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Non solo Air India, tutti i disastri aerei causati da piloti

Non è la prima volta che si verifica un disastro aereo a causa delle decisioni volontarie dei piloti. Episodi che riaccendono il dibattito sulle regole della sicurezza nei cieli

11 Lug 2025 - 21:12
Germanwings © Ansa

Germanwings © Ansa

Prosegue l’inchiesta sul disastro aereo dell’Air India, il Boeing 787 precipitato pochi minuti dopo il decollo con 242 persone a bordo. I primi accertamenti escludono guasti tecnici, ma suggeriscono che gli interruttori del carburante siano stati spenti, volontariamente o per errore. Episodi simili, seppur rari, si sono già verificati nella storia dell’aviazione, quando piloti o copiloti hanno deliberatamente causato tragedie in volo, portando a inasprire regole sulle procedure di sicurezza e sul controllo psicologico degli equipaggi. C'è da dire che la cabina di pilotaggio è considerata uno degli ambienti più sicuri e regolamentati al mondo. Tuttavia, in rarissimi casi, proprio chi è incaricato di garantire la sicurezza può diventare la causa della tragedia. 

Japan Airlines Flight 350 (9 febbraio 1982) 24 vittime - Durante l’avvicinamento a Haneda, il comandante Seiji Katagiri disattivò l’autopilota e inserì i reverser in volo, spingendo l’aereo in mare. Il copilota e l’ingegnere cercarono di bloccarlo, ma l’aereo si posò in acqua, causando 24 vittime  tra i passeggeri, senza perdite tra l’equipaggio. Katagiri sopravvisse, dichiarato non colpevole per infermità mentale legata a schizofrenia paranoide

SilkAir Flight 185 (19 dicembre 1997) 104 vittime - Un Boeing 737 precipitò sul fiume Musi in Indonesia, dalle indagini emerse che una delle ipotesi del disastro riguardava la volontà del comandante di applicare volontariamente gli input per provocare l’impatto. Motivi ipotizzati includevano problemi finanziari e assicurazioni sulla vita, anche se le autorità indonesiane rimasero ufficialmente inconcludenti. In totale 104 persone persero la vita. Le indagini eseguite dalla National Transportation Safety Board hanno stabilito che la causa dell'incidente è stata la deliberata picchiata eseguita dal comandante con intenti suicidi. Mentre gli investigatori indonesiani dell'NTSC non hanno trovato "nessuna prova concreta" a sostegno dell'accusa di suicidio del pilota, e l'unità di controllo della potenza idraulica, precedentemente sospettata, era già stata giudicata priva di difetti dal produttore, la dichiarazione finale del NTSC era che non erano stati in grado di determinare la causa dell'incidente e quindi non era conclusivo.

MH370 della Malaysia Airline (8 marzo 2014) 239 vittime - L'ombra di atto intenzionale si è allungata anche sul volo MH370 della Malaysia Airlines, Kuala Lumpur-Pechino, che l'8 marzo 2014 scomparve dai sistemi di localizzazione nell'Oceano Indiano e non fu mai ritrovato. Una teoria riproposta diverse volte ha sostenuto che si fosse trattato di un'azione suicida del pilota, il 53enne Zaharie Ahmad Shah, che prima di sparire dei radar aveva cambiato rotta in direzione dello stato di Penang, dove era nato

Germanwings Flight 9525 (24 marzo 2015) 150 vittime -  Il 24 marzo 2015, il volo Germanwings 9525, un Airbus A320, si schiantò sulle Alpi francesi causando la morte di tutte le 150 persone a bordo. Il co-pilota Andreas Lubitz, approfittando dell’assenza del comandante dalla cabina, bloccò le porte e pilotò intenzionalmente l’aereo contro la montagna. Lubitz soffriva di gravi disturbi psicologici, in particolare depressione, che aveva nascosto alla compagnia aerea. Le indagini rivelarono che il disastro fu un atto volontario e non un incidente tecnico. L’episodio portò a una revisione delle norme di sicurezza, con l’introduzione dell’obbligo di avere sempre due persone in cabina e un maggiore controllo sulla salute mentale dei piloti. 

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