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Gaza, prossima settimana vertice in Egitto con Trump e i leader mondiali

Il presidente Usa è atteso lunedì in Israele per parlare alla Knesset e incontrare le famiglie degli ostaggi, poi volerà al Cairo per la cerimonia della firma dell'accordo di pace

di Redazione online
10 Ott 2025 - 19:32

Mentre proseguono i negoziati di pace, il conflitto in Medioriente giunge al giorno 735 dal maxi attacco del 7 ottobre 2023. Le truppe israeliane si sono ritirate da Gaza dopo l'approvazione dell'accordo con Hamas "per la tregua e per liberare tutti gli ostaggi dalla prigionia a Gaza". Il premier israeliano Netanyahu ha dichiarato: "Stiamo stringendo Hamas da ogni lato in vista delle prossime fasi del piano, che prevede il suo disarmo completo e la smilitarizzazione di Gaza. Se ciò sarà raggiunto in modo pacifico, tanto meglio. Se no, sarà raggiunto con la forza". Con l'ok all'intesa, è entrato subito in vigore il cessate il fuoco così come previsto dal documento siglato in Egitto giovedì mattina. Il presidente Usa Donald Trump è atteso in Israele lunedì per parlare alla Knesset e incontrare le famiglie degli ostaggi, poi lunedì volerà in Egitto per la cerimonia della firma dell'accordo di pace e per partecipare al vertice con i leader mondiali su Gaza.

Israele, completato il ritiro delle truppe da Gaza secondo l'accordo di tregua

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La protezione civile di Gaza ha riferito che circa 200mila persone sono di ritorno nel nord del territorio palestinese dall'entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo ha dichiarato Mahmoud Bassal, portavoce dell'organizzazione che fornisce primo soccorso e opera sotto l'autorità di Hamas. Le immagini rilanciate dalle agenzie internazionali mostrano una fila ininterrotta di persone dirette verso il nord del territorio, dove l'esercito israeliano ha però avvertito che diverse zone rimangono "estremamente pericolose" per la popolazione civile.



La pace a Gaza "si deve anche a quello che alcuni giudicano un criminale, che è Bibi Netanyahu, che ha tenuto duro in un momento difficile". Lo ha detto Matteo Salvini, segretario della Lega e vicepremier, all'evento di chiusura della campagna elettorale di Alessandro Tomasi a Firenze. "Mi vergogno che nel 2025 anche in Italia ci sia la caccia all'ebreo che pensavamo finita con Hitler e i campi di concentramento, e la sinistra sta scherzando col fuoco", ha aggiunto. "Se siamo arrivati a parlare di cessate il fuoco - ha proseguito Salvini -, di restituzione degli ostaggi, degli arretramenti degli eserciti, di ricostruzione di Gaza, non si deve alle Flotille, a Greta Thunberg, a Saviano o alla Albanese, ma alla forza del presidente Trump, al coraggio di papa Leone, si deve al governo italiano che non si è accodato ai pecoroni alla Macron nel riconoscere lo stato di Palestina. Si deve anche a chi ha guidato Israele in un sentiero difficile, ha sgominato i terroristi islamici da cui era circondato, e adesso con coraggio può riportare i bambini israeliani e palestinesi a giocare, studiare e crescere insieme". 


Donald Trump è atteso in Israele lunedì mattina ora locale. Il presidente americano parlerà alla Knesset e incontrerà le famiglie degli ostaggi. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali Trump nel pomeriggio di lunedì volerà in Egitto per la cerimonia della firma dell'accordo di pace. Trump quindi parteciperà al vertice con i leader mondiali su Gaza, al momento in programma per martedì anche se potrebbe essere anticipato a lunedì. L'incontro si terrà a Sharm el-Sheikh.


Donald Trump ha in programma un vertice su Gaza in Egitto la prossima settimana con i leader mondiali. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali al vertice ci saranno i leader di Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Qatar, Giordania, Turchia e Arabia Saudita. Al momento non è prevista la partecipazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu.


Gran Bretagna, Francia e Germania sono pronti a riavviare i colloqui sul nucleare iraniano con Teheran e Washington. E' quanto si legge in una nota congiunta dei Paesi del formato E3. "Siamo determinati a riavviare i negoziati con Iran e Stati Uniti per raggiungere un accordo globale, duraturo e verificabile che garantisca che l'Iran non acquisisca mai un'arma nucleare", hanno affermato Londra, Parigi e Berlino. 


