalista di Sky News affermando che le possibilità che gli Stati Uniti raggiungano un accordo commerciale con l'Ue sono "50-50". Alle 17.30 ora italiana è atteso l'incontro tra il presidente Usa e la presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen. 


La delegazione europea è attesa da Donald Trump dopo pranzo ma l'incontro vero e proprio - il formato sarà 4+4 - inizia più tardi. A parteciparvi, dalla parte americana, saranno anche il segretario al Commercio Howard Lutnick e l'altro caponegoziatore, Jamieson Greer. I lavori degli sherpa proseguono. La bozza dell'accordo ruota attorno al 15%. Anzi per la precisione la percentuale della tariffa base dovrebbe essere il 14,8%. Attualmente Washington applica una tariffa del 10%, decisa da Trump nel periodo della sospensione, ai prodotti europei, al quale va aggiunto il 4,8% in vigore nell'era pre-Trump in ossequio alla cosiddetta clausola della Nazione più Favorita. Ma è nelle possibili esenzioni e nelle tariffe settoriali che l'impianto può cadere. Fonti vicine al dossier spiegano che il comparto dell'acciaio e dell'alluminio resta tra i punti più delicati dell'intesa. Lo schema dovrebbe seguire quello dell'accordo tra Usa e Giappone ma è improbabile, come è accaduto con Tokyo, che preveda una precisa quota di investimenti che l'Ue metterà in campo Oltreoceano. 

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri