Gaza, il ritorno dei palestinesi sfollati
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Dopo la tregua già rientrati 500mila palestinesi. I fondamentalisti frenano sulla "tutela straniera" e sul disarmo totale: "Assurdo pensare che lasceremo la Striscia". Si ipotizza il coinvolgimento del genio militare italiano per lo sminamento
di Redazione onlineA Gaza è scattata la tregua, 736 giorni dopo l'inizio del conflitto in Medioriente. Hamas ha confermato che il rilascio dei 48 ostaggi israeliani inizierà lunedì mattina. Gli Stati Uniti hanno invitato l'Iran ai negoziati per la pace organizzati a Sharm El-Sheikh. Per i fondamentalisti è "assurda e priva di senso" la proposta che i leader del gruppo palestinese lascino la Striscia di Gaza, come prevede il piano di pace di Donald Trump. Hamas non vuole inoltre il disarmo completo e punta a integrare i suoi miliziani all'interno di una struttura militare palestinese. Assieme ad altri gruppi terroristici, rifiuta poi qualsiasi "tutela straniera" sulla Gaza del dopoguerra. Dall'inizio della tregua circa 500mila sfollati sono tornati a Gaza City. Intanto almeno 19 palestinesi sono stati uccisi nei continui attacchi aerei israeliani in tutta la Striscia, nonostante l'annunciato accordo di cessate il fuoco. L'agenzia israeliana che gestisce il trasferimento degli aiuti umanitari (Cogat) ha affermato che alcuni camion carichi di aiuti umanitari sono entrati a Gaza.
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Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, parteciperà al summit per la pace organizzato a Sharm El-Sheikh.
L'Iran non si fida del fatto che Israele rispetti i termini del cessate il fuoco, entrato in vigore venerdì. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi. "Mettiamo in guardia contro i trucchi e i tradimenti del regime sionista riguardo agli accordi precedenti. Non c'è assolutamente alcuna fiducia nel regime sionista", ha detto Araghchi, aggiungendo che Israele ha violato i precedenti cessate il fuoco, anche in Libano.
Il rilascio dei 48 ostaggi detenuti dai militanti palestinesi a Gaza inizierà lunedì mattina. Lo ha annunciato un funzionario di Hamas.
Gli Stati Uniti hanno invitato l'Iran al vertice su Gaza che si terrà lunedì a Sharm El-Sheikh. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali la lista degli invitati include anche la Spagna, il Giappone, l'Azerbaijan, l'Armenia, l'Ungheria, l'India, El Salvador, Cipro, Grecia, Bahrain, Kuwait e Canada. Israele non parteciperà.
È "assurda e priva di senso" la proposta che i leader di Hamas lascino la Striscia di Gaza, come prevede il piano di pace di Donald Trump. Lo ha dichiarato Hossam Badran, dirigente dell'ufficio politico dell'organizzazione fondamentalista. "Parlare di far lasciare ai palestinesi, che siano di Hamas o altri, la propria terra è assurdo e nessun palestinese lo accetterebbe", ha aggiunto. Bodran ha inoltre avvertito che Hamas risponderà a "qualsiasi aggressione israeliana" qualora la guerra riprendesse.
Il Papa torna a invocare la pace: "Metti via la spada", dice citando il Vangelo nella meditazione al rosario a Piazza San Pietro, convocato proprio per chiedere la fine dei conflitti nel mondo. "Disarma la mano e prima ancora il cuore. Come già ho avuto modo di ricordare in altre occasioni, la pace è disarmata e disarmante. Non è deterrenza, ma fratellanza, non è ultimatum, ma dialogo. Non verrà come frutto di vittorie sul nemico, ma come risultato di semine di giustizia e di coraggioso perdono. Metti via la spada è parola rivolta ai potenti del mondo, a coloro che guidano le sorti dei popoli: abbiate l'audacia del disarmo!", l'appello di Leone.
A Oslo, poco prima dell'inizio della partita tra Norvegia e Israele valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali, si è tenuta una manifestazione pro Palestina. E allo stadio, al momento dell'ingresso in campo delle due squadre, i tifosi norvegesi hanno esposto una bandiera palestinese.
Rimuovere mine terrestri e ordigni bellici a Gaza grazie anche al supporto del genio militare dell'Esercito italiano. È una delle ipotesi in campo in merito alla presenza di militari italiani nel dopoguerra della Striscia. Lo si apprende da fonti informate, secondo cui tutto è legato agli esiti dei colloqui dei prossimi giorni ed eventuali risoluzioni delle Nazioni Unite.