Israele ha dato il via libera alle autorità delle Nazioni Unite per iniziare a consegnare aiuti a Gaza a partire da domenica. Lo scrive l'Ap online citando un funzionario Onu. Gli aiuti - scrive Ap - includeranno le 170.000 tonnellate che sono già state posizionate in Paesi vicini come Giordania ed Egitto, mentre i funzionari umanitari attendevano il permesso delle forze israeliane per riprendere le loro attività. Negli ultimi mesi, l'Onu e i suoi partner umanitari sono stati in grado di consegnare solo il 20% degli aiuti necessari per affrontare la grave situazione nella Gaza, secondo il responsabile umanitario Onu Tom Fletcher.  


"L'intervista voleva manifestare la presenza e la partecipazione della Santa Sede per quanto avvenuto il 7 ottobre e voleva essere un invito alla pace. Non credo ci sia equivalenza morale tra l'una e l'altra situazione. Dove c'è violenza c'è sempre da condannare. Si voleva esprimere il desiderio di mettere fine a questa violenza e di avviare un percorso di riconciliazione". Lo dice il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, tornando sulla sua intervista sul 7 Ottobre e Gaza aspramente criticata da Israele. "Ora - aggiunge - si tratta di realizzare l'accordo, la parte più difficile perché il diavolo sta nei dettagli". 


Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe visitare Israele lunedì, ha dichiarato la polizia israeliana in una nota che delinea le misure di sicurezza che saranno adottate durante la visita, dopo le indiscrezioni che già avevano riferito della visita del presidente Usa nel Paese. Lo riporta la Cnn.


Secondo il ministero della Salute di Gaza, almeno 17 palestinesi sono stati uccisi e 71 feriti negli attacchi israeliani a Gaza nelle ultime 24 ore. Il bilancio totale delle vittime è salito a 67.211 dal 7 ottobre 2023, ha affermato il ministero.


Mercoledì a Montecitorio si terrà alle 9 l'informativa del ministro Tajani sugli accordi di pace in Medioriente. Lo fa sapere la Camera. Alle 11 il ministro sarà al Senato.


Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe arrivare in Israele lunedì mattina, si recherà alla Knesset per pronunciare un discorso e incontrerà gli ostaggi liberati. Lo ha confermato a Times of Israel un funzionario israeliano aggiungendo che, per motivi di sicurezza, il leader Usa non visiterà la Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv. C'è stata una telefonata tra la parte israeliana e quella americana intorno a mezzogiorno di oggi, in cui il team di Trump ha affermato che la visita "sarebbe stata una visita di andata e ritorno", ha aggiunto il funzionario. 


Israele ha reso noto l'elenco completo di 250 prigionieri palestinesi detenuti per ragioni di sicurezza e condannati all'ergastolo, previsti per il rilascio nell'ambito dell'accordo ostaggi-cessate il fuoco. L'elenco è stato pubblicato dal ministero della Giustizia. Dei 250 prigionieri, 15 saranno liberati a Gerusalemme Est, 100 in Cisgiordania e 135 sono destinati alla deportazione. Alcune modifiche dell'ultimo minuto alla lista, riporta Times of Israel, sono state approvate in mattinata. Sebbene Hamas abbia richiesto il rilascio della figura di spicco di Fatah Marwan Barghouti, detenuto per aver pianificato attacchi terroristici mortali durante la Seconda Intifada, il suo nome non compare nell'elenco. Anche il leader del Fronte Popolare Ahmad Sa'adat, così come importanti esponenti di Hamas come Ibrahim Hamed e Hassan Salameh, non sono previsti per il rilascio, nonostante la pressione riportata dai negoziatori dell'organizzazione palestinese. Altri 1.700 detenuti di Gaza non coinvolti nell'attacco guidato da Hamas del 7 ottobre saranno liberati tornando nella Striscia o esiliati all'estero. I prigionieri dovrebbero essere liberati solo dopo un periodo di 72 ore in cui tutti gli ostaggi, vivi e morti, devono essere rilasciati. 


