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Nato, documento finale: se attaccano uno attaccano tutti, ferreo impegno su difesa collettiva | 5% del Pil per la spesa militare

Meloni: "Non toglieremo nemmeno un euro alle priorità degli italiani". Orban: "Bisogna cambiare le regole sui bilanci in Ue"

25 Giu 2025 - 16:03
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Nella dichiarazione finale del vertice Nato a L'Aja (il prossimo si terrà in Turchia, nel 2026) è stato riaffermato il ferreo impegno degli alleati per la difesa collettiva: "Se attaccano uno attaccano tutti", viene scritto. I leader dell'Alleanza transatlantica hanno quindi confermato l'aumento delle spese militari al 5% del Pil. Festeggia il raggiungimento dell'obiettivo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha affermato: "È stato un grande successo. La Nato sarà molto forte con noi, quando c'era Biden era tutto morto". Il segretario generale Mark Rutte ha spiegato: "E' stato concordato un piano di investimenti che alimenterà un salto di qualità nella difesa collettiva. Gli alleati potenzieranno le nostre industrie della difesa, il che non solo aumenterà la nostra sicurezza, ma creerà anche posti di lavoro". Il premier Giorgia Meloniha ribadito: "Non verrà tolto un euro dalle priorità degli italiani".

Rutte: "I Paesi devono trovare i fondi, non è facile"

 "Con il nuovo piano proposto dalla Nato "aggiungeremo migliaia di miliardi" alle spese per la difesa "ma ovviamente i Paesi devono trovare i fondi. Non è facile, sono decisioni politiche. Lo riconosco pienamente", ha ribadito Rutte. "Ma allo stesso tempo, i miei colleghi al tavolo sono fermamente convinti che, data la minaccia russa e la situazione della sicurezza internazionale, non ci sia alternativa".

"È assolutamente chiaro che gli Stati Uniti sono totalmente impegnati nei confronti della Nato e dell'articolo 5. E sì, c'è anche un'aspettativa, che i canadesi e gli europei accelerino la loro spesa, assicurando non solo che siamo in grado di difenderci dai russi e da altri, ma anche di raggiungere la parità. Ed è giusto che spendiamo quanto spendono gli Stati Uniti", ha aggiunto il segretario generale della Nato.

Rutte: "Nessun imbarazzo per il mio messaggio postato da Trump"

 "Non è imbarazzante, nel mio messaggio enunciavo un fatto, non saremmo dove siamo ora se Donald Trump non fosse stato eletto nuovamente presidente", ha detto Rutte, aprendo il secondo giorno del vertice, a proposito del messaggio postato su Truth da Trump. "Non ho problemi che l'abbia pubblicato", ha aggiunto.

Trump: "Oggi giornata importante"

 Per il presidente americano Donald Trump il vertice Nato sancisce una grande vittoria per la sua amministrazione. "Ho chiesto di andare al 5% e oggi lo faranno, è una notizia importante, la Nato sarà molto forte con noi, quando c'era Biden era tutto morto", ha detto l'inquilino della Casa Bianca.

Meloni: "Non toglieremo un euro alle priorità dei cittadini" Quello della Nato è stato "un vertice importante per gli impegni che vengono assunti, impegni significativi e sostenibili". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni all'Aja, spiegando che quelle approvate sono "spese necessarie per rafforzare la nostra difesa e la nostra sicurezza". "Non toglieremo nemmeno un euro dalle priorità del governo e dei cittadini italiani", ha aggiunto. "Non riteniamo di usare la clausola di salvaguardia" del Patto di Stabilità nel 2026 per le spese della difesa, ha osservato il capo del governo. "I costi sono sostenibili", ha spiegato Meloni.

Sanchez: "Vincono la Nato e la Spagna"

 Oggi "vincono la Nato e la Spagna", così come "la sicurezza e il welfare": lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sánchez sostenendo che il suo Paese è stato "assolutamente rigoroso" nello stabilire al 2,1% del Pil le spese militari da impegnare. "Non l'ho detto io, ma le Forze Armate", ha aggiunto, dicendo anche che la Spagna vuole "rispettare gli impegni con la Nato" ed è "un Paese affidabile".

Merz: "Risultato storico"

Quello che si é tenuto all'Aja è "un summit storico per la Nato, in cui tutti insieme abbiamo deciso di alzare nei prossimi anni la quota destinata alla difesa al 5%. E questo è un segnale di forza di fronte a tutti i nostri possibili avversari. E un segnale di determinazione". Lo ha evidenziato il cancelliere tedesco Friedrich Merz, parlando alla stampa a margine del vertice. "Dobbiamo prendere con serietà il revisionismo russo. E dobbiamo essere in grado di difenderci per non doverci difendere", ha ribadito.