"Oltre 64.000 bambini sono stati uccisi o feriti" nella Striscia di Gaza, "l'intera popolazione sotto i cinque anni, 320.000 bambini, è a rischio di malnutrizione acuta, più di 56.000 bambini hanno perso uno o entrambi i genitori" e "tutti i bambini hanno vissuto eventi traumatici e interruzioni significative della loro istruzione". E' quanto ha ricordato la Direttrice generale dell'Unicef, Catherine Russell, accogliendo con favore l'accordo di cessate il fuoco che "offre speranza ai bambini palestinesi che hanno sofferto per due anni di una guerra terribile". L'Unicef "ha più di 1.300 camion pronti a trasportare tende, prodotti alimentari, medicinali essenziali e vaccini, kit didattici e ricreativi, acqua e forniture igienico-sanitarie", ha sottolineato Russell.
Il presidente francese Emmanuel Macron si recherà lunedì in Egitto per la firma dell'accordo di pace tra Israele e Hamas. Lo riferisce Bfmtv, citando fonti dell'Eliseo. Nell'occasione Macron "esprimerà il suo pieno sostegno all'attuazione dell'accordo che segna la prima fase del piano di pace, un accordo ottenuto dal presidente Trump, dal Qatar, dall'Egitto e dalla Turchia e che mira a stabilire un cessate il fuoco permanente, liberare tutti gli ostaggi e garantire il pieno ripristino degli aiuti umanitari a Gaza", ha comunicato la presidenza.
La Protezione Civile della Striscia di Gaza, gestita da Hamas, ha segnalato che oltre 500.000 persone sono tornate a Gaza City da quando è entrata in vigore la prima fase del cessate il fuoco. "Più di mezzo milione di persone sono tornate a Gaza (Città) da ieri", afferma Mahmud Bassal, portavoce della Protezione Civile.
"Non è un'utopia due popoli e due Paesi. I sogni bisogna trasformarli in realtà lavorando". Lo ha detto a Lazise (Verona) il segretario nazionale di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani il quale ha sottolineato che l'Italia "è stata sempre determinata. Adesso - ha osservato - siamo a un cessate il fuoco, dobbiamo trasformarlo in una pace vera e l'Italia farà di tutto perché ciò accada. E' un percorso lungo, non facile - ha spiegato -. La prima cosa da fare è partire con gli aiuti umanitari. Noi siamo pronti a investire 50 milioni di euro subito e inviare gli aiuti attraverso il progetto Food for Gaza altri beni alimentari che stiamo raccogliendo".
Le autorità israeliane hanno iniziato a trasferire i palestinesi che saranno rilasciati nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco e di scambio con gli ostaggi israeliani in mano ad Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato da Haaretz, i detenuti che torneranno in libertà in Cisgiordania sono stati trasferiti nel carcere di Ofer, mentre quelli che torneranno nella Striscia di Gaza o che andranno in Egitto sono stati trasferiti nel carcere di Ketziot. 25
L'agenzia israeliana che gestisce il trasferimento degli aiuti umanitari (Cogat) ha affermato alla Cnn che oggi alcuni camion sono entrati a Gaza senza specificare l'entità. Secondo Cogat, i camion conterranno principalmente "cibo, attrezzature mediche, forniture per rifugi, nonché carburante per operazioni essenziali e gas da cucina". Saranno consentite anche le attrezzature essenziali per la riparazione delle infrastrutture critiche, ha affermato. Il Programma Alimentare Mondiale ha annunciato di aver iniziato a intensificare le sue operazioni. "Nelle prossime settimane, il Wfo aumenterà il numero di panetterie", ha aggiunto.
Un funzionario egiziano ha dichiarato all'emittente tv Al-Arabiya che il valico di Rafah, che collega la Striscia di Gaza e l'Egitto, riaprirà martedì in entrambe le direzioni. Secondo quanto riferito, la sua operatività sarà limitata all'ingresso dei palestinesi feriti per ricevere cure negli ospedali egiziani e all'uscita dei palestinesi bloccati che desiderano tornare nella Striscia di Gaza. Il funzionario ha precisato che nessun camion di aiuti umanitari entrerà attraverso il valico, poiché è destinato esclusivamente al trasporto di persone.