Dalle sofferenze del popolo palestine nasce "l'insistenza - frutto non di cieca ostinazione ma di lucida visione storica - per l'obiettivo dei due stati per due popoli. E ne deriva la assoluta necessità che venga pienamente annullata la spoliazione di territori assegnati alla Autorità Palestinese in Cisgiordania". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al vertice di Arraiolos.


"In questi mesi, l'Italia ha fornito il suo aiuto. Lo ha fatto principalmente attraverso l'iniziativa "Food for Gaza". Tuttavia, questa nostra come le tante azioni messe in campo da numerosi Paesi hanno riguardato, purtroppo, una parte minima di chi ha subito la crudeltà delle azioni militari. Queste sofferenze - come tutte quelle subite - resteranno iscritte nel DNA delle nuove generazioni, minando ogni possibilità di un futuro di pace senza una prospettiva politica davvero storica e quindi coinvolgente per i palestinesi. Una prospettiva che assorba e rimuova gli alti rischi di nuove esplosioni di violenza, frutto della mole di risentimenti e di rancore accumulatisi in questo tragico periodo. La pace va acquisita nell'animo dei popoli, altrimenti non è pace". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al vertice di Arraiolos. 


Il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha dichiarato all'emittente saudita Al-Arabiya che "l'accordo di cessate il fuoco è entrato in vigore. Stiamo monitorando il ritiro dell'esercito israeliano in conformità con l'accordo. I palestinesi hanno confermato che ostacoleranno qualsiasi tentativo di sfollamento. Non daremo a Israele alcuna scusa per tornare in guerra". 


"Stiamo stringendo Hamas da ogni lato in vista delle prossime fasi del piano, che prevede il suo disarmo completo e la smilitarizzazione di Gaza. Se ciò sarà raggiunto in modo pacifico, tanto meglio. Se no, sarà raggiunto con la forza". Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione ai media. 


"Stiamo stringendo Hamas da tutti i lati fino alle prossime fasi dell'accordo. Hamas sarà sciolto con ogni mezzo necessario". Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, rivendicando con tono di sfida la sua linea su Gaza in una dichiarazione ai media. 



Il gruppo islamista palestinese Hamas ha accettato l'accordo per la liberazione degli ostaggi "solo dopo aver sentito il coltello puntato alla gola". Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di una dichiarazione video ai media. "Chiunque affermi che l'accordo sugli ostaggi era sempre stato sul tavolo sta semplicemente mentendo", ha sottolineato Netanyahu, secondo cui Hamas ha approvato l'accordo "solo dopo che il piano di Trump l'ha isolato a livello internazionale in un modo che non ha precedenti". 


Migliaia di palestinesi si sono rimessi in marcia verso il nord della Striscia di Gaza dopo che l'esercito israeliano ha annunciato l'entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo riportano i giornalisti della France Presse che sono presenti a Nusseirat, nel centro della Striscia. Anche i giornalisti dell'agenzia di stampa turca Anadolu hanno riferito di migliaia di palestinesi in marcia lungo Al-Rashid Street, la strada costiera dell'enclave.



L'Idf annuncia di aver completato il ritiro a Gaza come previsto dall'accordo.


Riprendono le attività italiane nell'ambito della missione Eubam, alla quale partecipa personale dei carabinieri, per la riapertura del valico di Rafah. Lo ha disposto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, dopo essersi sentito e confrontato con il premier Giorgia Meloni e con il ministro Antonio Tajani. "Il valico di Rafah, nel rispetto dell'accordo Trump e in coordinamento fra Ue e le parti, verrà aperto il 14 ottobre alternativamente su due direzioni in uscita verso l'Egitto e in entrata verso Gaza. Domenica 12 ottobre inizieranno le operazioni di rilascio degli ostaggi israeliani e il rilascio di prigionieri palestinesi".


Non è prevista la presenza di truppe britanniche o europee a Gaza dopo l'accordo di cessate il fuoco: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico Yvette Cooper, come riportano i media inglese. "Non è nei nostri piani, non abbiamo intenzione di farlo", ha dichiarato a Bbc Breakfast. "Ma c'è una proposta immediata - ha affermato - affinché gli Usa guidino quello che è effettivamente un processo di monitoraggio per assicurarsi che ciò avvenga sul campo. Ma hanno anche chiarito che si aspettano che le truppe sul campo siano fornite dagli stati vicini, e questo è qualcosa che ci aspettiamo che accada".