Tajani: "Sul 5% la Spagna dovrà rispettare le regole"

 Sul 5% del Pil "noi abbiamo detto che non si poteva raggiungere l'obiettivo nei tempi prefissati, e infatti sono stati allungati. E poi l'altro successo italiano è sulla flessibilità. C'è l'obbligo di rispettare l'obiettivo, non le tappe temporali. "La Spagna dovrà rispettare le regole come tutti, una cosa sono i fatti un'altra le dichiarazioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa a margine del Summit della Nato.

Orban: "Per raggiungere il 5% serve un cambio delle regole sui bilanci in Ue"

 Per il premier ungherese Viktor Orban "è possibile raggiungere il 5% in difesa, anche se non è facile, ma dobbiamo cambiare il metodo di calcolo dei bilanci nell'Ue altrimenti è impossibile, nessuno ce la farà, non importa cosa dicono". Orban ha poi osservato: "La vera minaccia per me è la mancanza di competitività: la Russia non è forte abbastanza per rappresentare una minaccia alla Nato, noi siamo molto più forti".

Starmer: "Sull'Ucraina la Nato non cambia posizione"

  L'assenza di una condanna della Russia nel documento finale odierno del vertice Nato, non significa che la posizione di sostegno dell'Alleanza all'Ucraina "sia cambiata". Lo ha dichiarato il premier britannico Keir Starmer nella sua conferenza stampa del dopo summit. Starmer ha sostenuto di aver colto nei suoi contatti con gli altri leader "una vera determinazione" a rinnovare le pressioni su Vladimir Putin per un "cessate il fuoco senza condizioni". "Il presidente Zelensky ha indicato da molte settimane la sua volontà" al riguardo, "ora è tempo che Putin, il quale mena il can per l'aia, si presenti al tavolo" negoziale

La dichiarazione finale: impegno per la difesa collettiva, spese militari al 5% entro il 2035

 "Restiamo uniti e risoluti nella nostra determinazione a proteggere il nostro miliardo di cittadini, difendere l'Alleanza e salvaguardare la nostra libertà e democrazia". Così si legge nella dichiarazione del vertice Nato, dal quale testo si deduce un patto implicito tra Donald Trump e tutti gli altri leader dell'Alleanza. Il paragrafo 1 del documento di una pagina contiene un "impegno ferreo alla difesa collettiva come sancito dall'articolo V del Trattato di Washington". E inizia così: "Noi, Capi di Stato e di Governo dell'Alleanza Atlantica, ci siamo riuniti all'Aia per riaffermare il nostro impegno nei confronti della Nato, l'Alleanza più forte della storia, e del legame transatlantico.

Riaffermiamo il nostro ferreo impegno per la difesa collettiva, come sancito dall'Articolo 5 del Trattato di Washington: un attacco a uno, è un attacco a tutti". Il documento per la prima volta non condanna l'attacco all'Ucraina da parte russa, anche se descrive Mosca come una "minaccia a lungo termine".

"Uniti di fronte alle profonde minacce e sfide per la sicurezza, in particolare alla minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euro-atlantica e alla persistente minaccia del terrorismo, - prosegue il documento - gli Alleati si impegnano a investire il 5% del Pil all'anno in requisiti di difesa fondamentali, nonché in spese relative alla difesa e alla sicurezza, entro il 2035, per garantire i nostri obblighi individuali e collettivi, in conformità con l'articolo 3 del Trattato di Washington. I nostri investimenti garantiranno la disponibilità di forze, capacità, risorse, infrastrutture, prontezza operativa e resilienza necessarie per la deterrenza e la difesa, in linea con i nostri tre compiti fondamentali: deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa".

Tutti gli Stati hanno sottoscritto la dichiarazione, ma la Spagna resta un nodo

 Tutti i membri della Nato hanno quindi sottoscritto la dichiarazione che sancisce il considerevole aumento della spesa al 5% del Pil, benché la Spagna abbia dichiarato di non aver bisogno di raggiungerlo e di poter rispettare i propri impegni spendendo molto meno.

Focus sull'Ucraina

 La più grande guerra in Europa dal 1945 viene menzionata a posteriori alla fine del paragrafo 3, dove gli alleati "riaffermano il loro impegno sovrano e duraturo a fornire supporto all'Ucraina". Non ci sarebbe alcun riferimento al motivo per cui tale supporto sia necessario. La dichiarazione chiarisce invece che i "contributi diretti" degli alleati "alla difesa dell'Ucraina" saranno conteggiati ai fini dell'obiettivo di spesa militare della Nato del 5% del Pil. In questo modo, si consente di utilizzare i fondi che già erogano i singoli Paesi a Kiev per i dati principali dei rispettivi bilanci della difesa.

 Alleati" si legge.

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