DOPO UN SALVATAGGIO IN MARE

Migranti, la denuncia dell'Ong Ocean Viking: "Spari dalla Guardia libica contro la nostra nave"

Sos Mediterranée Italia ha pubblicato sui social le foto dei bossoli e dei vetri colpiti

24 Ago 2025 - 21:30
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La nave Ocean Viking ha denunciato di essere stata "deliberatamente e violentemente attaccata in acque internazionali" dalla Guardia Costiera libica, che "ha sparato centinaia di colpi contro la nostra imbarcazione". L'episodio è avvenuto dopo il salvataggio di decine di migranti. "Gli 87 sopravvissuti e l'equipaggio stanno bene", ha fatto sapere l'organizzazione. Sos Mediterranée Italia ha pubblicato sui social le foto dei bossoli e dei vetri colpiti.

L'Ong aveva soccorso un gommone al largo della Libia, salvando 47 persone tra cui nove minori non accompagnati. La nave era diretta verso le coste italiane, dopo che il Viminale aveva indicato Marina di Carrara come porto di sbarco.

Sos Mediterranée all'Italia: "Troppo lontano il porto assegnato"

 Prima di annunciare l'attacco della Guardia libica, Sos Mediterranée aveva lamentato la lunga distanza della meta indicata dal ministero, che si trova a 1.300 chilometri dall'area di salvataggio. "Sono tre giorni e mezzo di navigazione che terranno la nostra nave lontana dal Mediterraneo", si legge in una nota. Solidarietà all'equipaggio della Ocean Viking è arrivata dall'altra Ong di Sea Watch, che ha incalzato il governo: "Cos'altro deve succedere perché l'Italia smetta di finanziare queste pericolose milizie criminali?".

Il caso di Mediterranea Saving Humans

 La giornata era stata già segnata da ulteriori polemiche dopo la questione posta dagli attivisti di Mediterranea Saving Humans, che hanno disobbedito al Viminale portando a Trapani i dieci migranti salvati in mare invece che verso la ben più lontana Genova, come era stato loro indicato. "La dignità e la vita umana vengono prima di ogni altra considerazione", ha affermato la presidente Laura Marmorale. Curdi iraniani e iracheni, egiziani, siriani, anche tre ragazzi appena adolescenti: solo alcune ore fa hanno toccato il suolo siciliano dopo torture, violenze e immagini di morte in Libia. "Inaccettabile" per gli attivisti sottoporre "naufraghi traumatizzati" ad altri tre giorni e mille chilometri di traversata fino alla Liguria, con onde alte tre metri. "Abbiamo detto no a questa logica disumana, abbiamo messo un freno come abbiamo potuto".

Altro naufragio di migranti al largo della Libia

 Sempre davanti alle coste libiche, sabato altri 60 africani - nigeriani, etiopi, eritrei, malesi, ivoriani e sudanesi - tra cui una donna incinta e un minore con ustioni gravi, sono stati salvati da un'altra nave Ong, la Nadir, che ha anche recuperato prima di fare rotta per Lampedusa i cadaveri di tre sorelle sudanesi di 17, 12 e 9 anni. "Ci chiediamo - ha scritto Save the Children - a quante morti di bambine, bambini e famiglie di migranti dovremo ancora assistere prima che si concretizzi un sistema coordinato di ricerca e soccorso in mare che eviti tragedie come queste. Un sistema che, oltre a contrastare il traffico di essere umani in mano a criminali senza scrupoli, permetta alle navi impegnate in zona Sar di continuare a salvare vite in mare".

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