"Lunedì c'è la grande cerimonia di firma ufficiale dell'accordo e credo che sarà invitata anche il nostro presidente del consiglio, così mi ha detto ieri il ministro degli esteri egiziano". L'ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando in tv.


Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani non è "scandaloso" persare di conferire il Nobel per la Pace a Donald Trump. Lo ha detto parlando a Mattino Cinque. "Perchè scandaloso? - ha detto rispondendo ad una domanda -. Io credo che abbiano gia deciso prima a chi darlo. Oggi lo sapremo. Ma i risultati ci sono. Può stare più o meno simpatico Trump, si può essere più o meno d'accordo con le sue politiche, però è oggettivo che abbia lavorato ottenendo un risultato positivo".


Durante la notte e questa mattina, le Idf hanno iniziato a ritirare le truppe nella Striscia di Gaza secondo le linee di schieramento concordate, come parte dell'accordo con Hamas. Alcune forze sono state completamente ritirate da Gaza, mentre altre rimarranno nelle posizioni lungo le linee di schieramento. Lo riporta il Times of Israel. Il ritiro avvenne sotto la copertura di bombardamenti di artiglieria e attacchi aerei in alcune zone. Si prevede che l'Idf completerà il ritiro entro stasera, 24 ore dalla ratifica ufficiale dell'accordo con Hamas da parte del governo israeliano. 


Nonostante il cessate il fuoco dichiarato, entrato in vigore dopo mezzanotte, gli aerei da guerra israeliani hanno effettuato un attacco all'alba di oggi sulla città di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa. Il corrispondente di Wafa ha affermato che le forze israeliane hanno attaccato la zona di Al-Katiba, nel centro di Khan Yunis, con diversi colpi di artiglieria, in concomitanza con il sorvolo della città da parte dei droni. All'alba, gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un violento attacco aereo contro il centro di Khan Yunis.


Un soldato riservista dell'esercito israeliano è stato ucciso ieri pomeriggio in un attacco di cecchini di Hamas nella città di Gaza, secondo quanto annunciato dall'Idf. L'attacco del cecchino è avvenuto dopo che i negoziatori israeliani e di Hamas avevano firmato un accordo in Egitto per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti dal gruppo terroristico a Gaza. Il cessate il fuoco previsto dall'accordo non era ancora tuttavia entrato in vigore quando è stato sferrato l'attacco.


Gli ostaggi verranno liberati "lunedì o martedì e probabilmente sarò lì, spero di essere lì". Lo ha detto Donald Trump, parlando nello Studio Ovale. "Partirò domenica", ha confermato il presidente Usa. 


Con l'approvazione dell'accordo da parte del governo israeliano, è entrato subito in vigore il cessate il fuoco a Gaza. Così come prevede il documento siglato in Egitto giovedì mattina e ratificato a mezzanotte e mezzo (ora italiana) dall'esecutivo di Gerusalemme. L'Idf si ritirerà fino alla Linea Gialla indicata nelle mappe dell'accordo entro le prossime 24 ore, al termine delle quali Hamas dovrà rilasciare tutti gli ostaggi vivi entro 72 ore. 


Il governo israeliano ha approvato il piano sulla tregua per il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti. Lo riferisce l'ufficio del premier. 


Una delle svolte nella possibile soluzione del conflitto a Gaza è stata che nel tempo, Hamas ha iniziato a considerare gli ostaggi "più come un peso che come una risorsa", aprendo così la strada a un accordo. È quanto hanno riferito due alti funzionari statunitensi.


Il comando centrale degli Stati Uniti (Us central command) stabilirà un "centro di coordinamento civile-militare" in Israele che aiuterà a facilitare il flusso di aiuti umanitari, nonché di assistenza logistica e sicurezza a Gaza. Lo ha detto un alto dirigente della Casa Bianca.


La task force congiunta per monitorare il cessate il fuoco a Gaza includerà soldati provenienti da Egitto, Qatar, Turchia e probabilmente Emirati Arabi: lo ha detto un alto dirigente della Casa Bianca in una call cui ha partecipato l'Ansa. Il team include organizzazioni non governative e attori del settore privato. 


"Ci saranno 200 soldati statunitensi sul terreno a Gaza come parte di una task force congiunta per aiutare a sostenere e monitorare l'accordo di cessate il fuoco". Lo ha detto un alto dirigente della Casa Bianca.

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