L'inviato speciale degli Stati Uniti in Medioriente, Steve Witkoff, e il capo del Centcom, l'ammiraglio Brad Cooper, oggi hanno visitato una base dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, accompagnati dal capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir. Cooper su X ha spiegato che l'obiettivo era discutere la creazione di un "centro di coordinamento civile-militare" guidato dal Centcom, che "sosterrà la stabilizzazione del conflitto". L'ammiraglio ha confermato "non ci saranno boots on the ground americani a Gaza" per portare a termine il piano di pace.
"Un cessate il fuoco da solo non basta", ha detto all'Associated Press la portavoce dell'Unicef Tess Ingram, parlando dal centro di Gaza. "Sì, si spera che fermi l'uccisione e il ferimento di bambini, ma è anche necessario garantire un'ondata di aiuti umanitari che inizi a far fronte agli enormi danni causati negli ultimi due anni", ha aggiunto. Il Cogat, l'organismo militare israeliano responsabile degli aiuti umanitari, ha dichiarato che oltre 500 camion sono entrati a Gaza venerdì, sebbene molti valichi rimangano chiusi. Con una carestia dichiarata ancora in corso in alcune parti della Striscia, l'Unicef ha 1.300 camion pronti a entrare, e altri sono in arrivo, ha affermato Ingram. Questi fanno parte delle 170.000 tonnellate di aiuti che sono state posizionate nei paesi vicini in attesa del permesso di Israele per riprendere le consegne sospese.
La protezione civile della Striscia, gestita da Hamas, stima che "300mila palestinesi" siano tornati a Gaza City dall'inizio della tregua, ma lamenta che non ci sono abbastanza tende o case per accogliere gli sfollati. Nelle ultime ore, si afferma, sono stati recuperati dalla macerie in tutta la Striscia 150 cadaveri ma mancano all'appello altre 9.500 persone considerate "disperse".
L'Onu ha ricevuto il via libera da Israele per iniziare a far entrare massicci aiuti a Gaza a partire da domenica: lo afferma un funzionario delle Nazioni Unite all'Associated Press. Gli aiuti includono 170.000 tonnellate che sono già state posizionate in Paesi vicini come Giordania ed Egitto. Nelle ultime 24 ore, funzionari delle Nazioni Unite e autorità israeliane hanno avviato una serie di discussioni sul volume di aiuti che le organizzazioni umanitarie possono portare e attraverso quali punti di ingresso. Le organizzazioni umanitarie come l'Unicef si dicono pronte a inviare aiuti: "Speriamo che tutti i valichi vengano aperti".
Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, sarà presente lunedì 13 ottobre a Sharm El-Sheick alla cerimonia della firma ufficiale dell'accordo per porre fine al conflitto a Gaza. Alla cerimonia, prevista a mezzogiorno, è prevista la partecipazione di Stati Uniti, dei principali Paesi arabi e di alcuni europei, inclusa l'Italia.
"L'Ue è pronta a contribuire all'attuazione del piano globale per porre fine al conflitto di Gaza attraverso la varietà di strumenti a sua disposizione, sulla base del suo impegno di lunga data e del suo sostanziale sostegno alla pace nella regione. L'Ue continuerà a sostenere la fornitura rapida, sicura e senza ostacoli di aiuti umanitari, lavorando in stretta collaborazione con le agenzie delle Nazioni Unite e le Ong internazionali, e in conformità con il diritto internazionale". Lo ha sottolineato l'Alto Rappresentante Kaja Kallas in una dichiarazione a nome dell'Ue.
Hamas non vuole il disarmo completo e punta a integrare i suoi miliziani all'interno di una struttura militare palestinese: lo conferma un responsabile di Hamas, Basem Naim in una intervista a Sky News, nel quale ringrazia il presidente Donald Trump per gli sforzi compiuti nel raggiungimento di un accordo sulla prima fase del piano per la pace a Gaza. "Le armi saranno consegnate allo Stato palestinese, nessuno ha il diritto di negarci il diritto di resistere all'occupazione degli eserciti", ha detto. Il responsabile ha ribadito la contrarietà di Hamas alla presenza di Tony Blair nel comitato di governance della Striscia: "Abbiamo ben presente il suo ruolo nell'uccisione di migliaia di innocenti civili, forse milioni, in Afghanistan e Iraq".
Secondo una fonte della Cnn, il rilascio degli ostaggi israeliani potrebbe avvenire nella notte tra domenica e lunedì ed è probabile che avvenga da diverse località. La tempistica del rilascio non è ancora definita e potrebbe ancora cambiare, ma questa tempistica garantirebbe che gli ostaggi vengano liberati prima dell'arrivo in Israele del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, previsto per lunedì. Il termine di 72 ore per il rilascio degli ostaggi è lunedì a mezzogiorno, ora locale. Si ritiene che dei 48 ostaggi rimasti, 20 siano ancora vivi.
