LETTERA DEL GOVERNO

Caso Almasri, l'Italia alla Cpi: "Rivedremo le regole di cooperazione, la magistratura può ricorrere alla Consulta"

Il governo invia una lettera alla Corte penale internazionale, dopo il "no" all'autorizzazione a procedere per i ministri Nordio e Piantedosi e per il sottosegretario Mantovano

01 Nov 2025 - 17:04
 © Ansa

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Dopo il caso Almasri, l'Italia pensa di rivedere le regole sulla cooperazione giudiziaria con la Corte penale internazionale. L'obiettivo è rispettare gli obblighi internazionali nel quadro degli interessi di sicurezza nazionale, "nonché della posizione geopolitica del nostro Paese e della legislazione costituzionale e interna". È quanto ha comunicato il governo italiano in una lettera ai giudici della camera preliminare della stessa Cpi.

Per l'Italia "tale consapevolezza non può che avere un impatto positivo sul processo di revisione delle modalità di funzionamento del sistema e, in ultima analisi, sulle future richieste di cooperazione".

L'Italia alla Cpi: "Su Almasri la magistratura può ricorrere alla Consulta

 "Contro la decisione del Parlamento" di negare l'autorizzazione a procedere per i ministri Nordio e Piantedosi e per il sottosegretario Mantovano, "la magistratura ha il potere di sollevare la questione del conflitto di attribuzione di poteri dello Stato dinanzi alla Corte Costituzionale". Nel sottolinearlo, l'esecutivo ha poi evidenziato che "la questione può essere sollevata senza alcun termine prefissato da rispettare. La Corte Costituzionale ha giudicato ammissibili in diverse occasioni ricorsi analoghi". Una seconda indagine collegata al caso Almasri, che riguarda un alto funzionario del ministero della Giustizia, "è stata formalizzata dalla Procura di Roma. La Procura è, ovviamente, indipendente e la durata del procedimento non è in alcun modo prevedibile".

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