Al loro rientro in patria, agli israeliani rilasciati saranno garantito anche contributi per le cure e un sostegno medico per un anno intero, pari al salario percepito prima del 7 ottobre 2023
© Ansa
Ogni ostaggio israeliano che sarà liberato dalla detenzione di Hamas riceverà un contributo economico iniziale di circa 60mila shekel (15.900 euro). Il sussidio garantito dal governo Netanyahu scatterà al ritorno dei cittadini in patria, nell'ambito dello scambio di prigionieri concordato nel piano di cessate il fuoco mediato dall'amministrazione Trump. Lo ha reso noto l'Istituto nazionale delle assicurazioni di Israele, l'agenzia nazionale per la sicurezza sociale del Paese.
Nella prima fase, ogni ostaggio che farà ritorno riceverà una carta prepagata del valore di 10mila shekel e un ulteriore contributo in denaro di circa 50mila shekel. Per un totale di 60mila.
I residenti delle aree vicine a Gaza hanno diritto a un'abitazione alternativa tramite l'Autorità per la ricostruzione. Gli ostaggi che risiedono in altre zone avranno invece diritto a un contributo di 250mila shekel (66.270 euro) per l'acquisto di un'abitazione.
Le terapie mediche complementari saranno coperte fino a un massimo di 6mila shekel (1.590 euro) all'anno. Sarà inoltre garantito un sostegno medico per un anno intero, pari al salario percepito prima degli eventi del 7 ottobre 2023, con l'obiettivo di rispondere alle esigenze iniziali del processo di recupero e reinserimento nel Paese.