L'Idf ha iniziato a trasferire i prigionieri di sicurezza palestinesi che verranno rilasciati nell'ambito dell'accordo di pace di Trump: lo afferma la tv pubblica israeliana Kan. I detenuti saranno rilasciati da diverse prigioni: quelli rilasciati a Gaza o deportati attraverso il valico di Rafah sono stati trasferiti al carcere di Ketziot, mentre quelli che saranno rilasciati in Cisgiordania, 100 secondo le stime, saranno trasferiti al carcere di Ofer.
"Ho avuto una lunga telefonata con il Segretario di Stato americano Marco Rubio. Un confronto sul cessate il fuoco a Gaza. Lavoriamo insieme per una rapida attuazione del Piano di Pace del Presidente Trump, che prevede anche un pronto ritorno a casa degli ostaggi. Mi sono congratulato per l'efficacia dell'azione americana, un grande successo politico e diplomatico": lo scrive su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Durante la notte, "truppe statunitensi hanno iniziato ad arrivare in Israele come parte di una forza che contribuirà a supervisionare il cessate il fuoco a Gaza": lo scrive Abc News citando due funzionari. La squadra, di 200 unità, arriverà nel fine settimana dagli Stati Uniti e da altre basi in Medio Oriente. L'ammiraglio Brad Cooper, capo del comando centrale delle forze armate statunitensi, è arrivato ieri in Israele.
Un alto funzionario di Hamas afferma che il gruppo terroristico è in contatto con mediatori in merito a diversi leader terroristi palestinesi che Israele si è rifiutato di liberare in base all'accordo mediato dagli Stati Uniti, tra cui Marwan Barghouti e Ahmad Saadat. Lo riporta il Times of Israel. Hamas "insiste per la loro liberazione e i negoziati sono ancora in corso", ha dichiarato Mousa Abu Marzouk alla rete televisiva Al-Jazeera con sede in Qatar.
Hamas e altri gruppi terroristici rifiutano qualsiasi "tutela straniera" sulla Gaza del dopoguerra.Lo riportano i media israeliani. Hamas, la Jihad Islamica e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina rilasciano una dichiarazione congiunta in cui respingono qualsiasi "tutela straniera" su Gaza, sottolineando che la sua governance è una questione puramente interna palestinese. Hanno inoltre espresso la loro disponibilità a beneficiare della partecipazione araba e internazionale alla ricostruzione della Striscia.
Almeno 19 palestinesi sono stati uccisi nei continui attacchi aerei israeliani in tutta la Striscia, nonostante l'annunciato accordo di cessate il fuoco, mentre una persona è deceduta per le ferite riportate in un precedente attacco. Secondo le stesse fonti, 16 persone sono state uccise quando aerei da guerra israeliani hanno bombardato una casa di proprietà della famiglia Ghabboun nel sud di Gaza City. Due palestinesi sono stati uccisi anche in un attacco aereo a sud di Khan Younis, sempre nel sud di Gaza.
"L'Idf ha colpito e smantellato le infrastrutture terroristiche di Hezbollah nella zona del Libano meridionale, dove erano presenti macchinari utilizzati per ricostruire le infrastrutture terroristiche nell'area in cui si trovavano". E' quanto rendono noto su Telegram le forze armate israeliane.
Donald Trump conferma che gli ostaggi a Gaza saranno rilasciati lunedì nell'ambito dell'accordo di pace raggiunto. La cerimonia ufficiale per l'intesa sarà a Il Cairo e ci saranno Trump e "molti leader da tutto il mondo", ha detto il presidente dicendosi fiducioso sulla tenuta del cessate il fuoco e sulla ricostruzione di Gaza.
"C'è consenso" anche su "gran parte" della fase due del Piano per Gaza. Lo ha detto Donald Trump parlando alla Casa Bianca.
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che l'ingresso di aiuti umanitari e altre forniture essenziali nella Striscia di Gaza comincerà sabato. Lo riferisce Haaretz, secondo cui i mediatori hanno informato lo stesso Hamas in tal senso. Le forniture previste includono gas e altri carburanti. I mediatori, aggiunge il giornale israeliano, hanno inoltre chiesto alla Israel Electric Corporation di prepararsi a ripristinare la fornitura di energia elettrica nella Striscia. Infine, il valico di Rafah al confine con l'Egitto verrà aperto al transito dei civili in entrambe le direzioni a metà della prossima settimana.