Il nomignolo incriminato

“Taco”, ecco perché il nuovo soprannome irrita tanto Trump

Il nomignolo che infastidisce il presidente Usa, in realtà, è un acronimo non tanto innocuo e intacca la sua immagine di uomo risoluto

29 Mag 2025 - 13:30
 © Afp

© Afp

Un nomignolo a prima vista innocuo, ma che non si riferisce a una presunta passione di Trump per la cucina messicana, se mai ci fosse nel suo “America first”. “Taco” è l’acronimo coniato dal giornalista del Financial Times, Robert Armstrong, per delineare la politica commerciale del tycoon fatta di grandi annunci e altrettanti passi indietro. “Trump Always Chickens Out”, ovvero “Trump si tira sempre indietro”.

Il significato

 L’acronimo sta prendendo velocemente piede tra gli impiegati di Wall Street per indicare lo schema di andamento degli indici azionari. Come ormai è diventata consuetudine, i grandi annunci propagandistici di Trump di nuovi dazi creano una forte oscillazione al ribasso dei titoli più esposti, per i timori di guerre commerciali e aumento dei costi di produzione. Solo per far passare qualche giorno e ritornare indietro sulle minacce fatte, spesso per intraprendere negoziati. Questo porta a una reazione positiva dei mercati e spesso a un recupero del valore in borsa.

Il cilo prevedibile

 Il “Taco trade” è una strategia che si è affermata tra gli operatori finanziari, vista la sua ciclicità. Un esempio: i dazi sulla Cina. In un primo momento erano state imposte tariffe sui prodotti made in China per quasi «il 145% del loro valore», solo per poi, pochi giorni dopo, annunciare una riduzione «prima al 100%» e poi al 30% dei dazi. Meccanismo simile anche per quanto riguarda i rapporti commerciali con l’Unione Europea. Annuncio di nuove imposte al 50%, solo per poi posticiparle a luglio, per permettere ulteriori trattative. Secondo quanto affermato da Trump questi cambiamenti sono dovuti alla sua volontà di portare Cina e UE al tavolo delle trattative.  

Il presidente americano ha dimostrato di non gradire questa nuova etichetta. Durante un’intervista nello studio ovale, il tycoon si è mostrato infastidito dalla domanda di una giornalista sul suo nuovo soprannome “Taco”. "È una domanda sgradevole. Non sarebbero nemmeno qui a negoziare se non avessi imposto quella tariffa. Ora che cerco un compromesso più ragionevole, dicono che sono un codardo. Questa è una brutta domanda".  

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri