Ospite a "4 di sera" il giornalista: "Ha messo insieme 8 Paesi arabi"
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Cresce l'attesa sulla risposta di Hamas al piano di pace per la striscia di Gaza annunciato il 29 settembre scorso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e che ha già incassato il sì di Israele e Paesi arabi. "Non ho più fiducia di prima in Trump ma quello di mettere insieme 8 paesi arabi dopo mesi di diplomazia l'ha fatto lui", dice il giornalista Paolo Liguori ospite a "4 di sera".
Sul discorso del capo della Casa Bianca durante un incontro organizzato dal segretario alla Difesa Pete Hegseth a Quantico (Virginia) afferma: "Il tono di Trump era misurato di fronte a una platea composta da comandanti e ammiragli dell'esercito Usa arrivati da ogni parte del mondo". Il giornalista parla di "spiragli di pace" resi possibili anche dalla telefonata distensiva tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'emiro del Qatar al-Thani, incoraggiata da Trump durante il bilaterale alla Casa Bianca. "Netanyahu ha chiesto scusa per aver bombardato (il 9 settembre scorso ndr) il palazzo dove pensava ci fossero i capi di Hamas, è un passaggio di pace", spiega.
Sulle navi della Global Sumund Flotilla in rotta verso le coste di Gaza nonostante il blocco navale imposto da Israele, Paolo Liguori parla di un "stupidaggine autoreferenziale" che rischia però di trasformarsi in una tragedia. "Si è pensato che questa missione spostasse il centro dell'attenzione da quello che davvero si sta decidendo in queste ore non solo su Gaza ma sul Medio Oriente intero che si sta ristrutturando intorno a un'alleanza con gli Stati Uniti alla quale hanno aderito, eccetto l'Iran, tutti i paesi arabi", spiega il giornalista che poi aggiunge: "Mi sarei aspettato che il Partito Democratico si sarebbe agganciato subito al discorso del presidente della Repubblica".