Indagine in corso

Flap chiusi e decollo da metà pista: le possibili cause dell'incidente aereo in India

Spuntano le prime ipotesi sul disastro del volo Air India partito da Ahmedabad. Gli inquirenti indagano su possibili errori tecnici e configurazioni anomale

12 Giu 2025 - 14:29
 © Tgcom24

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Emergono ipotesi inquietanti sull’incidente aereo avvenuto in India il 12 giugno, quando un Boeing 787 della Air India diretto a Londra è precipitato poco dopo il decollo. L’aereo ha perso quota pochi minuti dopo essersi alzato da terra. Le prime ricostruzioni e i filmati circolati online alimentano ipotesi tecniche su un possibile decollo anomalo: tra queste, l’uso ridotto della pista e la configurazione errata dei flap. Le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire le dinamiche del disastro e individuare eventuali responsabilità.

Decollo da metà pista: le immagini fanno discutere

 Alcuni video diffusi sui social mostrano il Boeing 787 iniziare la corsa di decollo ben oltre il punto abituale. Secondo osservatori online, l’aereo avrebbe usato solo metà della lunghezza disponibile della pista 23 dell’aeroporto di Ahmedabad. Questa scelta, non comune per un velivolo di quelle dimensioni e peso, potrebbe aver ridotto significativamente il margine di sicurezza necessario per una salita regolare.

Usati 1.700 metri di pista, ne servivano 3.000

 Un Boeing 787-8 Dreamliner a pieno carico, come quello coinvolto nell’incidente e destinato a un volo intercontinentale verso Londra, può pesare fino a 227 tonnellate (Maximum Takeoff Weight). In tali condizioni, richiede una pista di decollo di almeno 2.800–3.000 metri, a seconda delle condizioni meteo e operative. La pista 23 dell’aeroporto di Ahmedabad misura circa 3.505 metri, ma secondo i video l’aereo avrebbe iniziato la corsa da circa metà, ossia poco più di 1.700 metri: una distanza decisamente insufficiente per un decollo sicuro in quelle condizioni. Una traiettoria di decollo così abbreviata lascia aperte ipotesi su una scelta volontaria dell’equipaggio o su eventuali vincoli operativi, come lavori in corso o indicazioni della torre di controllo. La DGCA ha acquisito le registrazioni radar per chiarire se la manovra sia stata pianificata o il frutto di un errore umano.

Flap a zero: possibile errore di configurazione

 Un dettaglio emerso dai filmati riguarda la configurazione dei flap: secondo alcuni analisti, l’aereo avrebbe decollato con i flap completamente retratti. Un'immagine condivisa sui social mostra chiaramente la superficie alare priva dell'estensione tipica dei flap in fase di decollo. I flap sono dispositivi mobili posti sul bordo posteriore delle ali, progettati per aumentare la portanza a basse velocità. In condizioni normali, un Boeing 787-8 in decollo utilizza una configurazione flap compresa tra 5 e 15 gradi, a seconda del carico e della pista.

Con i flap a zero, l'ala non è in grado di generare sufficiente portanza alla velocità tipica di decollo, obbligando l’aereo a raggiungere velocità più elevate in uno spazio più breve, condizione che può risultare fatale se la pista è limitata. L’assenza di flap avrebbe dunque compromesso la capacità dell’aereo di sollevarsi adeguatamente, contribuendo alla perdita di quota subito dopo il distacco dal suolo. Testimoni oculari e fonti tecniche riportano che l’aereo ha avuto difficoltà a sollevarsi, restando molto basso anche dopo il distacco dal suolo. L’uso scorretto dei flap potrebbe aver causato un’insufficiente portanza, costringendo il comandante a gestire una situazione critica sin dai primi secondi del volo.

Le altre ipotesi tecniche: peso, motori, trim

 Tra le possibili cause al vaglio degli investigatori ci sono anche eventuali problemi di spinta, eccesso di peso, assetto sbilanciato (trim) o altre anomalie meccaniche. Un esperto intervistato dal Telegraph ha spiegato: "Ci sono diversi scenari da considerare: problemi di spinta, configurazione sbagliata dei flap o un errore più grave". Tutte ipotesi che verranno approfondite con l'analisi delle scatole nere. Non si esclude che il velivolo fosse sovraccarico o con una ripartizione non ottimale dei pesi, elementi che influenzano direttamente le performance al decollo. Anche eventuali ritardi nell’erogazione della spinta massima o problemi di accelerazione potrebbero aver influito sulla capacità dell’aereo di salire di quota in sicurezza.

L’inchiesta ufficiale: cosa stanno verificando DGCA e Boeing

 La Direzione generale dell'aviazione civile indiana (DGCA) ha aperto un'indagine, in collaborazione con Boeing e con il supporto delle autorità britanniche. Al centro delle verifiche ci sono le impostazioni di decollo, la comunicazione tra i piloti e la torre, i parametri del peso al decollo e la risposta dei motori. Il costruttore americano ha dichiarato piena collaborazione e ha avviato verifiche interne su altri velivoli simili.

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