Pacco sospetto all'ambasciata d'Italia a Lisbona: scritte aggressive, ma nessun pericolo
Il plico recava "scritte aggressive, ma non riconducibili a movimenti anarchici" ed è stato consegnato alla polizia portoghese. Al suo interno è stata trovata soltanto polvere

Un pacco sospetto "di dimensioni insolite" è stato recapitato per posta all'ambasciata d'Italia a Lisbona.
Lo si apprende da fonti della Farnesina. Il plico recava "scritte aggressive, ma non riconducibili a movimenti anarchici" ed è stato consegnato alla polizia portoghese, che ha allestito uno spazio antistante la sede diplomatica italiana per la gestione dell'emergenza prima di dichiarare l'assenza di pericolo. All'interno del pacco è stata trovata soltanto polvere.
L'episodio riaccende l'allarme per le sedi diploma all'estero, da mesi nel mirino della galassia anarchica che sostiene Alfredo Cospito. La diplomazia italiana, in particolare, nelle ultime settimane è finita sotto l'attacco degli anarchici, che chiedono la revoca del 41 bis imposto al 56enne detenuto, in una serie di episodi - non tutti apertamente rivendicati - culminati anche con una lettera con minacce di morte al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il 7 febbraio.
Gli attacchi anarchici
Il primo attacco risale al 2 dicembre 2022 ad Atene, dove è stata data alle fiamme l'auto della consigliera d'ambasciata Susanna Schlein, senza per fortuna conseguenze per la diplomatica e i suoi familiari. Attacchi replicati a fine gennaio, quasi in contemporanea, con il rogo dell'auto di un diplomatico dell'ambasciata a Berlino e scritte vandaliche all'ingresso del consolato generale a Barcellona, con le eloquenti frasi "Stato italiano assassino" e "Libertat Cospito". E poi una preoccupante successione di azioni analoghe commesse in altre sedi come La Paz, Lugano, Santiago del Cile, Buenos Aires, Basilea, Stoccarda, Porto Alegre, Madrid, nell'ambito di quella che lo stesso Tajani ha definito una "campagna internazionale anarchica contro le istituzioni e contro i beni privati".
Controlli rafforzati
Nel frattempo sono state innalzate le misure di sicurezza, a partire da tutte le sedi diplomatiche del mondo. È aumentata la presenza dei carabinieri, mentre gli ufficiali di guardia di finanza e polizia distaccati hanno intensificato la collaborazione con le forze dell'ordine locali per lo scambio di informazioni. L'allerta è stata elevata anche alla Farnesina, con la verifica della corrispondenza e di ogni materiale in entrata.
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