IL RITRATTO

Reza Pahlavi, chi è il figlio dello Scià amico di Netanyahu pronto a guidare la transizione

Il principe ereditario lasciò l'Iran con la famiglia nel 1979 e non fece mai più ritorno in patria. Una vita in esilio negli Usa sempre sotto la protezione dei servizi di sicurezza americani

24 Giu 2025 - 09:12
 © Afp

© Afp

Vive da anni in esilio negli Stati Uniti il figlio dell'ultimo Scià d'Iran, Reza Pahlavi, 64 anni. Principe ereditario del trono di Persia, amico del premier israeliano Benyamin Netanyahu, Reza Pahlavi aveva solo 18 anni quando, il 16 gennaio del 1979, uscì dal suo Paese a bordo del Boeing 707 imperiale, dove al posto di pilota c'era il padre, Mohammad Reza Pahlavi, morto nel 1980. Con il giovane Reza c'erano anche la madre, Farah Diba, e i tre fratelli Farahnaz, Ali e Leila. Oggi il figlio dello Scià si rivolge al suo popolo da Parigi e lo esorta a uscire dal regime per dare al Paese un futuro democratico.

Da monarchia a repubblica islamica

 All'epoca, in quel gennaio di 46 anni fa, la versione ufficiale era che la famiglia dello Scià andava in vacanza. In realtà quello era un addio definitivo dei regnanti, che fuggivano dal Paese mentre prendevano il potere gli uomini della Rivoluzione islamica, che trasformarono l'Iran da monarchia in repubblica islamica sciita. Nell'aereo erano stati caricati tutti i beni che la famiglia era riuscita a radunare. Lo Scià volò fino ad Assuan, dove ad accoglierlo c'era il presidente egiziano Anwar Sadat, che sarebbe stato ucciso al Cairo il 6 ottobre 1981 dopo aver avviato le trattative di pace con Israele. 

Vita in esilio

 Da quel lontano 1979 il principe ereditario non è più rientrato in Iran, ma dagli Stati Uniti, dove vive sotto la protezione dei servizi di sicurezza americani, ha sempre contrastato il regime teocratico degli ayatollah. Assicura che, se tornerà a Teheran, difenderà i diritti umani e la sovranità popolare, separando potere religioso da potere laico, e promette che guiderà il Paese nella transizione verso un futuro democratico. Ma in Iran sono in tanti, soprattutto tra i giovani, a temere che Pahlavi potrebbe essere il fulcro di un governo "fantoccio" imposto dall'Occidente, e a criticare pesantemente i suoi rapporti con Israele, che da giorni bombarda il Paese.

Ricordi di violenze e di brutalità

 D'altra parte, i ricordi legati all'epoca dello Scià sono legati alle retate della polizia segreta Savak, il braccio armato della monarchia, che terrorizzava gli oppositori con operazioni violente e brutali. Ma lui, Reza Pahlavi, che negli Usa ha avuto una formazione militare e che è amico degli americani e di Netanyahu, assicura che oggi sono in tanti a chiamarlo dal suo Paese perché ritorni e dice di essere disposto a lavorare per un Iran nel segno della democrazia. 

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri