"SIAMO AL MURO DI BERLINO"

Iran, da Reza Pahlavi appello alla diserzione: "Il regime è allo stremo"

L'invito del figlio dell'ultimo Scià alle forze armate e civili del regime: “La porta è aperta a chi vuole far parte dell’Iran del futuro. E' il  nostro Muro di Berlino"

23 Giu 2025 - 16:29
 © Ansa

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“Ora che la nave sta affondando, la porta è sempre aperta a chi vuole far parte dell’avvenire dell’Iran, nel dopo-regime, fatta eccezione per chi ha le mani sporche di sangue”. Lo ha dichiarato Reza Pahlavi, oppositore iraniano in esilio e figlio dell’ultimo Scià, intervistato dall’emittente francese Bfmtv.

L'invito a disertare

 Nel suo appello, Pahlavi ha esortato i membri delle forze armate e dei corpi paramilitari iraniani a disertare l’apparato del regime, proponendo una via d’uscita per chi si dissocia in tempo.

“Penso che, nell’ottica di una riconciliazione nazionale, soprattutto per non fare come in Iraq, dobbiamo preparare un massimo di inclusività possibile, sia nel quadro militare e paramilitare ma anche civile, che è parte della soluzione”, ha aggiunto. L’obiettivo dichiarato è una “transizione controllata e stabile per un avvenire democratico” dell’Iran.

"È il momento del muro di Berlino"

 Nel corso di una conferenza stampa a Parigi Pahlavi ha poi rilanciato l’allarme sullo stato di crisi del regime degli ayatollah: “Rapporti attendibili - dice - indicano che la famiglia di Ali Khamenei e quelle di alti funzionari del regime si stanno preparando a fuggire dall’Iran. Il regime è allo stremo, oggi è più chiaro che mai che la Repubblica islamica sta crollando”.

Un passaggio del suo intervento ha evocato un parallelo storico: “Questo è il nostro momento del Muro di Berlino - dice - ma come tutti i momenti di grande cambiamento, è pieno di pericoli. Siamo a un bivio. Una strada porta a spargimenti di sangue e caos, l’altra a una transizione democratica”.

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