Pete Hegseth ha scambiato un progetto del suo presidente per una decisione di Joe Biden. E non è la prima volta che si infila in situazioni imbarazzanti
SEGRETARIO ALLA DIFESA: PETE HEGSETH - Hegseth, 44 anni, è co-conduttore del programma 'Fox & Friends Weekend' di Fox News Channel e collabora con la rete dal 2014. Nel corso degli anni ha sviluppato una forte amicizia con Trump, che è stato più volte ospite nella trasmissione. Hegseth ha prestato servizio nella Guardia nazionale dal 2002 al 2021, servendo in Iraq e in Afghanistan © Afp
Nuovo passo falso di Pete Hegseth, 44 anni, dopo il cosiddetto Signal-gate (e non solo): il capo del Pentagono ha scambiato un programma pro donne promosso da Donald Trump per un'iniziativa woke dell'amminstrazione precedente. E lo ha eliminato.
Scambiandolo per una iniziativa woke promossa da Joe Biden, il capo del Pentagono Pete Hegseth ha annunciato di aver eliminato un programma creato per aumentare la partecipazione delle donne negli ambiti della sicurezza nazionale, nonostante il sostegno bipartisan del Congresso e il pieno appoggio di Donald Trump. La legge che istituisce il programma Donne, Pace e Sicurezza era stato co-sponsorizzato dai fedelissimi di Trump Kristi Noem e Marco Rubio - all'epoca rispettivamente deputata e senatore e ora Segretaria alla sicurezza interna e Segretario di Stato - ed era stato firmato dallo stesso tycoon nel 2017.
In un post sul social X, Hegseth ha deriso il programma e l'ha collegato erroneamente all'amministrazione Biden. "Stamattina ho orgogliosamente messo fine al programma Donne, Pace e Sicurezza (Wps) all'interno del Dipartimento della difesa", ha scritto Hegseth. "Wps è l'ennesima iniziativa woke divisiva, di giustizia sociale, di Biden che grava eccessivamente sui nostri comandanti e le nostre truppe, distraendoci dal nostro compito principale: combattere la guerra", ha aggiunto. "Wps è un programma delle Nazioni Unite promosso da femministe e attivisti di sinistra. I politici lo osannano; le truppe lo odiano", ha insistito Hegseth. "Il Dipartimento della Difesa applicherà pertanto il minimo richiesto dalla legge in merito al Wps e si batterà per porre fine al programma entro il prossimo bilancio. Era ora che ci liberassimo del Wps!".
Se quest'ultima di Pete Hegseth può essere ascritta al capitolo figuracce, ci sono diversi precedenti sui quali il capo del Pentagono è scivolato in situazioni ben più imbarazzanti. Alcune delle quali hanno perfino messo in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. A cominciare proprio dal cosiddetto Signal-gate, quando il direttore di The Atlantic Jeffrey Goldberg aveva raccontato di aver ricevuto un invito il 13 marzo a un gruppo di chat crittografata dell’app Signal. Secondo la ricostruzione dei media, nella chat "Houthi PC small group" diversi funzionari (tra i quali lo stesso Pete Hegstegh) avevano condiviso piani militari segreti e piani operativi top secret sugli attacchi che gli Stati Uniti hanno poi condotto contro gli Houthi dello Yemen, colpevoli di attaccare le navi commerciali americane e non solo in transito nel Mar Rosso. Per non dire di quando il Capo del Pentagono fu accusato di aver condiviso con moglie e fratello altri piani di guerra.
Ancora. Il Wall Street Journal ha sostenuto che Hegstegh ha partecipato a diversi vertici militari accompagnato dalla moglie, che non avrebbe alcun titolo per accedere a incontri riservati. Secondo il quotidiano newyorkese, il capo del Pentagono e la moglie Jennifer, ex giornalista della Fox, sono stati insieme lo scorso febbraio a Bruxelles per un incontro tra i Paesi che sostengono l’Ucraina e poi ancora a marzo, a Washington, col ministro della Difesa britannico John Healey e l’ammiraglio Tony Radakin, capo delle Forze armate di Londra.
In un'altra occasione Pete Hegstegh è "scivolato" sull'Ucraina. All'apertura di una riunione del gruppo di contatto presieduto dalla Gran Bretagna al Pentagono lo scorso febbraio, ha anticipato davanti ai giornalisti il contenuto stesso della riunione a porte chiuse: "Siamo a un momento critico della guerra, il conflitto deve finire. Vogliamo un'Ucraina sovrana e prospera, ma riportarla ai confini precedenti al 2014 è irrealistico. L'adesione all'Ucraina alla Nato non è un risultato "realistico" dell'accordo di pace con la Russia", le parole del capo del Pentagono.